I videogiochi sono una costante nella quotidianità di milioni di ragazzi: aprono le porte allo svago e alla socializzazione, ma anche all’oceano degli acquisti in-app, sempre più costosi e desiderabili per i gamers più giovani. E ad approfittarne non sono solo le grandi aziende ma anche gli scammers, che hanno messo a punto delle truffe online che hanno come target proprio i bambini. Vediamo di cosa si tratta e come evitarle.
Si sa, le truffe online sono sempre dietro l’angolo. Abbiamo ormai imparato a difenderci da mail e sms di phishing che cercano di accedere ai nostri dati bancari o alle nostre informazioni sensibili. Ma attenzione, i truffatori online non si fermano neanche di fronte ai bambini. Ormai da diversi anni va avanti una mega-truffa rivolta agli appassionati di videogiochi, specie di Roblox e Fortnite (due tra i giochi più amati da bambini e ragazzini).
Il ricercatore Zach Edwards ha approfonditamente studiato questo fenomeno, delineando il modus operandi di questo gruppo di scammers. L’utente viene innanzitutto adescato tramite dei cosiddetti PDF avvelenati. Si tratta di file nascosti nei banner pubblicitari che contengono specifiche parole chiave per attirare l’attenzione dei gamer: “skin gratis per Fortnite”, “generatore di V-bucks”, “carta regalo Roblox” e così via. Una volta convinto l’utente a cliccare sul PDF incriminato, il gioco è fatto: a questo punto saremo reindirizzati a un sito web malevolo che invita a inserire i propri dati personali come ultimo step prima di ricevere la “ricompensa” (ovviamente inesistente).
Il ricercatore Zach Edwards studia questo fenomeno da tre anni, incuriosito dal modo in cui la truffa sia palesemente rivolta a un target di utenti molto giovani. Nel corso delle sue ricerche è emerso anche come tutti i link siano ricollegabili a un’unica grande azienda pubblicitaria statunitense: CPABuild. La società, in prima linea nella gestione servizi di traffico web per la pubblicità online, sembra ormai essere diventata l’host preferito dei truffatori che la sfruttano per riuscire ad infiltrarsi nelle pagine web più affidabili, in modo da rendere la loro truffa ancora più credibile.
Gli acquisti in-app sono un’importante fonte di guadagno per le grandi case di videogame. Ne è l’esempio lampante Fortnite, app gratuita solo all’apparenza, dato l’oceano di contenuti a pagamento che si celano tal suo interno. Epic Games (creatrice di Fortnite) lo sa bene, e negli ultimi anni ha concentrato gran parte dei suoi sforzi sugli acquisti in-app. Forse fin troppi, tanto da costargli una multa da 520 milioni di dollari.
L’accusa – oltre alla violazione della privacy dei minori – è quella di aver usato un dark pattern, ovvero una strategia manipolatoria che spingeva i giovani utenti a compiere acquisti involontariamente. Come? Rendendo gli acquisti praticamente immediati. Basti pensare che per comprare una skin su Fortnite (costume di gioco che ha un prezzo medio di 10-30€) bastava premere un pulsante, senza dover inserire alcun pin o attivare i sistemi di parental control.
Insomma, acquisti in-app potenzialmente infiniti a portata di click e sopratutto a portata dei bambini, che avevano la percezione di acquistare utilizzando le valute di gioco. Eppure i soldi spesi non erano affatto virtuali, e venivano realmente scalati dalle carta di credito dei genitori.
Tutti gli smartphone e pc di nuova generazione possiedono impostazioni di Parental control, che richiedono l’approvazione dei genitori per effettuare acquisti. Lo stesso vale per le console di gioco come Xbox, Playstation e Nintendo. Quindi, basterà recarsi sulle impostazioni del dispositivo e assicurarsi che il Parental control sia attivato, e che tutte le voci di “download senza autorizzazione” siano invece disattivate.
Attenzione però: i ragazzi conoscono le loro console meglio di noi e sanno bene come aggirare questi limiti. Potrebbero, ad esempio, creare un nuovo account utente privo di limitazioni: per impedirglielo basterà andare sul menù impostazioni della console e disattivare la voce “consenti la creazione di nuovi account”. In tal modo l’unico account utilizzabile sarà l’account amministratore, completamente controllato dai genitori.
Per quanto riguarda le truffe, il discorso può farsi più complesso. Qui a giocare un ruolo fondamentale è il buon senso del bambino, unito alla supervisione costante dei genitori. Per ridurre al minimo il rischio è necessario tenersi aggiornati sulle ultime truffe online, rendendo partecipi anche i propri figli, in modo tale da permettergli di riconoscere subito eventuali pericoli. È una buona abitudine anche evitare di fornire i dati della propria carta ai figli, preferendo inserirli di volta in volta al momento dell’acquisto piuttosto che spuntare la casella “ricorda metodo di pagamento”. Infine, come sottolinea la stessa Epic Games, ricordiamo ai nostri figli che le valute di gioco non possono essere acquistate con mezzi esterni; quindi qualsiasi offerta allettante trovata nel web che ci offre valute o contenuti gratuiti va ignorata.
Alice Maria Reale
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Nata a Catania nel lontano 2002, la piccola Alice si è sempre distinta per la sua risolutezza e determinazione.
Dopo aver deciso di voler diventare un’archeologa, poi una veterinaria e poi un’insegnante, si iscrive al Liceo Linguistico Lombardo Radice e scopre le sue due grandi passioni: la scrittura e le lingue straniere, che decide di coniugare iscrivendosi alla facoltà di Scienze e Lingue per la Comunicazione.