Questo martedì di Champions League lascia sentimenti contrastanti per le due italiane: da un lato troviamo la Lazio che si assicura la qualificazione contro il Celtic, dall’altro un Milan ferito e sconfitto da un Borussia Dortmund nettamente superiore. Vediamo cosa è successo.
La squadra di Sarri si è ritrovata in una situazione in cui, questa con il Celtic, era una partita da vincere senza riserve. I biancocelesti non stanno esprimendo il tipo di calcio voluto dal tecnico, anzi: hanno poche idee, troppi palloni passano necessariamente dai piedi di Luis Alberto e pochi prendono iniziativa.
Gli scozzesi, avendo poco da perdere hanno giocato la loro partita, ordinata e a tratti pungente, ma in termini di pressione ed occasioni, la Lazio ha dominato il match. Nonostante assenze pesanti come quella di Zaccagni, Vecino, Romagnoli e Casale, Sarri ha messo in campo non sicuramente l’undici più forte, ma una formazione compatta e funzionale.
Questa Lazio è indecifrabile, in quanti riesce ad imporre un buon palleggio ma ha bisogno di troppo tempo per carburare in partita, tanto che ha sofferto i primi 3o minuti. La mossa a sorpresa di lasciare in panchina capitan Immobile ha fatto discutere, ma si è rivelata azzeccata.
L’attaccante napoletano entra a metà del secondo tempo e mette lo zampino in entrambi i gol, siglando una fantastica doppietta. Anche se il momento di forma è evidente non sia dei migliori (non si inserisce in profondità come al solito), Immobile si fa trovare sempre pronto in un momento di partita complicato, prima su un rimpallo e poi con un’azione in area piccola delle sue.
Ottima partita per Gila, alla prima da titolare (si è vista la voglia di incidere con i suoi interventi decisi su chiunque), si è distinto Lazzari , fondamentale per i cambi passo e sulla stessa fascia si è visto un ottimo Isaksen, forse quell’esterno mancino che può dare imprevedibilità Non la Lazio migliore della stagione, ma grazie ad un infinito Immobile la qualificazione agli ottavi di Champions è ormai certa (si giocano la prima posizione con l’Atletico Madrid).
Il Milan esce sconfitto malamente contro un Borussia Dortmund dominante su diversi aspetti che hanno fatto la differenza. Sfortunatamente accade ciò che a Milano, sfonda rossonera, non voleva nessuno: la qualificazione agli ottavi di Champions si complica. I tedeschi sono una squadra completa, forse più di altri anni cosa che i padroni di casa non possono dire.
Le assenze pesanti di Leao (forse più di tutti visto il ritmo partita) di un Musah fondamentale per grinta e corsa in mezzo al campo e anche di Kalulu, Kjaer e Pellegrino (Pioli si ritrovava anche senza cambi in difesa), possono essere un buon alibi, ma non basta. Perchè il Milan è stato dentro la partita, ha sbagliato un rigore fondamentale con Giroud, subendo poco dopo quello di Reus, ma ha ripreso il match con la rete del tanto atteso Chukwueze.
Ciò che forse inclina la partita è l’infortunio di Thiaw con Krunic a prendere il suo posto, vista la profonda emergenza dietro e la condizione fisica sempre più sottotono andando avanti nel match. Le incursioni di Ryerson, Malen e Bynoe-Gittens hanno spaccato a metà il centrocampo e la difesa rossonera. Questa sarebbe stata la partita ideale per Leao, visti gli spazi in contropiede e Pulisic non ha interpretato al meglio quel ruolo sulla fascia sinistra, vista sia la sua stazza che il suo modo di giocare più tra la linee.
Il passaggio del turno in Champions è compromesso quasi del tutto: il Milan si trova a 5 punti come il Newcastle, con cui si giocherà il tutto per tutto, sperando in un risultato a favore tra Psg e Dortmund.
Alex Privitera
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Nasce a Catania in quel soleggiato Aprile del 1996. Racconti familiari lo ritraggono sin da piccolo con un pallone tra i piedi. Crescere non ha fatto altro che rafforzare quell’amore verso il gioco del calcio e qualsiasi altro sport, con o senza un pallone. Laureato in Scienze e Tecnologie Alimentari, si dice che tra le sue altre passioni non possano mancare musica, cinema e tecnologia. Particolarmente testardo e deciso, crede sia molto importante saper condividere i propri pensieri. Proprio per questo, da tempo affascinato dal giornalismo sportivo, decide di intraprendere questa avventura con Voci di Città. Un capitolo tutto da scrivere, una nuova sfida da affrontare un passo per volta.