BOLOGNA – Il gastronomo francese Jean Anthelme Brillat-Savarin era solito affermare: «Dimmi quel che mangi e ti dirò chi sei». Tenendo in gran conto l’importanza che l’alimentazione ha per il corpo e per la psiche umana, il buongustaio politico di Francia riassumeva con semplicità una regola essenziale, che si ritrova già a partire dagli antichi assiomi latini o greci: mens sana in corpore sano, per citarne uno fra tanti.
Ora, immaginiamo di trovarci all’interno di un bel parco contornato da alberi di ogni tipo con, sullo sfondo, i palazzi in stile liberty della bolognese via Indipendenza. Qualcuno, al centro del parco (il cui nome è Montagnola), ha scelto di attuare una rivalutazione ad alti livelli del luogo, fornendolo di sedie e colorati tavoli e creando per tetto una distesa di lampade dalla luce soffusa e d’incanto. Questo stesso inventore, non ancora soddisfatto del risultato, ha voluto che il luogo rendesse protagonista un altro dei cinque sensi, oltre al tatto e alla vista: il gusto. Ha deciso, dunque, di servire, su quegli stessi tavoli, delle prelibatezze che sintetizzano cucine provenienti dal mondo intero: il nordafricano couscous accoppiato alla campana ricotta di bufala, con aggiunta di pomodoro fresco, gamberi su spiedini che si sposano con melone e zucchine, fino ad arrivare all’esotico ananas che sovrasta succulenti bocconcini di maiale e a tante prelibatezze ancora, dal gusto nuovo e vivace. Al solo immaginarle, viene in mente il Proust della Recherche: «Portai alle labbra un cucchiaino di tè, in cui avevo inzuppato un pezzetto di madeleine. Ma nel momento stesso che quel sorso misto a briciole di biscotto toccò il mio palato, trasalii, attento a quanto avveniva in me di straordinario».
È indubbio che il momento conviviale sia essenziale nella vita di tutti i giorni. L’inventore bolognese ha così deciso di chiamare in causa ancora un altro senso fondamentale tra i cinque che accompagnano la nostra esistenza: l’udito. Un celebre professore di filosofia era solito rivelare ai propri studenti come, tra tutte le musiche, la musica jazz fosse l’unica in grado di risvegliare sentimenti veri nell’animo umano: «Senza il jazz, la vita stessa sarebbe un errore». Prendendo spunto dal suddetto, il nostro inventore ha deciso di accompagnare le proprie degustazioni ad una rassegna di eventi musicali jazz, ovvero il Montagnola Music Club, il cui ultimo spettacolo (il Nu Flava Jazz Ensamble) si terrà il 5 settembre alle 21, in qualità di festa di chiusura. Ebbene, sveliamo adesso l’arcano: l’eclettico inventore che ha reso possibile tutto ciò si chiama Cesare Marretti ed è uno dei migliori chef italiani: ha rivoluzionato l’idea del fare cucina, unendo prodotti culinari di diverse culture in una raffinata sintesi di musica, gusto e ambiente. Verrebbe spontaneo chiedergli se anche lui abbia letto un articolo del giornalista francese Charles Monselet, che nel 1800 scriveva: «Meditate bene su questo punto: le ore più belle della nostra vita sono tutte collegate, con un legame più o meno tangibile, a un qualche ricordo della tavola».
Luca Occhilupo (articolo)
Paolo Terni (photogallery)
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