Si tratta di un passatempo talmente datato che sembra quasi esistere da sempre, ma ancora oggi, in giro per il mondo, sono migliaia i giocatori di poker. Ormai le combinazioni ottenibili tramite le carte sono note a tutti e nel corso dei decenni la passione nei confronti di questo gioco ha raggiunto un livello tale che il poker viene praticato persino in dimensioni professionistiche, con tanto di tornei mondiali trasmessi in tv. Di conseguenza, la competitività è salita alle stelle e si sono fatti sempre più strada alcuni giocatori che hanno avuto non solo più fortuna di altri, ma sono riusciti a mettere maggiormente a frutto le proprie capacità.
I migliori pokeristi del globo sono riusciti a guadagnare nel giro di pochi anni un vero e proprio capitale, giocando magari anche solo una manciata di partite. Bryn Kenney, ad esempio, ha iniziato a giocare poco più di 10 anni fa e in questo lasso di tempo ha vinto ben 50 milioni di dollari, 20 dei quali ottenuti in una sola competizione. Le statistiche dei giocatori di poker premiano anche Ustin Bonomo, giocatore che ha iniziato a gareggiare già all’età di 16 anni, ottenendo vincite anche 20 volte superiori alle sue puntate. Daniel Negreanu, noto per le sue numerose vittorie alle World Series of Poker, ha conquistato finora più premi di tutti tra i professionisti. Molti giocatori sono diventati dei campioni limitandosi a giocare in rete. I neofiti sono soliti avvicinarsi al gioco dopo aver consultato i bonus senza deposito sul poker disponibili online, ma il professionista fa meno attenzione a questo tipo di dettagli. Tra gli italiani, invece, non sono presenti giocatori che siano riusciti a conseguire risultati particolarmente prestigiosi in ambito internazionale, ma sono in tanti a partecipare ai vari tornei. Come intuibile, però, sono gli americani a dominare in questo gioco. Il profilo del giocatore tipo è chiaro. I migliori finiscono anche con l’essere inseriti nella Hall of Fame. Tra questi c’è anche Johnny Moss, il vincitore della prima edizione delle World Series of Poker, svoltasi all’inizio degli anni ‘70.
I talenti del poker provengono soprattutto dagli States perché da quelle parti è più facile imbattersi in realtà in cui ci si approccia presto al tavolo verde. Non solo: l’attenzione verso questo gioco ha portato nel tempo a diversi esperimenti tecnologici balzati agli onori della cronaca, come il caso dell’intelligenza artificiale capace di giocare a poker. Ad ogni buon conto, non basta la semplice esperienza: se non si ha la ventura di essere delle macchine, ma solo degli esseri umani, bisogna saper sfruttare ogni regola a proprio vantaggio tra un bluff e l’altro. Si tratta quindi anche di un gioco di psicologia, perché si deve essere davvero abili nel non tradire nessuna emozione, per evitare di far capire anzitempo le proprie intenzioni. Nonostante il poker sia molto diffuso, comunque, non tutti sanno come si diventa giocatori di poker professionisti. Innanzitutto, per intraprendere la strada del professionismo occorre aver raggiunto la maggiore età. I giocatori in erba iniziano a fare pratica nei tornei locali prima di affacciarsi verso nuovi confini, ma bisogna mettere in conto che, almeno inizialmente, il rischio di andare in perdita non sarà trascurabile. I veri professionisti conoscono a menadito le regole delle tante versioni alternative del poker, come il Texas Hold’em e l’Omaha. Le partite da portare a termine prima di poter pensare di giocare in tornei internazionali sono innumerevoli. I professionisti vantano letteralmente migliaia di ore di esperienza, il che si traduce però anche in maggiori probabilità di incontrare la dipendenza dal gioco spesso descritta anche dai media. Una volta raggiunto un certo livello di equilibrio e di consapevolezza, bisognerà amministrare a dovere il proprio budget. Il money management sembra essere uno dei principali segreti dei grandi campioni, che sanno sempre quando fermarsi, anche quando si reputano superiori all’avversario di turno.
Il poker si caratterizza per regole e possibili situazioni di gioco che talvolta fanno venire più di un dubbio agli appassionati: ad esempio, quante partite di poker diverse possono essere disputate con la tavolo sei giocatori? Di fatti, non c’è un numero preciso, poiché il mazzo viene rimescolato in continuazione. Nel poker tradizionale a 5 carte, però, il valore minimo delle carte utilizzabili varia in relazione alla quantità di partecipanti al gioco. Se i giocatori sono sei, vengono giocate le carte dal 5 all’asso.
Un altro cruccio riguarda le partite in cui i giocatori sono molto di meno. Un interrogativo molto comune è il seguente: nel poker a 4 giocatori quante carte si tolgono? Molto dipende dalle specialità di poker, che richiedono differenti quantitativi di carte. Nel poker texano, ad esempio, viene impiegato il mazzo per intero, ma se si è in 4 si usano 32 carte dopo aver rimosso il 2, il 3, il 4, il 5 e il 6 di ogni seme.
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