Era il 1937 quando al celebre artista andaluso Pablo Picasso fu affidato il compito di allestire il padiglione spagnolo dell’esposizione universale di Parigi dello stesso anno. In pieno clima di guerra civile spagnola, egli si indirizzò verso un solo ed unico obiettivo di carattere e scopo morale: la denuncia verso ogni orrore, confitto e guerra. Nello stesso anno, difatti, l’artista aveva vissuto il terrore del bombardamento e della distruzione della città di Guernica, al nord della Spagna, ad opera della Luftwaffe della Germania nazista alleata con le truppe di Francisco Franco.
La violenza e la disperazione furono immortalati da Picasso in un quadro che divenne presto l’emblema mondiale anti-bellico, sconvolgendo per sempre l’arte contemporanea. Le immagini del dipinto sono confuse e disordinate, ma la presenza di un toro simbolo della brutalità, la madre con il bimbo in braccio, il cavallo “matado” come simbolo del sacrificio, il braccio con la lama spezzata in basso, lasciano chiaramente trapelare il sentimento di disperazione e odio che trovano uno spiraglio di luce e di speranza simboleggiato da un’unica e piccola finestrella, da un lume al centro dell’opera e da un occhio con all’interno una lampada, come un richiamo alla ragione e alla pace. Proprio per essere l’emblema della pace, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha fatto allestire nel corridoio davanti la sala un arazzo che riproduce la tela, il quale viene inquadrato in secondo piano durante le conferenze e le dichiarazioni stampa dei politici e dei vertici dell’associazione. Negli anni in cui si discuteva della guerra in Iraq, però, questo dipinto fu coperto da un telo blu in quanto ritenuto inopportuno il fatto di farsi riprendere con un tale manifesto di scempio della guerra. Il fatto non potè che scatenare sgomento e indignazione.
Il dipinto, inizialmente custodito a Parigi, venne trasferito in Spagna nel 1981, presso il Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, dove attualmente si trova. In occasione dell’80esimo anniversario di questa imponente opera d’arte dalle dimensioni di 3.49×7.77 metri, il museo di Reina Sofia ha deciso di allestire una mostra in onore dell’artista, dal titolo Pietà e terrore in Picasso: la strada a Guernica. In programma dal 5 aprile al 4 settembre, la mostra prevede l’esposizione di altre 150 opere che raccontano l’evoluzione dell’universo pittorico di Pablo Picasso, dagli anni ‘20 agli anni ’40 del ‘900. Senza dubbio si tratta un’occasione, per tutti gli amanti dell’arte, che vale la pena vivere almeno una volta nella vita.
Nancy Censabella
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