Dopo l’impresa dell’andata (peraltro anche con pieni meriti), è andato in scena il ritorno dell’ottavo di Champions League tra Bayern Monaco e Lazio. La squadra di Sarri si è ritrovata alla splendida Allianz Arena a giocarsi tutto: in palio il passaggio del turno. Vediamo com’è andata.
Inutile rimarcare ancora una volta la differenza di rosa tra le due squadre, ma tutto sommato ieri sera i biancocelesti non hanno sfigurato. Il risultato, in qualche modo, è anche largo per come sono arrivati alcuni gol, ma il Bayern si è preso la rivincita che tutti si aspettavano.
La situazione di Tuchel è già segnata (a fine stagione lascerà la squadra) ma non poteva steccare una partita del genere: nonostante i diversi e continui infortuni quando si ha davanti giocatori come Sanè, Kane, Musiala (migliore in campo dei suoi) gli equilibri si spostano inevitabilmente. Vedere dialogare il trequartista tedesco, muoversi su e giù per il campo, un possesso palla ritrovato grazie anche all’atteggiamento giustamente prudente della Lazio, ha permesso di far salire di giri la prestazione di tutta la squadra.
La squadra di Sarri si è giocata le sue carte, facendo trasparire alle volte le idee di gioco del tecnico: gli scambi veloci nello stretto tra Felipe Anderson, Luis Alberto o Guendouzi (altra ottima prestazione del centrocampista francese), verticalizzazioni, costruzione ragionata. Al contempo, però, questi elementi sono stati anche un limite: la Lazio avrebbe avuto bisogno di più strappi offensivi, inserimenti veloci degli esterni offensivi e difensivi, ma è una loro forte lacuna. Pesa anche l’errore di testa sotto porta di Immobile che avrebbe potuto cambiare la partita. Serve a poco attaccare lentamente, perchè difficilmente si mette in difficoltà una squadra come il Bayern.
Non è stata una totale debacle, i tifosi biancocelesti potranno ritenersi scontenti a metà, sia per una posizione raggiunta dopo quasi 20 anni di oblio dalla Champions sia per una prestazione generosa e combattiva, che ha evidenziato le mancanze nei vari ruoli e la forza dell’avversario che si qualifica ai quarti di finale in attesa del suo prossimo avversario.
Fonte foto: Lazio X
Alex Privitera
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Nasce a Catania in quel soleggiato Aprile del 1996. Racconti familiari lo ritraggono sin da piccolo con un pallone tra i piedi. Crescere non ha fatto altro che rafforzare quell’amore verso il gioco del calcio e qualsiasi altro sport, con o senza un pallone. Laureato in Scienze e Tecnologie Alimentari, si dice che tra le sue altre passioni non possano mancare musica, cinema e tecnologia. Particolarmente testardo e deciso, crede sia molto importante saper condividere i propri pensieri. Proprio per questo, da tempo affascinato dal giornalismo sportivo, decide di intraprendere questa avventura con Voci di Città. Un capitolo tutto da scrivere, una nuova sfida da affrontare un passo per volta.