Martedì ostico per l’Inter a San Siro nell’andata dell’ottavo di Champions League contro un buon Atletico Madrid. Scontro estremamente tattico tra Inzaghi e Simeone ma andiamo a vedere com’è andato il match.
In un San Siro delle grandi occasioni (l’affluenza del pubblico nerazzurro ha fatto davvero la differenza) si è giocata una partita tutt’altro che divertente e spumeggiante, ma era piuttosto prevedibile.
A livello europeo, in questo momento, se c’è una squadra che gioca con un’idea simile a quella di Simone Inzaghi è proprio quella di Simeone: nessun altro adopera questo 5-3-2 dalle innumerevoli variabili tattiche e di fatto si sono quasi ritrovate a specchio. Gli ospiti hanno risentito dell’assenza iniziale di Morata (dopo il suo ingresso nel secondo tempo, si è visto un cambio di atteggiamento) ma non hanno per niente sfigurato in casa di una delle squadre più in forma d’Europa.
L’Inter ha dovuto fare i conti con la peggior partita di Calhanoglu, il quale ha perso troppi palloni e sbagliato troppi passaggi, ma coperto sapientemente da un ottima prestazione difensiva di Barella (il migliore dei suoi). Il pallino del gioco è quasi sempre stato di stampo nerazzurro, ma l’Atletico grazie ai suoi interpreti ha saputo impensierire i padroni di casa, in particolare sul lato di Darmian grazie a Samuel Lino, il più pericoloso dei suoi. Assente della serata uno spento Marcos Llorente, schierato punta dopo la grande prestazione con il Las Palmas, ma con scarsi risultati ieri sera in Champions.
Il match ha visto poche occasioni in generale e zero tiri in porta dell’Atletico, forse un po’ troppo schiacciato dietro, perché la manovra dell’Inter ha visto diversi buchi tattici sfruttati poche volte dai vari De Paul, Saul o Griezmann, uomo a tutto campo e quasi mai pericoloso nell’ultima parte di campo.
La partita cambia il suo risultato grazie ad una ribattuta di Arnautovic, subentrato allo sfortunato Marcus Thuram dopo un infortunio muscolare: l’austriaco si è fatto trovare nel posto giusto dopo la conclusione di Lautaro e regala i tre punti ai suoi, ma c’è molto da recriminare.
Le occasioni avute in precedenza (su tutte probabilmente quella davanti la porta dove Wietsel gli fa uno stop involontariamente, ma spara alto e non c’entra la porta) avrebbero potuto condizionare la vittoria finale ed in Champions League i piccoli o grandi errori fanno tremendamente la differenza.
Il match è stato particolarmente lento e ha vissuto di piccole accelerazioni, anche perché la squadra di Simeone fa questo calcio da diversi anni, seppur con qualche modifica in questa stagione in corso. L’Inter avrebbe potuto far qualcosa in più, in quanto in casa ma è incappata in una serata poco precisa in termini di passaggi riusciti, forse dovuta dalla tensione o dalla frenesia di trovare lo spazio giusto, cosa che l’Atletico rende molto difficile.
Si dice che il fattore casa possa essere molto influente nel calcio, un po’ come nel basket e sicuramente la partita di ritorno al Wanda Metropolitano sarà una battaglia a tutti gli effetti, dove l’Inter parte con un gol di vantaggio ma l’Atletico Madrid cercherà di dare tutto il possibile per passare il turno e non sarà semplice, per entrambe la squadre.
Fonte foto: Inter X
Alex Privitera
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Nasce a Catania in quel soleggiato Aprile del 1996. Racconti familiari lo ritraggono sin da piccolo con un pallone tra i piedi. Crescere non ha fatto altro che rafforzare quell’amore verso il gioco del calcio e qualsiasi altro sport, con o senza un pallone. Laureato in Scienze e Tecnologie Alimentari, si dice che tra le sue altre passioni non possano mancare musica, cinema e tecnologia. Particolarmente testardo e deciso, crede sia molto importante saper condividere i propri pensieri. Proprio per questo, da tempo affascinato dal giornalismo sportivo, decide di intraprendere questa avventura con Voci di Città. Un capitolo tutto da scrivere, una nuova sfida da affrontare un passo per volta.