Vi sono conoscenze diffuse sul sesso fin dall’adolescenza difficili da sradicare. Huffington Post ha interpellato diversi esperti per smentire alcuni miti sul sesso erroneamente presenti nel pensiero collettivo.
In età adolescenziale si ha la voglia di scoprire ma la paura di non saperne abbastanza sull’argomento; superati i 30, al contrario, si radicano dentro di sé delle credenze comuni sul sesso di cui si è certissimi. Huffington Post, ne ha fatte analizzare alcune da un gruppo di sessuologi esperti per smentirle, ecco le sette più interessanti.
La smentita per l’Huffington l’ha data Gigi Engle, esperta di sessuologia clinica: «Spesso si è portati a credere che, se il partner si masturba, non ci trova sessualmente appetibili e questo si traduce in insicurezza e mancanza di fiducia in se stessi. In realtà, la masturbazione è una forma d’espressione sessuale normalissima, sia quando si è single che all’interno di un rapporto di coppia». Indagare se stessi in questo modo induce a scoprire sempre più cosa piace sessualmente e ciò non può che avere un risvolto positivo sul sesso di coppia, come ha spiegato anche il sessuologo Brito. Una normale masturbazione affiancata al sesso di coppia e non in sua sostituzione, dunque, è tutt’altro che preoccupante.
La correzione arriva ancora dalla dott.ssa Engle: «Il clitoride non si limita alla protuberanza in cima alla vulva, ma si estende verso le labbra e l’addome. In alcune donne può arrivare a superare i dodici centimetri! All’incirca la lunghezza media di un pene». Quindi il famoso bottone che si vede è solo il glande, una piccola parte dell’intero clitoride, ridurlo a esso sarebbe un po’ come identificare il pene solo con il prepuzio.
Inutile dire che la vita vera è un’altra storia: il sesso è fatto di prove su prove e solo una buona chimica e un allenamento di coppia ne determinano la riuscita. Come descrive Brito: «Il sesso nella vita vera va oltre il divertimento e l’abbandonarsi alle fantasie. Prevede la comunicazione, la conoscenza del proprio corpo, il mostrarsi vulnerabili e correre dei rischi. Non è perfetto, e neanche maschiocentrico. Nella vita vera, si procede goffamente, si fanno delle pause, si arriva persino a cadere dal letto. È tutt’altro che perfetto, quello è solo il modo in cui viene rappresentato sullo schermo».
I dati statistici riportano che tra le donne etero solo il 65% raggiunge l’orgasmo durante il rapporto, percentuale molto bassa se paragonata al 95% per uomini etero, all’89% per gay e all’86% per lesbiche. Afferma lo scrittore sessuolo Ian Kerner (autore di Lei viene prima, 2014): «Spesso si sente dire che gli uomini sono più concentrati sull’orgasmo rispetto alle donne, e che le donne non hanno bisogno di raggiungerlo quanto gli uomini. Non mi convince l’idea di ‘bisogno’ – in fondo, chi ha un bisogno assoluto di un orgasmo? – ma il mancato orgasmo durante il sesso è uno dei malesseri più comuni esternati dalle donne nel mio studio».
Si è soliti utilizzare il termine vagina per indicare l’intero genitale femminile, idem con la vulva anche se meno frequentemente. In realtà i due termini hanno una distinzione netta che è stata chiarita dall’educatrice sessuale e professoressa Ericka Hart: «I genitali esterni sono chiamati vulva e quello che non si vede è chiamato canale vaginale, o vagina».
Vi è la tendenza a credere che gli uomini preferiscano ricevere il sesso orale, piuttosto che praticarlo. Un’idea con tendenze misogine alla base, smentita dai dati di Kerner secondo cui migliaia di uomini amano praticare il sesso orale alle donne: «Quasi tutti gli uomini credono che il cunnilingus sia un’esperienza intima ed eccitante e in molti hanno affermato che, se dovessero scegliere, preferirebbero dare anziché ricevere» dice a Huffington Post.
La convinzione che gli uomini etero non possono provare eccitazione dalla stimolazione dell’ano è errata e deriva dalla confusione che si fa tra identità sessuale e comportamento sessuale. Ognuno, indipendentemente dal suo orientamento, possono gradire qualunque comportamento sotto le coperte senza che questo pregiudichino loro orientamento: «È importante capire che comportamento e identità sessuali non si definiscono a vicenda. L’identificazione è una cosa personale e conforme con il singolo, così come lo è quello che ci procura piacere» spiega il dottor Hart.
Anche nel sesso, dunque, i pregiudizi lasciano il tempo che trovano, per smentirli basterebbe un po’ di sana informazione e soprattutto la libertà del singolo individuo.
Chiara Forcisi
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Da sempre lettrice accanita, Chiara all’età di 13 anni pubblica You are my angel, il suo primo romanzo. Frequenta il Liceo Classico N. Spedalieri di Catania, dove completa gli studi in bellezza in qualità di rappresentante d’istituto e dirige, dopo averlo fondato, il giornalino scolastico Il Punto, degno erede di Voci di Corridoio, antesignano di Voci di Città. A marzo 2013 corona il suo più grande sogno: partire come delegate con l’Associazione Diplomatici alla scoperta della Grande Mela. Si laurea in Scienze della Comunicazione all’Alma Mater Studiorum di Bologna a luglio 2018. Inoltre, anche se è impegnata ad affrontare la vita quotidiana non si arrende e prova ancora a realizzare ciò che voleva fare fin dalla culla: salvare il mondo con le parole.