Un martedì di Champions League dai sapori discordanti per le italiane, ma non certamente per le prestazioni. Andiamo a vedere cosa ci lasciano le partite dell‘Inter contro il Benfica e del Napoli con il Real Madrid.
Dopo la prestazione deludente del primo match in Champions in casa della Real Sociedad, serviva una reazione da parte di tutti e l’Inter non ha deluso le attese. L’avversario era un Benfica sempre pericoloso per antonomasia ma forse troppo offensivo, vista la formazione mandata in campo dal tecnico dei lusitani (tra l’altro senza una punta di peso al centro dell’area).
Quando si è guidati da un sentimento di rivalsa sportiva, quello che ci si aspetta è la risposta data dai nerazzurri, anche se il primo tempo ha visto qualche tentennamento di troppo, nonostante le occasioni. Sembra evidente come questa squadra penda dalle giocate di alcuni giocatori imprescindibili, Lautaro su tutti e quando manca la sua assenza si sente.
L’argentino a fine partita viene nominato Mvp del match, ma non riesce a segnare nemmeno una rete: a negargli la gioia del gol ci hanno pensato prima una traversa di esterno destro, poi un palo di sinistro e infine due parate eccezionali di Trubin (portiere ucraino trattato in estate anche dalla società nerazzurra).
La risolve la rete di Thuram dopo una splendida azione corale, altro giocatore chiave per la verticalità imposta da Inzaghi: il gol è un tap-in ma proviene da un bel filtrante di Barella per un inesauribile Dumfries che a rimorchio serve l’attaccante francese. Prestazione dominante nel secondo tempo e 3 punti conquistati meritatamente: risultato stretto per l’Inter che avrebbe dovuto segnare qualche rete in più viste le occasioni, ma che si ritrova comunque al primo posto insieme alla Real Sociedad.
Quando contro ti ritrovi i blancos il match non potrà mai essere banale e un plauso va allo splendido stadio del Maradona che ha fatto da cornice ad una bellissima partita quanto sfortunata visto il finale.
Il Napoli non è quello dell’anno scorso e la differenza sta soprattutto nella qualità della sua fase difensiva, dove l’assenza di Kim ancora si fa sentire, anche troppo. Il Real in questo momento e letteralmente trascinato da Bellingham, giocatore tuttofare e in uno stato di forma a dir poco straordinario: anche ieri sera ha fornito l’assist a Vinicius e siglato il suo ottavo gol in stagione.
I partenopei avevano trovato per primi il vantaggio con le rete di testa di Ostigaard che, in coppia con Nathan, hanno provato a contenere le discese offensive degli spagnoli, Se teniamo conto anche dell’errore su impostazione di Di Lorenzo (causa la rete di Vini) e l’errore fatale di Meret (sfortunato e forse troppo morbido sulla sassata da fuori di Valverde) forse si può vedere un bicchiere mezzo pieno.
L’errore del portiere decreta la sconfitta degli azzurri per 2-3 ma c’è tanto di positivo nella prestazione di una squadra che si sta ritrovando e che ha giocato a viso aperto con una delle favorite alla vittoria di questa Champions (nonostante l’importante cessione di Benzema). Rudi Garcia ha ancora molto su cui lavorare, ma aver ritrovato la verve di Zielinski (autore del pareggio sul 2-2 su rigore), la corsa di Anguissa e gli uno contro uno di un Kvaratskhelia più in fiducia sono indizi per un Napoli che può migliorare e ha ancora tempo per farlo.
Alex Privitera
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Nasce a Catania in quel soleggiato Aprile del 1996. Racconti familiari lo ritraggono sin da piccolo con un pallone tra i piedi. Crescere non ha fatto altro che rafforzare quell’amore verso il gioco del calcio e qualsiasi altro sport, con o senza un pallone. Laureato in Scienze e Tecnologie Alimentari, si dice che tra le sue altre passioni non possano mancare musica, cinema e tecnologia. Particolarmente testardo e deciso, crede sia molto importante saper condividere i propri pensieri. Proprio per questo, da tempo affascinato dal giornalismo sportivo, decide di intraprendere questa avventura con Voci di Città. Un capitolo tutto da scrivere, una nuova sfida da affrontare un passo per volta.