Volevamo commentare sorpassi e azioni dei piloti dopo tre settimane di pausa e ci troviamo ad analizzare il disastro di Masi e la confusione totale della direzione gara in oltre 3 ore di disgustoso teatrino.
Andiamo per ordine. Il weekend orribile di Micheal Masi inizia nel Q3 del sabato quando non ha voluto ascoltare gli appelli di Vettel, che poi si è scagliato contro la direzione gara in radio appena saputo dell’incidente di Norris all’ Eau Rouge e di altri piloti secondo cui le condizioni di sicurezza minime non ci fossero in pista. Da quel momento la confusione regnerà sovrana nel circuito delle Ardenne quando si tratterà di prendere una decisione.
La situazione meteorologica è sempre stata costante con la pioggia che ci ha accompagnato per tutto il weekend. Pare inverosimile che la prima decisione di rinviare la partenza sia arrivata solo alle 14.59. Primo errore della domenica. Da questo momento, qualsiasi decisione, peggiorerà la posizione di Masi, fino al completamento del disastro arrivato alle 18.21. L’assurdo trenino di monoposto che girano per due giri prima della definitiva bandiera rossa sa di farsa.
Ieri il GP del Belgio non si poteva disputare e questo era chiaro ben prima delle 18 quando la visibilità e la luce sono addirittura peggiorati. Bastava chiarezza, nulla più. Sul rettilineo del Kemmel a oltre 300 Km/h non si vedeva a 4 metri e, con la foschia che imperversava, non era sicuro correre.
Questo bastava per decretare la bandiera rossa alle 15.45 e mandare tutti a casa. Avremmo capito. Masi invece ha perseverato con un inutile teatrino fatto di continue comunicazioni di rinvio e di attesa. È irrispettoso tenere pubblico in pista, addetti ai lavori e telespettatori 3 ore in un limbo decisionale quando in realtà hai già deciso. Safety first, è la stella cometa da seguire in ogni circostanza e non si discute, ma i modi e tempi che ti portano a fare quella farsa di tre giri, sì.
Bisogna aprire un tavolo di discussione serio in Federazione estirpando i veri problemi di questa F1 e risolvere. L’analisi deve partire prima che fan e addetti ai lavori fuggano via verso altri lidi. Soprattutto bisogna riportare al centro di tutto team e piloti e metterli sempre in condizioni di poter far il loro mestiere, facendo si che in qualsiasi momento possano metter mano alle monoposto in termini di assetto anche in virtù di quella sicurezza che cerchiamo.
Domenica si torna a correre per fortuna, ma il weekend del Belgio resterà una macchia indelebile di questa F1 moderna e di Micheal Masi.
Infine, nonostante tutto, e lui vanno la mia/nostra solidarietà perchè non era comunque facile prendere una decisione, in un verso o nell’altro. Ha scelto la via della sicurezza e su questo ha il pieno appoggio di tutto ma ripetiamo, un pò di chiarezza e fermezza nelle decisioni sarebbe bastato per evitare tutti i problemi.
Antonio Maimone
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