La dengue, infezione virale tipica di diverse zone esotiche del globo, sembra avere preso piede anche in Italia. Il vettore della dengue è la puntura di zanzare infette.
Come spiega l’istituto superiore di sanità, la dengue è un’infezione causata da quattro virus molto simili fra loro: Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4. Viene trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Dopo la puntura, il virus circola nel sangue della persona colpita per 2-7 giorni ed è proprio in questo frangente che la zanzara può prelevarlo e diffonderlo nuovamente.
La dengue è particolarmente diffusa nelle zone tropicali e subtropicali di Africa, Sudest asiatico e Cina, India, Medioriente, America latina e centrale, Australia e diverse zone del Pacifico. In Europa la dengue è una tipica malattia di importazione dovuta agli spostamenti delle merci e al turismo.
In alcuni Stati la dengue è una vera e propria emergenza nazionale.
Nell’emisfero occidentale il vettore principale della dengue è la zanzara Aedes aegypti. Si sono tuttavia registrati anche diversi casi di trasmissione da parte della zanzara Aedes albopictus.
Dopo la puntura la febbre dengue si manifesta nell’arco di 5-6 giorni e raggiunge temperature anche molto elevate. Alla febbre si accompagnano i seguenti sintomi:
Questi sintomi tipici possono essere assenti nei bambini.
La diagnosi viene di norma effettuata in base ai sintomi. Una diagnosi più accurata può essere messa in atto con un prelievo di sangue mirato alla ricerca del virus o degli anticorpi specifici.
Chi guarisca dalla dengue può manifestare, anche dopo diverse settimane, stanchezza e depressione.
La malattia può svilupparsi sotto forma di febbre emorragica con emorragie gravi da diverse parti del corpo che possono causare veri e propri collassi e, in casi rari, risultare fatali.
Come detto sono tre i virus che causano la dengue: Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4. L’avere contratto la malattia protegge la persona solo contro il virus che l’ha causata. È possibile dunque infettarsi nuovamente con uno degli altri tre virus.
Sono 47 in totale i casi di dengue segnalati in Italia nell’estate 2023.
Nella sola settimana centrale di agosto un 25enne di Massa è stato ricoverato con sintomi non gravi non appena tornato da una vacanza in Costa Rica. Un caso è stato segnalato a San Felice Circeo, in provincia di Latina. Un altro è stato segnalato a Monza. E un altro ancora, che ha colpito un anziano, nel territorio fra Lodi e Crema.
La dengue dunque preoccupa le autorità sanitarie dopo l’arrivo in Italia di un’altra malattia tropicale, la febbre del Nilo.
Dopo la diagnosi il giovane 25enne di Massa è stato ricoverato al Noa e al momento le sue condizioni di salute sono comunque buone anche se è tenuto sotto stretto controllo medico. Sono iniziate le operazioni di messa in sicurezza dell’area e controllo della situazione per evitare che il virus possa diffondersi.
La disinfestazione dell’area interessata verrà effettuata con insetticidi, tramite interventi sia adulticidi che larvicidi, sia su suolo pubblico che nelle proprietà private da oggi e fino a lunedì, 21 agosto, in una fascia oraria che va dalle ore 3 alle 6 del mattino.
La prevenzione è fondamentale. Le autorità sanitarie hanno ricordato ai cittadini che è necessario e fondamentale proteggersi dalle punture di zanzare (in particolare le persone più anziane o più a rischio per gli effetti della patologia).
Possono essere utilizzati repellenti quando si soggiorna all’aperto, mentre al chiuso si consiglia l’uso di insetticidi e zanzariere.
Le zone più rischiose sono vicine ai luoghi dove l’acqua ristagna.In caso si contragga la malattia le cose sono più complicate perché non esiste un trattamento specifico. Nella maggior parte dei casi le persone guariscono completamente in due settimane.
Le cure di supporto alla guarigione consistono in riposo assoluto, uso di farmaci per abbassare la febbre e somministrazione di liquidi al malato per combattere la disidratazione.
Angela Pappalardo
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