Il GP di Germania del 2019 si candida fortemente come miglior gara degli ultimi 15 anni. Sicuramente una delle più belle dell’intera storia della Formula 1. All’Hockenheimring va in scena un dramma senza fine, in cui a spuntarla è Max Verstappen, che sta vivendo, senza ombra di dubbio, la miglior stagione della sua carriera. Basta poi elencare il podio per sintetizzare perfettamente la portata di questo round: secondo Sebastian Vettel, partito ultimo, terzo, invece Kvyat, con un’incredibile Toro Rosso. Fatale per Leclerc e Hulkenberg la penultima scivolossissima curva (entrambi in seconda posizione quando sono avvenuti i loro rispettivi incidenti). Ma quel che più fa notizia è la disastrosa domenica della Mercedes: proprio nel 200esimo gran premio della sua storia fa segnare 0 punti in classifica, con Hamilton protagonista di 2 errori (finito ultimo) e Bottas a muro quando era quarto a soli 7 giri dalla fine.
I sentori di una gara epica si hanno già durante il pre-gara, con ben 4 giri di formazione prima della partenza in griglia. Parte malissimo Verstappen (come in Austria) mentre scattano benissimo le Mercedes. Poi Raikkonen incredibilmente terzo, il già citato Verstappen, Hulkenberg, Leclerc, Magnussen e Gasly. Per il primo colpo di scena si deve attendere solo il terzo giro: Perez va a muro e fa partire la prima safety-car di giornata. Dopo il caos la spunta alla grande Leclerc, quarto, che si proietta verso il gruppo di testa. Molto bene anche Vettel, addirittura nono (partiva ultimo). Nel frattempo Verstappen si riprende la terza posizione.
Il cambio di rotta post Canada si evince tutto nella decisione per l’unsafe release di Leclerc. I commissari, per il mancato contatto con Grosjean in pit multano la squadra, senza penalizzare il monegasco. Al giro 15, come se non bastasse, altro colpo di scena: Ricciardo finisce di nuovo a 0 punti, stavolta a causa del motore Renault che esplode. Leclerc approfitta della VSC, monta intermedie (tutti partivano con full wet) e vola mangiando 3 secondi a giro al 33 della RB. Al giro 22 Magnussen fa da cavia montando le rosse, con Vettel che due giri più tardi fa lo stesso. La pista si asciuga giro dopo giro ma la zona dello stadio e la curva 1 restano fradicie. Tanto basta, però, per convincere buona parte del gruppo a montare gomme slick.
La Ferrari, come non accadeva da anni, azzecca la strategia. Norris si ferma al giro 27 per un guasto e fa partire, ancora una volta, la VSC. Il muretto in rosso richiama Leclerc facendolo uscire addirittura secondo. Il monegasco sta volando con le slick, poi, al giro 29 accade l’inverosimile. La penultima curva è scivolosissima, il 16 perde la linea e nel tentativo di tenere la macchina sbatte contro il muro. La sensazione è che un’altra grande occasione per acciuffare la prima vittoria in carriera, sia stata buttata al vento.
Al giro 31 stesso identico errore per Hamilton, che però è bravo a non far girare la macchina e ne esce “solo” con l’ala rotta e 5 secondi di penalità per aver tagliato la linea della pit-lane. Al rientro la classifica è inverosimile: leader Verstappen, poi Hulkenberg,Bottas,Albon,Hamilton, Sainz, Raikkonen e Vettel. La sensazione è che il 16 ne avesse davvero più di tutti in queste condizioni, ma le slick si sono dimostrate una scelta azzardata in questa fase.
L’unico pilota Renault rimasto si fa passare da entrambe le Mercedes, ma è comunque autore di una gara pazzesca. Pazzesca fino al giro 40, in cui commette lo stesso errore di Leclerc e Hamilton, andando a muro e buttando via un’altra grande occasione per andare a podio (è il pilota con più gare senza neanche un terzo posto).
