Hugh Hefner, il fondatore della nota rivista erotica Playboy Magazine, che negli anni ’70 vendeva sette milioni di copie mensili (oggi tre), a 87 anni ha deciso di abbandonare le redini della propria azienda e di lasciare il proprio impero di conigliette sexy al figlio ventiduenne, il quale si è appena messo in testa di rilanciare il marchio Playboy nel mondo. Formatosi tra donne seminude e un padre poligamo e, senza ombra di dubbio, sessualmente esuberante, Cooper Hefner ha già una propria teoria per riproporre il marchio su scala planetaria e aumentare i ricavi di famiglia, che comunque tuttora ammontano ad oltre un miliardo di dollari annui. «Molte persone hanno dimenticato com’era il mondo prima di Playboy, le donne dovevano starsene relegate in cucina ed essere a completa disposizione degli uomini. Altro che “donne oggetto”, noi le abbiamo emancipate e ora voglio farlo nei Paesi più bigotti e maschilisti. Arabi, orientali e africani sono avvisati» ha dichiarato il neoproprietario di Playboy a Judith Woods in un’intervista al The Daily Telegraph, poi riportata e tradotta anche su Panoroma. «Un pregiudizio aleggia intorno al marchio e allo stile di vita. Playboy non è pornografia. Il marchio rappresenta una sfida alla repressione sessuale e desidera dare agli uomini e alle donne la fiducia in sé stessi per parlare di sesso e sessualità, promuove una vita all’insegna del lusso per conferire maggiore potere alle persone», ha poi continuato Cooper.
Riapre le sue sfarzose porte, dopo circa trent’anni, il Playboy Club di Londra. Hefner spiega che la maggior parte del ricavato proviene da questi club con il logo del coniglietto sparsi per il mondo e, principalmente, dai casinò al loro interno. Nella fattispecie, quello londinese conta quattromila membri tra uomini e donne e per farne parte è necessario pagare una tassa d’iscrizione di 1.000 sterline (circa 1.200 euro, più 850 annuali per il rinnovo). Tra le attività, compaiono eventi riservati solo al “gentil sesso”, infatti per la facoltose imprenditrici che sono solite frequentare tale ambiente non è difficile imbattersi in “coniglietti”. Ciò nonostante, il club è anche spesso la sede di mostre d’arte, incontri tra personaggi famosi e spettacoli di burlesque che non hanno nulla a che vedere con spogliarelli integrali, pole dance e orge. La rivista, invece, da cui tutto ebbe inizio, è ancora venduta in edicola e per chi non lo sapesse esiste da decenni la versione italiana, benché nel bel Paese non siano mai stati costruiti e aperti Playboy Club. Secondogenito di Hugh e della seconda moglie Kimberley Conrad (Miss gennaio 1988), il giovane Cooper avrà tante conigliette a cui insegnare il mestiere e molti affari di cui occuparsi. «Playboy è sempre stato promotore di libertà e tolleranza. Non è pornografia, è uno stile di vita per conferire maggiore potere alle persone. Forse stiamo attraversando un periodo in cui avere molte fidanzate allo stesso tempo non rappresenta un modello di vita, ma fa parte della nostra storia dato il comportamento di mio padre. Era un uomo di spettacolo, sicuramente, ma ha avuto contatti anche con Jesse Jackson e Martin Luther King, con cui ha partecipato alla lotta per il movimento dei diritti umani».
Alberto Molino
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Fondatore di Voci di Città, ex direttore responsabile dello stesso, ora cura la rubrica di tecnologia di NewSicilia, ha lavorato al Quotidiano di Sicilia, ha collaborato con Sicilia Journal, ha pubblicato un romanzo e un racconto, ha 26 anni ed è laureato in Scienze della Comunicazione. Quando ne aveva 18 ha vinto un premio nazionale per avere diretto il migliore giornalino scolastico del Paese. Definito da alcuni fascista e da altri comunista, il suo vero orientamento politico non è mai stato svelato, ma una cosa è certa: Molino non lo ferma nessuno, tranne forse la sua ragazza.