Il calciatore brasiliano Dani Alves è stato condannato a quattro anni e sei mesi di carcere dal Tribunale di Barcellona per violenza sessuale. Il processo si era concluso il 7 febbraio dopo tre lunghe udienze ma, adesso, dopo quindici giorni, è arrivata la sentenza dei giudici.
I fatti che vedono incolpato l’ex giocatore della Juventus, tra le altre, risalgono alla notte tra il 30 e il 31 dicembre 2022. Quando, lo stesso giocatore brasiliano, avrebbe violentato sessualmente una ragazza in uno stand della discoteca “Sutton” di Barcellona. Tuttavia, se l’ex terzino destro (anche) dei blaugrana avrebbe cambiato il proprio racconto iniziale sostenendo sempre, però, che i rapporti fossero consensuali, lo stesso non si può dire per la ragazza che l’ha denunciato raccontando sempre la stessa versione.
La sentenza del tribunale di Barcellona, comunque sia, non mette fine al caso “Dani Alves“. I legali del calciatore, infatti, se lo riterranno opportuno, potranno ancora ricorrere alla Corte Superiore di Giustizia della Catalogna. Inoltre, se successivamente il verdetto dovesse restare quello emesso dai giudici, ci potrebbe essere l’ultimo appello alla Corte Suprema. Un pellegrinaggio da una Corte all’altra, dunque, che vedrebbe il calciatore brasiliano ugualmente immischiato in una brutta posizione.
La liberazione provvisoria, infine, è sempre stata negata dal tribunale a causa – secondo i giudici – dell’alto rischio di fuga da parte del calciatore. Quest’ultimo, comunque sia, nel caso venissero confermati i quattro anni e mezzo di carcere, se la caverebbe (anche) bene. La pubblica accusa, infatti, aveva chiesto il massimo della pena (dodici anni) mentre, la procura, “solamente” nove.
Fonte Foto in Evidenza: Adnkronos
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali). Fin da piccolissimo è appassionato di sport e giornalismo.
Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando da piccolo si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi”.
È entrato a far parte di Voci di Città, prima, come tirocinante universitario e, poi, come scrittore nella redazione generalista e sportiva. Con il passare del tempo, è diventato coordinatore sia della redazione sportiva che di quella generale di VdC. Allo stesso tempo, al termine di ogni giornata di campionato, cura la rubrica settimanale “Serie A, top&flop” e scrive anche delle varie breaking news che concernono i tempi più svariati: dallo sport all’attualità, dalla politica alle (ahimè) guerre passando per le storie più importanti, centrali o divertenti del momento.
Il suo compito in sintesi? Cercare di spiegare, nel miglior modo possibile, tutto quello che non sa! (Semicit. Leo Longanesi).