Non poteva che essere Argentina-Francia la finale di questo mondiale. Messi contro Mbappè, una leggenda vivente del calcio contro chi questo sport se lo sta prendendo da già quattro anni. A onor del vero i galletti hanno rischiato moltissimo in più di un’occasione: ciò dimostra che il percorso mondiale di questo Marocco è tutt’altro che casuale. Una squadra a tutto tondo e a tutto campo, che però non ha potuto nulla contro una Francia brava e in certi tratti fortunata, che comunque arriva con merito all’atto finale di questo mondiale qatariota.
Il Marocco inizia con un pressing molto alto, ma è la Francia che con un fulmine a ciel sereno sblocca la gara: Mbappè non riesce a girare il pallone delizioso di Griezmann, la palla carambola dalle parti di Theo Hernandez che in sforbiciata infilza Bounou. E pensare che il milanista non avrebbe dovuto praticamente giocare questo mondiale. Il Marocco sembra accusare il colpo ma si sblocca un po’ con Ounahi, con un tiro a giro, a cui risponde Lloris. Il Marocco continua a prendere campo ma su un contropiede sanguinoso Giroud sfiora il gran goal centrano in pieno il palo.
Il capitano Saiss deve lasciare il campo a causa di un infortunio al ginocchio per Amallah: il Marocco sembra trovare nuova linfa a partire dal 21′. Episodio molto controverso 6 minuti dopo, dove Theo Hernandez si scontra con Boufal in area francese, per quest’ultimo arriva il giallo per fallo in attacco. Il Marocco trova sempre più fiducia, ma è ancora Giroud ad arrivare a un passo dal 2-0, non trovando la porta da pochi metri con Bounou non ben posizionato. Alla conclusione del primo tempo arriva l’occasione più nitida di tutta la partita per il Marocco: El-Yamiq si rende protagonista di una rovesciata spettacolare a cui solo il palo (e forse un tocco millimetrico di Lloris) dice no.
Marocco assatanato a inizio secondo tempo. Già al 53′ doppia occasione per gli africani, con Attiyat-Allah, che prima svirgola quasi dagli 11 metri, poi scarta tutti e solo Konaté riesce a respingere il velenoso cross sull’area piccola. Le trame magrebine sono talmente ben interpretate che addirittura Griezmann è costretto più volte a rinculare in area. Gran mondiale fin qui per il giocatore dell’atletico, che nel ruolo di tutto-campista sembra trovarsi alla grande.
Il Marocco si fa ancora avanti, ma la maggior parte dei cross (specie di Ziyech) vengono sempre allontanati dall’attenta difesa francese. La girandola di cambi si rivela provvidenziale per i francesi: Kolo Muani entra al posto di Dembelè al 79′ e al primo pallone toccato la mette alle spalle di Bounou. Molto fortunato qui il giovane attaccante dell’Eintracht, che raccoglie da due passi il tiro di Mbappè sporcato da uno dei difensori marocchini.
Negli ultimi minuti la Francia assume il controllo totale del match, mentre il Marocco attacca ma non con la stessa veemenza dei minuti precedenti. D’altronde la Francia non cede d’un passo, tanto dal punto di vista meramente fisico, quanto dal punto di vista tattico. Il Marocco al 93′ prova in ogni modo a segnare il goal della bandiera, ma l’azione meravigliosa di Ezzalzouli culminata dal tiro di Ounahi che da un passo si fa bloccare da Kounde.
Marocco che va applaudito per un mondiale davvero incredibile. Una semifinale non casuale, ma frutto di un duro lavoro del tecnico Regragui, che ha affrontato a muso duro le migliori formazioni del mondo. E non è finita, perchè comunque la medaglia di bronzo è un obiettivo raggiungibile e sarebbe la prima volta in assoluto per una squadra del vecchio continente.
La Francia invece troverà l’Argentina di Messi per contendersi quello che potrebbe essere il terzo mondiale per entrambe le formazioni. Per l’albiceleste sarebbe la prima vittoria dopo ben 36 anni, per i galletti si tratterebbe del secondo trionfo consecutivo. Piccolo dato statistico: solo Italia e Brasile sono riuscite nell’impresa di vincere due mondiali consecutivi. Ma da quando la Coppa Rimet è andata in “pensione” nessuna Nazionale è riuscita nel doppio trionfo consecutivo.
Francesco Mascali
Fonte foto: MilanLive
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