“Ansia” quante volte nella nostra vita abbiamo utilizzato questa parola? Con quanta leggerezza? Partiamo dal presupposto che “l’ansia” consiste in una preoccupazione o paura eccessiva, che può manifestarsi in modo lieve o grave. Può invadere molti aspetti della vita e può essere davvero difficile da controllare e “superare”. Capiamo meglio di cosa si tratta, cosa comporta e come affrontarla, anche attraverso testimonianze di personaggi noti.
Ognuno di noi, almeno una volta, sperimenta l’ansia: prima di un esame importante, di una visita medica o di un colloquio di lavoro; in questi casi si parla di “ansia normale o fisiologica”. Esiste però un altro “livello” d’ansia, quello in cui il soggetto in questione avverte da un giorno all’altro di avere a che fare con un vero e proprio “mostro interiore” o meglio, psichico: “l’ansia patologica”. Sono diverse le tipologie d’ansia che un essere umano può sperimentare: disturbo d’ansia da separazione, mutismo selettivo, una fobia specifica, disturbo d’ansia sociale, agorafobia, il disturbo d’ansia generalizzata. In qualunque caso, i sintomi sono simili e sono in grado di incutere terrore in chi ne soffre. Proprio come i disturbi fisici, anche l’ansia patologica, pur essendo un disturbo psichico va considerata con la stessa gravità, anche perché ciò che accade alla nostra psiche, si riversa inevitabilmente anche sul nostro corpo.
Può accadere a chiunque, senza una precisa causa riconoscibile o a causa di specifici eventi o pensieri. All’inizio la stessa “vittima dell’ansia” tende a rinnegarla e attuare meccanismi di difesa, come l’evitamento di situazioni ritenute pericolose o non controllabili al 100%. Ci si sente estremamente stressati, inquietati, impauriti, apprensivi, irritabili. Una miriade di sintomi che poi il nostro corpo tende a mostrarci con “praticità”: battiti accelerati, difficoltà di respirazione, dolore al torace, sensazione di “nodo in gola”, tensione muscolare, tremori, diarrea, svenimenti e molto altro. Adesso pensate al fatto che di base, è incontrollabile, sia i sintomi psichici che quelli fisici si possono presentare in qualunque momento, è bene ricordarlo per avvertire ulteriormente il bisogno (legittimo e necessario) di trovare una soluzione.
Di primo acchito chiunque suggerirebbe ad un soggetto ansioso di parlare con uno psicologo, ma non è l’unica soluzione. È ovvio che dirigersi da uno psicologo sarebbe la soluzione migliore, perché è un esperto, di conseguenza sa individuare le cause reali del problema e trovare le soluzioni adeguate per ogni specifico caso. Ma soprattutto può aiutare ad abbattere l’ansia o convivere serenamente con essa, a differenza di “rimedi” che aiutano solo a fronteggiarla. Ogni forma d’ansia è diversa così come lo è ogni individuo. Spesso chi soffre d’ansia può trovarsi in una fascia d’età in cui risulta difficile parlare apertamente con i genitori o con uno psicologo. Altre volte si sostiene di non avere tempo o magari si ha solo “paura”. Nonostante la soluzione più efficace rimanga quella di consultare uno psicologo, ecco una lista di cose che potrebbero risultare utili per fronteggiare l’ansia:
Circa due milioni di italiani soffrono d’ansia, in America invece parliamo del 50% della popolazione. È un problema più comune di quanto pensiate ed è un bene che se ne parli, solo conoscendo qualcosa si può avere il potere di fronteggiarlo. Tra tutte le persone che soffrono d’ansia, sono incluse anche molte personalità importanti. Alcuni hanno sconfitto l’ansia, altri hanno trovato delle soluzioni per convivere con essa serenamente, l’importante è affrontare il problema. Emma Stone ad esempio (attrice), soffriva d’ansia da distacco e ha raccontato: “Era davvero terribile, immaginavo gli scenari possibili e chiedevo centinaia di volte a mia madre come sarebbe andata la giornata, a che ora mi avrebbe lasciato a scuola, dove sarebbe andata senza di me, cosa sarebbe accaduto a pranzo. Se le do ascolto, l’ansia mi distrugge, così ho imparato a non darle importanza: in questo modo si riduce e poi svanisce nel nulla”.
Recentemente invece è stata un’attrice italiana a parlare del suo rapporto con l’ansia: Matilda De Angelis. L’attrice ha raccontato: “Ho iniziato a soffrire di ansia ormai quasi tre anni fa. La sensazione di stordimento che provoca è difficile da spiegare. Ho sentito per settimane un macigno sul petto che mi impediva di respirare. Avevo la sensazione che tutto attorno a me perdesse di senso, uno svuotamento emotivo feroce che non risparmiava nessun sentimento, la paura di uscire di casa o di tornarci, perché ogni minimo cambiamento anche quotidiano poteva significare per me la rottura di un ‘equilibrio’ a cui mi aggrappavo per convincermi che andasse tutto bene. L’acne è stato il sintomo di questo male, anche se per tanto tempo ho pensato che ne fosse la causa”. Il messaggio lanciato dall’attrice è stato: “Bisogna imparare ad essere vulnerabili, a cercare aiuto”.
Alessia Miceli
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