Ci conviviamo da sempre, servono per provare piacere ma anche per la procreazione. Di cosa stiamo parlando? Ovviamente dei nostri organi riproduttivi: il pene e la vagina. Tra curiosità scientifiche e miti sfatati esploreremo le grandi differenze che presentano i nostri “compagni d’avventura”.
La vagina, oggetto di desiderio dell’uomo e splendida porta della vita, viene chiamata da molti “il miglior motore del mondo”, ma vi siete mai chiesti il motivo? Questo splendido organo riproduttivo è capace di autopulirsi, grazie a un meccanismo fisiologico che mantiene sempre pulita la mucosa che la ricopre; è in grado di auto depilarsi, poichè i peli pubici cadono con una cadenza di 3 settimane; può anche allungarsi, partendo da 9 cm e raggiungendo (potenzialmente) i 18 cm di lunghezza e addirittura al suo interno possiamo trovarvi lo squalene, una sostanza lubrificante che è anche presente nel fegato degli squali. Un ruolo molto importante, invece, lo svolgono soprattutto i batteri, che con la loro presenza proteggono la vagina da eventuali infezioni fungine.
Questi “splendidi” organismi unicellulari sono presenti, in vasto numero (fino a 42 tipi diversi), anche nel pene, che però, se circonciso è molto più pulito di un qualunque membro che dispone ancora del prepuzio. Proprio per questo motivo, la circoncisione, viene sempre più praticata per motivi medici che non per ragioni religiose e ad oggi è 1/3 di popolazione maschile a non possedere la parte superiore del proprio organo riproduttivo. Il pene è anche oggetto di vari (e confutati) miti: non è vero che superata la pubertà può continuare ad allungarsi: anzi, la mancanza di sesso e il fumo possono portare anche all’accorciamento di 1-2 cm. E a proposito di lunghezze, il pene più lungo finora misurato è di 34,2 cm, ma la media (conseguita dallo studio di 15.000 uomini di diverse parti del mondo) del pene a riposo è di 9,13 centimetri, mentre in erezione è di 13,12 cm. Un altro famosissimo mito è la leggenda delle due costole che il poeta italiano Gabriele d’Annunzio si tolse per praticare l’autofellatio, ovviamente falso. Tale pratica erotica però è realmente attuabile, difatti l’elevata elasticità permette a 1 uomo su 400 di poter provare ciò che si credeva provasse “il Vate”.
Nella sfera erotica la vagina sembra sovrastare il pene: l’orgasmo femminile, in media, dura ben 23 secondi, mentre quello maschile, resiste solo 6 miseri secondi (qualcuno potrebbe pensare: «tanta fatica per niente»). Nel giro di un’ora c’è anche chi, sotto esperimento, è riuscito a provare ben 134 orgasmi in un’ora, ma ovviamente parliamo di una donna, visto che l’uomo è arrivato “solo” al record di 16 orgasmi nell’arco di 60 minuti, numeri che hanno comunque dell’incredibile. Inoltre gli studi scientifici in campo erotico si sono spesso rivolti nella ricerca del famigerato punto g femminile, che molti hanno ritrovato nel clitoride: perché? Il motivo è semplicemente spiegato dalla scienza: tale organo contiene ben 8000 terminazioni nervose (il doppio del pene), dunque se stimolato, risulta spesso il punto debole delle donne e l’asso nella manica per gli uomini durante un amplesso.
Francesco Mascali
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