Prove agli antipodi quelle di Lazio e Roma, impegnate nell’ultima giornata dei gironi di Europa League. I biancocelesti erano chiamati all’impresa, reduci da un’altra di impresa, quella contro la Juventus di sabato scorso. Insomma i pronostici per una grande partita degli uomini di Inzaghi c’erano tutti, ma i ragazzini del modesto Rennes hanno avuto la meglio anche su una grande squadra come la Lazio, già fuori da uno dei 3 trofei stagionali. Gestisce e si qualifica ma senza particolari sorrisi, invece, la Roma di Fonseca. I giallorossi vanno addirittura sul in vantaggio due volte, salvo farsi rimontare dal Wolfsberg con qualche paura di troppo. Alla fine l’obiettivo qualificazione è comunque riuscito, a differenza dei cugini.
I biancocelesti, contro i francesi sono costretti a vincere per sperare di passare il turno, ma comunque con un occhio in casa Celtic, chiamato conquistare i tre punti in casa del Cluj. In partenza i padroni di casa sprintano ed attaccano, atteggiamento questo dovuto alla voglia di mettersi in mostra dei tanti ragazzini messi in campo da Stèphan. La Lazio sembra impaurita, subisce il pressing della linea dei trequartisti rossoneri che ne impediscono la costruzione del gioco dalla difesa.
Nei seguenti minuti di gioco le due squadre svariano da un fronte all’altro, rendendo la partita molto dinamica e piacevole. Al 21’ i francesi si affacciano in area di rigore avversaria e Siebatcheu crolla addosso ad Acerbi, chiedendo un rigore inesistente. La squadra di Inzaghi nel primo tempo perde molti palloni, consegnando occasioni nitide agli avversari come gli svariati tiri da fuori di Lea-Silinki, gioiellino classe 96’ francese. Il gol è nell’aria, ed infatti al 30’ arriva la rete del difensore goleador Gnagnon, poi man of the match della gara.
I biancocelesti non sembrano poter reagire al gol, e non arrivano buone notizie neanche da Cluj, dove gli ospiti non riescono a sbloccarla. Nel secondo tempo si intravedono sprazzi di reazione da parte degli aquilotti, che tentano delle verticalizzazioni sempre intercettate da due dei migliori della partita, il già citato Gnagnon e Nyamsi. Poche azioni, passaggi sbagliati e soprattutto il faro della squadra, Luis Alberto, non nella sua giornata migliore.
Ennesimo protagonista in negativo è Vavro, che con le sue uscite sbagliate palla al piede permette a tutti i fantasisti rossoneri di arrivare al tiro ed impegnare il portiere Proto. Si fa sentire il nervosismo e la partita si incattivisce, fornendo diversi episodi di semirisse. La Lazio si affida a piccoli episodi come quello al 60’ che vede protagonista il suo centrale sinistro colpire di testa da solo da un calcio d’angolo mandando il pallone in curva.
I francesi inseriscono Niang e Camavinga, mossa astuta per gestire il pallone e partire in contropiede ancora più efficacemente. Perse ormai le speranze arriva la mazzata finale con la doppietta del difensore numero 21, che rispedisce i laziali a casa consapevoli di aver gettato punti anche in altre partite e quindi di essere ancora immaturi per l’europa.
Più importante di quanto si possa immaginare la partita di oggi perché niente è ancora deciso nel girone dei giallorossi. Necessario dunque mettere la qualificazione al sicuro dal tentativo di scippo da parte del Monchengladbach.
La partita è infuocata sin dall’inizio, si passa da un fronte all’altro e già al 7’ minuto i capitolini sbloccano il risultato grazie al rigore procurato da Dzeko ed in seguito realizzato da Perotti. La partita sembra indirizzarsi per il verso giusto, ma una doccia gelata colpisce i giallorossi dopo appena due minuti che subiscono una rete causata dall’ultimo tocco di Florenzi su un cross dalla sinistra del giovane Niangbo, autore di una grande partita.
Durante il primo tempo il copione è sempre lo stesso, con il Wolfsberger che esperisce un palleggio sterile ma che sbaglia anche molte verticalizzazioni, permettendo ai giallorossi di partire in contropiede in maniera micidiale con le ali. Un’azione ripetuta vede Dzeko protagonista di un abbassamento verso la linea di centrocampo mandare con solo tocco il centometrista Cengiz Under verso la porta.
Al 21’ fuoriesce anche il dislivello a centrocampo in favore della Roma, infatti Diawara è autore di un passaggio tra le linee che mette Perotti davanti al portiere e può servire tranquillamente Dzeko che conslude con un tap-in vincente. In vantaggio, adesso i romani possono gestire il vantaggio e ripartire, classico stile di Fonseca. L’unica scintilla degli austriaci è fornita dall’attaccante ivoriano classe 99’, che però non riesce ad intendersi mai con i suoi compagni di squadra.
Nel secondo tempo Spinazzola si getta in avanti, arriva in fondo e mette una palla in mezzo, che controllata e tirata dal suo compagno turco finisce in calcio d’angolo. Il palleggio degli ospiti continua fin quando non riescono ad imbastire un’azione in contropiede al 63’ che vede il giovane attaccante allargare il pallone sulla sinistra per il terzino che lo sciabola in mezzo permettendo a Weissman di insaccarlo in rete.
È qui che Fonseca fa un ricambio sulle fasce alte, inserendo Zaniolo e Pellegrini così da avere freschezza per ripartire e fare ancora più male agli austriaci. Gli attacchi della squadra della capitale non intaccano il muro difensivo che resiste sino alla fine. La Roma ha così subito solamente un piccolo spavento, poiché il risultato dell’altra partita del girone le ha permesso di qualificarsi comunque da seconda.
Samuele Tagliente
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