Cosa avresti voluto sapere prima di dare alla luce il tuo primo figlio? Ecco 8 consigli salvavita per le future mamme che nessuno ha mai il coraggio di dare.
«Diventare mamma è qualcosa che ti cambia la vita», questa è la frase che tutti ti dicono accarezzandoti il pancione; ma nessuno ti dice mai in che modo te la cambi, cosa succede realmente nelle tue giornate, quali sono le cose fondamentali da sapere per riuscire a sopravvivere in un periodo così delicato. No, alle altre mamme piace solo stare lì a raccontarti tutti i dettagli non richiesti dei loro terrificanti parti, così da spaventarti a dovere.
Ebbene, quello che non vi diranno le vostre suocere, amiche, mamme, o semplicemente le scrittrici dei mille libri sui figli che avete già comprato, lo faremo noi di Voci di Città in questi 8 punti.
I primi giorni in ospedale sono quelli più confusi. Molto stanca dal parto e con il supporto di una persona cara che si prende cura del bambino, nella maggior parte dei casi, la neo-mamma non riesce ancora a realizzare di esserlo. Il primo dramma che si presenta, poche ore dopo il parto e per le mamme che scelgono di farlo è provare a far attaccare il bimbo al seno. L’allattamento al seno, all’inizio, è molto complicato. Quello che nessuno spiega è che la difficoltà del piccolo ad attaccarsi al capezzolo è perfettamente normale e non dipende assolutamente da un errore della mamma. Il latte fatica ad arrivare per i primi 3/4 giorni, e all’inizio uscirà solo il cosiddetto “colostro”, una sostanza molto zuccherata e nutriente. La natura è perfetta, quindi, in casi normali, e solo per quello perfettamente sufficiente a nutrire il bambino. Se ci vorranno minuti o ore per riuscire ad allattare il piccolo nelle prime settimane, non disperate, è così che deve essere. Provate tutte le posizioni che pensiate possano facilitare la cosa e alla fine troverete quella più confortevole per voi e per il vostro piccolo. Una volta fatto ciò, l’allattamento diventerà più naturale di qualunque altra cosa al mondo.
Per le nuove mamme è difficile capire subito cosa serve al bambino in ogni piccolo istante della sua recente esistenza: il “dovrebbe venirti spontaneo” è solo una saccente diceria. Per esempio, quando ha fame vi sono 3 importanti segnali che il piccolo mette in atto prima di iniziare a strillare per richiedere la sua poppata:
Casa dolce casa, dopo i 3 giorni circa trascorsi in ospedale, si cerca di trovare un equilibrio come nuova famiglia. Quando ci si sente pronti, chi prima chi dopo, si affronta il grande scoglio della prima uscita con un neonato. Ebbene, il consiglio sembrerà scontato, ma nessuno lo dà ed è proprio il seguente: portarsi almeno 7 cambi pannolino (incluse le tovagliette per appoggiarlo), e 4 cambi di vestitini (inclusi body e calze). Sembrano numeri eccessivi, ma con un piccolo non sono mai abbastanza: tra rigurgiti, cacchine e pipì è meglio non farsi cogliere alla sprovvista.
Per prepararsi all’arrivo del/la bambino/a, vi faranno comprare la qualunque cosa, molte delle quali risulteranno di dubbia utilità. Ciò che nessuno vi consiglierà di comprare, fin dall’inizio, è il benedetto passeggino leggero, dove per leggero si intende non più di 4 kg. Soprattutto per le mamme che escono da sole, infatti, questo cambierà le uscite con i loro bambini rendendole molto più “leggere”, poiché elimina il problema del fatidico “trio più pesante di un elefante”. Un passeggino che si può sollevare con una sola mano, chiudere semplicemente premendo un tasto e che sia anche morbido abbastanza da poter contenere un piccolo da 0+ è la prima cosa da comprare quando si aspetta.
Si accalcano tutti a far visita, perfino parenti sconosciuti o amici dispersi da anni, ripetendo le solite frasi entusiaste, ma non sentitevi a disagio se vi danno quasi fastidio: tutti parlano della gioia di avere un figlio, ma nessuno racconta mai i retroscena; come quello degli ormoni post parto, i quali possono giocare davvero un brutto scherzo alla mamma. La depressione post partum è una patologia riconosciuta e non bisogna sentirsi pazze o anormali. Il cambiamento di vita repentino, la mancanza di sonno, gli ormoni in subbuglio e lo sconforto dovuto al non sapere come gestire tutto ciò, sono sintomi da non sottovalutare. Ciò che è importantissimo sapere è che non si è le uniche e, soprattutto, non si è da sole. Esistono, appunto, strutture e centri di supporto per aiutare le mamme in crisi.
Non ci crederete, perché nessuno ve lo dirà, ma ci sono molte cose che una neo-mamma e il proprio cucciolo possono fare insieme per divertirsi. Frequentando appositi centri di ritrovo per nuove mamme, si viene coinvolte in attività di ogni tipo da fare in gruppo. Uscire – non per passeggiare sole, povere e pazze spingendo il passeggino con disperazione, ma per andare a incontrare delle nuove amiche nella vostra stessa situazione – renderà i pesanti primi mesi molto più semplici e spensierati.
Nessuna donna potrà mai essere Wonder Woman, e il bello sta nel riconoscere i propri limiti e non avere paura di chiedere una mano alla mamma, alla suocera, al compagno o a qualche amica. Con un neonato in casa, tutte le faccende domestiche, o addirittura lavarsi i denti o farsi una doccia, diventano un’impresa titanica. E allora fermatevi e lasciatevi coccolare da chi vuole bene a voi e alla vostra creaturina. Prendetevi del tempo per voi stesse ogni tanto, farà bene a voi e di conseguenza al vostro piccolo.
Quando nasce un figlio, tutti sembrano sapere meglio di te quanto sia giusto fare per lui: ti diranno come devi farlo mangiare, bere, come cambiargli il pannolino, come devi fare questo e quell’altro. Tuttavia, non sentirti un’incapace: l‘unica persona al mondo che sa qual è la cosa migliore da fare per tuo figlio, in ogni singolo momento della sua vita, sei e sarai sempre tu, la sua mamma. Quindi, fai un po’ come canta Povia: «e ascoltali i consigli, poi però fai da sola».
Chiara Forcisi
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Da sempre lettrice accanita, Chiara all’età di 13 anni pubblica You are my angel, il suo primo romanzo. Frequenta il Liceo Classico N. Spedalieri di Catania, dove completa gli studi in bellezza in qualità di rappresentante d’istituto e dirige, dopo averlo fondato, il giornalino scolastico Il Punto, degno erede di Voci di Corridoio, antesignano di Voci di Città. A marzo 2013 corona il suo più grande sogno: partire come delegate con l’Associazione Diplomatici alla scoperta della Grande Mela. Si laurea in Scienze della Comunicazione all’Alma Mater Studiorum di Bologna a luglio 2018. Inoltre, anche se è impegnata ad affrontare la vita quotidiana non si arrende e prova ancora a realizzare ciò che voleva fare fin dalla culla: salvare il mondo con le parole.