Altra Safety in pista, che rientra al giro 45. La situazione continua a cambiare, come un camaleonte. Verstappen sempre primo, poi Bottas,Hamilton,Albon, Sainz, Gasly, Raikkonen, Giovinazzi, Kvyat e Vettel. Dopo il Canada e la Francia gli appassionati di tutto il mondo hanno chiesto spettacolo a perdi fiato. Dopo gli ultimi 3 GP sarà necessario un defibrillatore per i tifosi più accaniti, in preda ad un’altalena di emozioni senza fine.
Al giro 47 cambia ancora tutto, con tutti i piloti che rientrano per rimontare le gomme da asciutto. Al giro 49, quando si ristabilizza la situazione la classifica sembra inverosimile anche per un videogioco: Vestappen, Stroll, Kvyat, Bottas, Sainz, Magnussen, Albon, Vettel e infine Gasly. Hamilton dodicesimo, in grandissima sofferenza. Mai come oggi durante questa stagione il cinque volte campione del mondo ha patito tanto la variazione degli eventi.
Gli ultimi 14 giri sono un vero spettacolo. Kvyat passa Stroll, mentre Vettel sorpassa uno dopo l’altro Gasly, Albon e Magnussen. Sainz è a un non nulla, mantenere la concentrazione però può fare la differenza tra una grande gara e l’ennesimo disastro per il tedesco. Nel frattempo Hamilton si gira ancora, entra a cambiare le gomme spiattellate e all’uscita è incredibilmente ultimo. Questo è solo il preludio per il vero disastro che si concretizza al giro 57: Bottas martella come un pazzo per prendere il podio e nello stesso punto di Hamilton si gira, va a muro e butta all’aria un’occasione d’oro per accorciare sull’attuale leader del mondiale.
Ancora Safety Car, tutta a vantaggio di Sebastian Vettel, che adesso mantiene il ritmo di Verstappen. Per l’ultima, incredibile, volta, rientra la Safety e lascia ai piloti la possibilità di scatenare l’ultimo grande atto di una gara incredibile. Siamo al giro 60 e curva dopo curva il 5 della Ferrari è indemoniato e ha tutta l’intenzione di prendere quel podio che sembrava pura utopia stamattina. Al giro 60 passa Sainz, al giro 61 l’incredibile Stroll, autore di una gara pazzesca. Poi al giro 63 l’apoteosi: Kvyat lotta come un leone e dimostra di meritare un successo del genere, ma nulla può contro la furia tedesca. Dal 20esimo al secondo posto, sotto la bandiera a scacchi il boato è tutto per il quattro volte campione del mondo, che esattamente un anno dopo il disastro che l’ha risucchiato in un vortice di errori senza fine, trova la redenzione.
Si conclude così la gara più incredibile degli ultimi 15 anni. Verstappen vince e va a -71 da Hamilton ancora leader. Vettel e Kvyat prendono un podio da mille e una notte. Per la Toro Rosso è il secondo podio della sua storia. Grandissima gara anche per Stroll, Sainz e Albon, con il canadese che scaccia via le critiche rendendosi presente nelle situazioni più ardue da cui poter sfruttare qualcosa. Benissimo anche le Alfa Romeo Racing e le Haas, che completano la top 10. Nota positiva per il tricolore: Giovinazzi ancora a punti con un fantastico ottavo posto.
Appuntamento adesso al GP di SPA, in Belgio. Altro circuito storico, altro Gran Premio al cardiopalma? Nel frattempo gli appassionati di tutto il mondo ringraziano.
Francesco Mascali
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Proprietario, editore e vice direttore di Voci di Città, nasce a Catania nel 1997. Da aprile 2019 è un giornalista pubblicista iscritto regolarmente all’albo professionale, esattamente due anni dopo consegue la laurea magistrale in Giurisprudenza, per poi iniziare la pratica forense presso l’ordine degli avvocati di Catania. Ama viaggiare, immergersi nelle serie tv e fotografare, ma sopra tutto e tutti c’è lo sport: che sia calcio, basket, MotoGP o Formula 1 non importa, il week-end è qualcosa di sacro e intoccabile. Tra uno spazio e l’altro trova anche il modo di scrivere e gestire un piccolo giornale che ha tanta voglia di crescere. La sua frase? «La vita è quella cosa che accade mentre sei impegnato a fare altri progetti»