Serata di grandi emozioni al Diego Armando Maradona di Napoli: il nuovo tecnico Francesco Calzona (allenatore della Slovacchia ed ex collaboratore tecnico di Spalletti) esordisce sulla panchina azzurra nell’ottavo di andata di Champions League contro il Barcellona, un inizio non facile. Vediamo com’è andato questo debutto.
Non è mai facile gestire una situazione difficile come quella che sta vivendo il Napoli negli ultimi mesi: il presidente De Laurentis si è ritrovato a prendere il terzo allenatore di stagione (forse l’ultimo per ora) proprio in corrispondenza di un match molto importante come questo con il Barca.
Calzona si è visto catapultato in una nuova realtà europea ed è uscito con un pareggio che rilascia sensazioni positive e negative. La squadra è sempre quella, con tutti i difetti che la accompagnano in questa stagione sportiva: una fase difensiva poco compatta, un centrocampo che pare abbia perso grinta e precisione nella manovra e un attacco troppo statico, ma hanno saputo reagire lungo la partita ed è un piccolo segno di rivalsa da una squadra che quest’anno pare essere un po’ più debole caratterialmente.
Statico perché è ridondante vedere Kvaratskhelia isolato a sinistra cercando una giocata che in questo modo arriva difficilmente, Politano generoso in entrambe le fasi ma supportato a singhiozzo da un Di Lorenzo troppo impreciso. Osimhen invece, non nel migliore stato di forma fisica e mentale, riporta la parità in un match difficile con una girata delle sue dentro l’area.
Non dimentichiamo l’immensa qualità della squadra di Xavi, fatta di un possesso palla veloce e preciso, ma forse un po’ acerba in determinate situazioni e con una fase difensiva tutt’altro che impeccabile. La loro rete arriva dopo un bello scambio tra Pedri e il solito Lewandowski, che insacca Meret con un destro preciso. Da segnalare la prestazione del giovane Yamal, diventato il giocatore più giovane della storia a disputare un match ad eliminazione diretta in Champions. Ma in generale le squadre erano in qualche modo simili, nonostante le grandi differenze.
Il Barcellona avrà un ritorno in casa (anche se sappiamo non al Camp Nou per i noti motivi di ristrutturazione di stagione) in cui dovrebbe recuperare al meglio alcune pedine importanti ed ha dimostrato di saper tenere il pallino del gioco. Il Napoli è un’incognita per come Calzona evolverà la sua idea di gioco, ha delle buone qualità ma tende ad essere troppo prevedibile e ha bisogno di ricompattarsi come squadra, non tanto nei suoi singoli.
Fonte foto: Napoli X
Alex Privitera
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Nasce a Catania in quel soleggiato Aprile del 1996. Racconti familiari lo ritraggono sin da piccolo con un pallone tra i piedi. Crescere non ha fatto altro che rafforzare quell’amore verso il gioco del calcio e qualsiasi altro sport, con o senza un pallone. Laureato in Scienze e Tecnologie Alimentari, si dice che tra le sue altre passioni non possano mancare musica, cinema e tecnologia. Particolarmente testardo e deciso, crede sia molto importante saper condividere i propri pensieri. Proprio per questo, da tempo affascinato dal giornalismo sportivo, decide di intraprendere questa avventura con Voci di Città. Un capitolo tutto da scrivere, una nuova sfida da affrontare un passo per volta.