La free agency NBA ha preso ufficialmente il via e sono già numerosi gli affari andati in porto (dal rinnovo di Draymond Green coi Golden State Warriors a quello di Khris Middleton coi Milwaukee Bucks). Tra le ufficialità degne di nota, spicca la decisione di Kyrie Irving, uno dei free agents più ambiti di questa sessione di mercato. La point-guard classe ‘92, reduce da una stagione tra Brooklyn Nets e Dallas Mavericks, ha deciso di accettare la proposta della franchigia texana, firmando un contratto triennale da 126 milioni di dollari complessivi, con player option per il 2025-2026. 31 anni compiuti lo scorso 23 marzo, Irving ha lasciato i Nets per approdare in quel di Dallas prima della trade deadline dello scorso febbraio, mettendo a referto 27 punti, 5 rimbalzi, 6 assist e 1.3 palle recuperate di media col 51% dal campo e il 39% da dietro l’arco in 20 presenze sotto la guida di Jason Kidd.
Breaking: Kyrie Irving has agreed to a three-year, $126 million contract to return to the Mavericks, sources tell @espn_macmahon and @ramonashelburne. pic.twitter.com/la2pKNsa7K
— ESPN (@espn) June 30, 2023
L’innesto del talentuoso playmaker prodotto di Duke, però, non ha sortito gli effetti sperati, con i Mavericks che da febbraio in poi hanno raccolto una serie di risultati negativi (ben sedici sconfitte nelle ultime venticinque partite), crollando dai piani alti della Western Conference all’undicesimo posto finale con un record di 38 vittorie e 44 sconfitte, mancando così l’accesso ai playoff dopo tre partecipazioni di fila. Accostato a numerose franchigie, tra cui i Phoenix Suns, i Los Angeles Clippers e gli Houston Rockets, Irving ha recentemente dichiarato che la squadra con cui avrebbe firmato in questa free agency sarebbe stata l’ultima della sua carriera.
Molti addetti ai lavori si attendevano una reunion con LeBron James, ma i Los Angeles Lakers hanno altri piani. Le altre ipotesi non hanno convinto la prima scelta al Draft 2011, che ha deciso di restare a Dallas per giocare la sua prima stagione completa al fianco di Luka Dončić, con l’obiettivo di riportare i Mavericks a competere per traguardi importanti (nel 2022, i Mavs centrarono le Finali di Conference, miglior risultato della franchigia dal 2011, anno in cui vinsero il loro primo e finora unico titolo NBA). Dopo aver lasciato i Cleveland Cavaliers, con cui vinse l’anello nel 2016 segnando la tripla decisiva nella gara-7 vinta sul campo dei Golden State Warriors, Irving ha faticato a trovare stabilità, cambiando tre squadre in cinque anni e mezzo e saltando ben 56 partite su 192 in due anni ai Boston Celtics (2017-2019), di cui ben 19 su 28 ai playoff, e 130 su 246 ai Brooklyn Nets dal 2019 ad aprile scorso.
BREAKING: Kyrie Irving has agreed to a three-year, $126 million contract to return to the Dallas Mavericks, sources tell @ShamsCharania.
Irving's deal includes a player option in the third season.https://t.co/gavI51mawZ pic.twitter.com/SCaZSNt0k7
— The Athletic (@TheAthletic) June 30, 2023
Boston sembrava la città ideale per un giocatore del suo calibro, con tanti giovani talentuosi (Tatum e Brown su tutti), ma l’amore coi Celtics non è mai sbocciato e i tifosi biancoverdi lo prendono di mira tutt’oggi. Il progetto di Brooklyn, con Kevin Durant e James Harden (quest’anno per un solo anno), è naufragato in men che non si dica. Tra una nuova esperienza (Clippers, Suns, Heat o altre squadre interessate al classe ‘92), che avrebbe probabilmente rappresentato una scelta affascinante ma al contempo non priva di insidie di ogni tipo, Irving ha scelto la via della continuità, che troppo spesso gli è mancata negli ultimi anni, accordandosi con Dallas per porre le basi per un nuovo ciclo. I Mavericks potranno contare sulla coppia Dončić-Irving almeno fino al 2025, anno in cui il secondo potrà decidere se esercitare o meno la player option da poco più di 45 milioni di dollari per restare in Texas o diventare nuovamente free agent.
Dennis Izzo
Fonte foto in evidenza: NBA TV
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Nel 2016 consegue il diploma scientifico e in seguito si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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