Google non smette mai di stupire. Infatti, nonostante sia il fautore del motore di ricerca più usato al mondo, possieda fra le tecnologie più gettonate e meglio realizzate sul pianeta, non si ferma e punta sempre più in alto. In quanti, non a caso (soprattutto sui devices Android), si servono di Google Maps, uno dei più grandi, nonché migliori, servizi di GPS satellitare? Possiamo tranquillamente azzardare un “tutti”; seppur, gli stessi, probabilmente non conoscano l’ultima funzione messa a punto direttamente da Mountain View. E se, una volta, le persone con disabilità più o meno gravi si sarebbero chieste se quel determinato spazio gli fosse agibile, oggi sarà Google a informarli anzitempo.
Come riportato da Repubblica, Luoghi accessibili – questo il nome della funzione su detta – opera con il precipuo scopo di informare le persone in sedia a rotelle, o supportate dal girello per la deambulazione (o magari, aventi un passeggino per bimbo), su un locale ben preciso di cui, possibilmente, se n’è cercata l’indicazione (quindi, cinema, ristoranti, e così via), avvisandole di eventuali, o meno, barriere architettoniche che potrebbero rendergli complicato l’ingresso. Al momento, Luoghi accessibili non è ancora disponibile in Italia – solo in America, Australia, Regno Unito e Giappone (sia su Android che su iOS) –, ma ben presto toccherà anche al Belpaese.
Per le persone anziane, con disabilità diverse da quelle motorie, Google ha addirittura messo a punto Action Block, un’applicazione con dei tasti particolari (fruibili direttamente dalla homepage del proprio cellulare) i quali mettono a disposizione dei suoi utenti opzioni come la videochiamata, il servizio meteo, quello per le news, eccetera; rendendo, di conseguenza, ancora più accessibili i dispositivi che, in casi come questi, potrebbero apparire alquanto complicati. In breve, quando tempo addietro si parlava di una “tecnologia a misura d’uomo”, chi l’annunciò aveva, può darsi, capito che anche le genti definite “invalide” hanno il diritto di vivere una vita normale come tutti; perché l’infermità potrà anche colpire il corpo, ma per il resto, sono persone come le altre; anzi, decisamente migliori in alcuni casi.
Anastasia Gambera
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