Week-end maiuscolo per la Mercedes, che sbaraglia la concorrenza e conquista l’ennesima doppietta della stagione. Hamilton vince, vola a +36 da Bottas e a +76 da Sebastian Vettel. Il GP di Francia si candida fortemente a diventare la peggior gara della stagione, al dir poco soporifera per gli appassionati a casa (e non solo). Arrivati quasi al giro di boa della stagione la sensazione è che ormai il mondiale sia saldamente nelle mani della Mercedes. Ancor di più, sembra essere nella mani del martello britannico, sempre più leader e sempre più dominatore dal GP di Spagna in poi. Le Ferrari sembrano inermi e incapaci anche solo di avvicinare le stelle d’argento. Bottas, a parità di macchina, delude fin qui le attese che lo volevano al pari di Nico Rosberg (fin qui unico pilota a impensierire seriamente Hamilton dal 2014 a oggi). Il prossimo appuntamento potrebbe essere favorevole alla Ferrari (spielberg) ma la sensazione, alla fine dell’ottavo appuntamento della stagione è che il mondiale sia già stato deciso qui.
Al pronti via non accade praticamente nulla. I primi 10 mantengono la stessa posizione e la Mercedes comincia a martellare indisturbata. L’unica grande variabile di questo GP potevano essere le McLaren, superate come se nulla fosse da Vettel al giro 5 e al giro 8. La sensazione è che i big 3 (Mercedes, Ferrari e Red Bull) siano troppo superiori dagli “altri” tanto da rendere il sesto posto conquistato da Sainz al pari di una vittoria. Allo stesso tempo, però, le distanze tra Ferrari, Mercedes e Red Bull sono troppo ampie le une dalle altre, tanto da non accendere praticamente mai il duello tra i piloti delle stesse in pista.
Dal decimo giro in poi, di fatto, non accade quasi più nulla. La regia si dedica ai giri veloci dei singoli piloti, con Leclerc, Hamilton e Bottas ad alternarsi il record della pista. Poi solo all’ultimo giro provano ad accendersi gli animi: Le Renault di Ricciardo e Hulkenberg provano il tutto per tutto per portare a casa più punti possibili nel GP di casa. Raikkonen si difende e prova anzi a trarne il massimo vantaggio. Sempre in questo gruppetto di 4 piloti dalla 7° alla 10° posizione si trova anche Norris, autore di una superba qualifica nel sabato (quinto, dietro Verstappen). Alla fine la spunta il ben più talentuoso Ricciardo, davanti al campione del mondo Kimi Raikkonen. Hulkenberg e Norris, invece, si accontentano degli ultimi due piazzamenti della top 10.
Sempre durante l’ultimo giro, ma più avanti, si prendono la scena Charles Leclerc e Bottas, arrivati ad un margine di meno di un secondo l’uno dall’altro. Alla fine la spunta il pilota Mercedes, dando però, ancora una volta, buone speranze ai tifosi del cavallino, consapevoli di avere in squadra un futuro campione del mondo dall’avvenire più che roseo (oggi terzo). Minima soddisfazione anche per Vettel, autore di un week-end quasi disastroso concluso con un modesto quinto posto dietro Verstappen e il giro veloce a salvare la faccia.
Alla conclusione dell’ottavo appuntamento della stagione sembra di rivivere il mondiale 2002 in cui un superbo Schumacher vinse con ben 6 gare d’anticipo il mondiale. Hamilton è adesso a distanza di sicurezza dal compagno Bottas, assente dallo splendido GP di Baku. La Mercedes, a 140 punti di distanza dalla Ferrari, sente ormai il mondiale costruttori riavvicinarsi alla propria sala trofei. I 76 punti tra Hamilton e Vettel, inoltre, sintetizzano in pieno una situazione inverosimile per uno sport che perde appeal di gara in gara. E proprio il GP di oggi ne è stato il perfetto esempio, per chi ha resistito fino al 53esimo giro.
Francesco Mascali
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Proprietario, editore e vice direttore di Voci di Città, nasce a Catania nel 1997. Da aprile 2019 è un giornalista pubblicista iscritto regolarmente all’albo professionale, esattamente due anni dopo consegue la laurea magistrale in Giurisprudenza, per poi iniziare la pratica forense presso l’ordine degli avvocati di Catania. Ama viaggiare, immergersi nelle serie tv e fotografare, ma sopra tutto e tutti c’è lo sport: che sia calcio, basket, MotoGP o Formula 1 non importa, il week-end è qualcosa di sacro e intoccabile. Tra uno spazio e l’altro trova anche il modo di scrivere e gestire un piccolo giornale che ha tanta voglia di crescere. La sua frase? «La vita è quella cosa che accade mentre sei impegnato a fare altri progetti»