Si attendevano notizie dai tamponi effettuati ad alcuni dipendenti Haas (i 4 del team USA sono risultati negativi) e McLaren. E alla fine anche il mondo della Formula 1 deve fare i conti con il Coronavirus, che piano piano sta fermando tutte le competizioni sportive nel mondo. In mattinata Lewis Hamilton aveva dichiarato quanto fosse incosciente correre in giorni come questi. E molte erano state le proteste e le richieste di non far correre il primo gran premio dell’anno. Nel frattempo un dipendente della scuderia di Woking è stato trovato positivo e, come annunciato da McLaren stessa, è stato “isolato appena si sono manifestati i primi sintomi“. L’annuncio dei britannici, dunque, era ormai cosa scontata: non si scende in pista, con buona pace degli obiettivi di Carlos Sainz e Lando Norris, che si devono piegare all’incolumità altrui.
Adesso la palla è in mano a Liberty Media. Una scelta non facile in quanto, è risaputo, il mondo dei motori (specie quello della classe regina) si regge grazie ai miliardi di sponsor, scuderie e Stati ospitanti. L’Italia sta facendo da esempio per il mondo intero ed è ora che anche le più grandi organizzazioni (sportive e non) mondiali, si adeguino a un virus che può infettare il mondo intero.
Di seguito il comunicato, tradotto, pubblicato qualche minuto fa dalla McLaren: “La McLaren Racing ha confermato stasera a Melbourne di essersi ritirata dal Gran Premio d’Australia di Formula 1 2020, dopo il test positivo di un membro del team al coronavirus. La persona è stata testata e si è auto-isolata non appena ha iniziato a mostrare i sintomi e ora sarà curato dalle autorità sanitarie locali. Il team si è preparato per questa eventualità e dispone di un supporto continuo per il suo dipendente che ora entrerà in un periodo di quarantena. Il team sta collaborando con le autorità locali competenti per assistere le loro indagini e analisi. Zak Brown, CEO di McLaren Racing, e Andreas Seidl, Team Principal di McLaren F1, questa sera hanno informato la Formula 1 e la FIA della decisione. La decisione è stata presa in base a un dovere di cura non solo per i dipendenti e i partner della McLaren F1, ma anche per i concorrenti del team, i fan della Formula 1 e le parti interessate della F1“.
Francesco Mascali
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