Due buone prove quelle che hanno visto come protagoniste le uniche italiane rimaste in Europa League dopo l’uscita della Lazio nello scorso turno. Per entrambe gli avversari erano abbastanza abbordabili, ed infatti sia l’Inter sia la Roma si sono aggiudicate la vittoria senza particolari difficoltà. La prima aiutata da una disparità evidente tra le due squadre e da una prestazione da leader vero da parte di Lukaku, la seconda, che invece ha sofferto un pò di più l’avversario, è riuscita a mantenere il risultato anche se nel secondo tempo Pau Lopez è stato chiamato in causa più volte, non aiutato dai compagni in difesa. Ora per tutte e due si prospetta un ritorno con poca pressione, ma sarà importante mantenere la concentrazione perchè nel calcio tutto può sempre succedere.
Il team milanese si schiera con il solito 3-5-2 dell’allenatore leccese Antonio Conte, con qualche ricambio e che dovrà affrontare un solido 4-4-2 messo in campo da Aleksi Zhelyazkov, manager del Ludogorets. I bulgari si presentano in campo non avendo niente da perdere e vorranno dare il tutto per tutto per far felici i propri tifosi.
La partita comincia con il possesso palla dei padroni di casa che fanno girare il pallone con velocità e costringono i neroazzurri a mantenere un baricentro basso. Il Ludogorets costruisce dal basso grazie ad Anicet Abel, faro della squadra che si avvicina ai centrali per prendere palla e smistarla. Lautaro al 22‘ viene ammonito per eccesso di foga, poichè gli attaccanti dovevano fare un grosso lavoro di pressing sotto ordine del coach.
Al 24’ un’azione nata dal recupero di Sanchez su un pallone pericoloso giocato male dalla squadra di Razgrad si prospetta una buona occasione per D’ambrosio che serve Lautaro, filtrante per Moses che mette in mezzo un pallone pericoloso per la conclusione di Biraghi, ma un buon Iliev protegge la porta. L‘esterno nigeriano è un arma efficace in questo match, infatti i suoi sfondamenti sulla fascia destra fanno soffrire in maniera particolare gli Eagles. L’Inter cerca sempre Lautaro attraverso lanci lunghi dei vari D’ambrosio, Vecino e Borja Valero, che spesso non vanno a buon fine perché mal calibrati. I nerazzurri con il passare dei minuti alzano sempre più il ritmo, infatti dal 35’ si gioca per lo più nella metà campo della squadra padrona di casa, ma senza subire occasioni palesi.
Al 42’ intervento scomposto del difensore rumeno Grigore, e non essendo il primo viene sanzionato dall’arbitro con un cartellino giallo. Il primo tempo si conclude con uno 0-0 piatto, con poche occasioni all’attivo.
Ancora sulla destra la prima azione pericolosa del secondo tempo, al 50’ infatti Vecino serve per l’ennesima volta Moses, cross radente e Sanchez colpisce il palo con un audace colpo di tacco.
Il secondo tempo si apre e la squadra di Conte crea diverse occasioni pericolose.
Al 62’ primo squillo del fuoriclasse danese Eriksen, che su un pallone alto si coordina con il sinistro ma trova la ribattuta dell’estremo ottimo difensore Iliev, migliore dei suoi.
Azione ben congeniata dell’Inter, che finalmente sblocca il risultato al 70’ con una gran botta di Eriksen su assist di Lukaku appena entrato e subito decisivo per la manovra offensiva. Di nuovo il centrocampista ex Ajax due minuti dopo ci riprova e stampa il pallone sulla traversa. Il centravanti belga con la sua fisicità permette di innescare i fraseggi dei nerazzurri che dopo il gol giocano in contropiede, con ormai la squadra di casa che sembra non aver più le forze per rendersi pericolosa. Ultima azione su calcio d’angolo nei minuti di recupero, Eriksen calcia ed Anicet sbraccia colpendo volontariamente e causa il rigore messo a segno da Lukaku. Con due gol di vantaggio ed il ritorno a San Siro l’Inter è con un piede e mezzo agli ottavi.
La Roma sta attraversando un momento complicato, dopo una streak di partite senza risultato pieno che dura da inizio anno, quindi vuole mettere già al sicuro gli ottavi di Europa League
Si presenta subito pericolosa la squadra di casa con una sfrecciata sulla destra di Spinazzola che mette un cross che finisce sulla testa di Dzeko ma finisce sul fondo.
Agiscono con un buon giro palla i giallorossi, sono molto sicuri del loro gioco e di poter segnare, e proprio al 12’ c’è un’intercettazione di Veretout su un passaggio sbagliato del terzino destro Lustig, palla a Dzeko che trova un’imbucata geniale per Carles Perez che mette a segno la sua prima rete con la maglia della Roma a tu per tu con il belga Kaminski.
La pressione ben pianificata da Fonseca mette in serie difficoltà gli avversari che perdono molti palloni sulla trequarti, facendo ripartire gli esterni romani rapidamente.
Il Gent d’altra parte ci prova con degli spunti individuali soprattutto dell’attaccante classe 2000’ Jonathan David, ma risultano fini a se stessi. La prima azione manovrata degli ospiti arriva a metà del primo tempo con un inserimento di Depoitre che con il sinistro impensierisce i padroni di casa.
La Roma si posiziona molto alta, e facendo partire ogni azione dalla coppia centrale Smalling e Mancini, si ritrova a dover affrontare le pressioni del trio d’attacco belga che in diverse occasioni approfitta di errori di impostazione e parte in contropiede, ma nessuna azione viene conclusa a rete per tutto il primo tempo.
Occasione incredibile dopo 5 minuti dall’inizio del secondo tempo con una punizione battuta dal magistrale sinistro di Kolarov, che serve perfettamente il pallone a Smalling ma purtroppo fallisce il tap-in colpendo il portiere.
Nei minuti successivi il Gent acquisisce fiducia e si mostra più spavalda, soprattutto perché sale in cattedra Ojidija in entrambe le fasi, infatti è lui l’uomo più pericoloso dei suoi e che spaventa la squadra di Fonseca con due tiri dalla distanza. La Roma deve lavorare molto di più in fase difensiva correndo all’indietro, perché la partita è più accesa che mai. Ai loro attacchi conseguono dei ribaltamenti di fronte attuati ottimamente dal team allenato da Jess Thorup.
Fonseca decide di coprirsi sostituendo Spinazzola con Santon ed inevitabilmente la squadra si abbassa accusando di più le giocate avversarie. Soffrendo fino alla fine e grazie ad una straordinaria prestazione di Pau Lopez, i giallorossi mettono in cassaforte un risultato fondamentale per rialzarsi dal periodo negativo.
Samuele Tagliente
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