Cala il sipario sul quinto turno dei gironi di Champions League con i primi verdetti: su tutti spicca l’eliminazione (prevedibile vista la situazione in classifica) della Juve, la conferma del magico momento del Napoli e la qualificazione sicura agli ottavi dell’Inter, ma entriamo nel dettaglio.
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Ora è ufficiale: la Juventus non si è qualificata agli ottavi di Champions League ed il tutto avviene con un turno di anticipo con un destino già segnato. Allegri non è riuscito nel miracolo, se possibile ha semplicemente peggiorato le cose: sia chiaro la qualificazione era davvero impossibile da ottenere, ma il Benfica ha nettamente meritato l’attuale primato condiviso con il Psg. I lusitani sarebbero dovuti essere la seconda squadra “abbordabile” del girone quando poi, in fin dei conti, sono i bianconeri la pecora nera. Ogni rete del Benfica è un inno al gioco del calcio, forse con lo zampino di una fase difensiva bianconera tutt’altro che impeccabile: su tutte la splendida rete di tacco di Rafa Silva (migliore in campo). Ciò che stupisce è come Allegri, oramai senza soluzioni, nel secondo tempo butti in campo i giovani (buon esordio da titolare per Gatti): solo in caso di disperazione avviene questo e fa doppiamente riflettere cosa ne viene fuori. I padroni di casa avranno pure rallentato, ma Iling-Junior, Soulè e Miretti hanno dato nuova linfa ad una squadra spenta, oramai da diverso tempo. Il risultato finale è un pirotecnico 4-3 che non salva la faccia al tecnico, al netto delle solite assenze ma costantemente tormentato da un sistema di gioco superato, lento e poco chiaro. In questo turbinio di pessime notizie, puntare sui giovani, iniziare a capire che serve dinamismo, corsa e potenziale offensivo, potrebbe salvare parte di una stagione bianconera sempre più difficoltosa.
FT | Triplice fischio a Lisbona. #BENJUV [4-3] #UCL pic.twitter.com/L9iXse2xxq
— JuventusFC (@juventusfc) October 25, 2022
Da quella vittoria interna contro il Barcellona pare sia cambiato tutto: la squadra di Inzaghi sembra abbia ritrovato una nuova dimensione e continua nella sua incessante risalita. É bene ricordare che le fondamenta della squadra sono ben salde, non sono frutto del caso: l’Inter dispone di una rosa di prim’ordine, forse con qualche pecca a centrocampo e sugli esterni, ma completa sotto tanti punti di vista. L’avversario di turno era il Viktoria Plzen e i nerazzurri hanno ottenuto una larga vittoria per 4-0: Mkhitaryan e Dzeko timbrano nel primo tempo mentre nella seconda frazione arriva la doppietta per il bosniaco e la rete del rientrante Lukaku. Inzaghi può essere solo che soddisfatto: ottavi di Champions conquistati con un turno di anticipo in un girone dove, ad un certo punto, sembrava già che fosse spacciata e invece l’Inter è riuscita a dare una scossa al suo destino e riprendere in mano la situazione.
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Partita da incorniciare per i ragazzi di Pioli su un campo tutt’altro che facile come quello della Dinamo Zagabria: il Milan segna ben 4 reti e riapre il discorso qualificazione. Apre le marcature la rete di Gabbia nel primo tempo, poi le altre reti arrivano nella ripresa: un azione solitaria di Leao, un rigore di Giroud e un autogol di Ljubicic chiudono il match quasi mai messo in discussione dai croati (menzione d’onore per Tonali, uomo ovunque per i rossoneri ed emblema di una società attenta sui giovani e non solo). Il Milan si giocherà il tutto per tutto all’ultima giornata contro gli austriaci del Salisburgo per il passaggio agli ottavi di Champions e non solo: migliorare il risultato ottenuto l’anno scorso e confermare la continua crescita di un club con le idee chiare e che sta tornando ai livelli di calcio che merita, visto il blasone e la rinascita alle spalle, merito del tecnico come di una società attenta al mercato e alle finanze, cosa da non sottovalutare.
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La squadra di Spalletti, in questo momento, non è nient’altro che una macchina da gol e vive il suo miglior momento in assoluto. Arriva la dodicesima vittoria consecutiva e conquista il primato per gol segnati ai gironi, ben venti, superando addirittura la corazzata tedesca del Bayern Monaco. Rendersi conto che sia una squadra italiana fa sicuramente effetto, ma di “italiano” questo gruppo ha poco: tutto ciò da intendersi in ambito di atteggiamento, di propositività e intensità, non perché le squadre italiane siano tutte così ma è palese come questi elementi siano presenti in questo Napoli e fanno la differenza. Vince e convince anche quando fa pochi gol (come in campionato) ma ieri sera contro i Rangers ne ha fatti tre: doppietta per Simeone (unico argentino, come suo padre, a siglare 4 gol in altrettante presenze) e nella ripresa segna pure Ostigaard. Primo posto da confermare all’ultima giornata contro il Liverpool e punteggio pieno in Champions League: il Napoli non avrebbe potuto desiderare di meglio.
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Alex Privitera
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Nasce a Catania in quel soleggiato Aprile del 1996. Racconti familiari lo ritraggono sin da piccolo con un pallone tra i piedi. Crescere non ha fatto altro che rafforzare quell’amore verso il gioco del calcio e qualsiasi altro sport, con o senza un pallone. Laureato in Scienze e Tecnologie Alimentari, si dice che tra le sue altre passioni non possano mancare musica, cinema e tecnologia. Particolarmente testardo e deciso, crede sia molto importante saper condividere i propri pensieri. Proprio per questo, da tempo affascinato dal giornalismo sportivo, decide di intraprendere questa avventura con Voci di Città. Un capitolo tutto da scrivere, una nuova sfida da affrontare un passo per volta.