CATANIA – «Due anni di studio e di ricerca per realizzare il mio primo libro “Il Boscaiolo”, anche se già da tempo avevo in mente di scrivere una storia come questa». Così Paola Marchese, nella cornice del Salone Don Bosco, presso l’oratorio San Filippo Neri, visibilmente emozionata, racconta ai numerosi presenti in sala la nascita della sua opera prima, pubblicata da Algra Editore.
L’incontro culturale, introdotto dall’editore Alfio Grasso e animato da Santi Consoli, presidente regionale FITA, Federazione Italiana Teatro Amatori e Serena Alessi, insegnante presso Royal Holloway University of London e recensore per criticaletteraria.org, ha permesso di essere trasportati, anche grazie alle letture degli attori Luciano Leotta e Maria Grazia Cavallaro e al magico suono dell’arpa di Angela Minuta, nella Sicilia del XIII secolo, nel momento in cui agli Svevi succedono gli Angioini e le famiglie nobili siciliane sono costrette, tra intrighi e passioni, a decidere se inchinarsi al nuovo dominatore per convenienza o rimanere fedeli al vecchio signore. «Protagonista la famiglia Ansalone di Castelmontalto – spiega Santi Consoli – che non sa come eliminare e risolvere il problema dello scontro tra l’opportunista barone Ruggero e l’idealista nipote Lidia senza sporcarsi le mani, finché il mistero si ingarbuglia ancora di più quando compare sulla scena un nuovo ed importante personaggio: il boscaiolo».
L’intera storia, che si avvale di un importante studio sugli usi, i costumi e le fonti storiche riportate alla luce anche da Giuseppe Pitrè, diventa nella sua scrittura scorrevole e accattivante spunto per una trasposizione teatrale, mondo quello del palcoscenico a cui la scrittrice è legata a doppio filo in quanto direttore artistico ed attrice della Compagnia Pensieri Riflessi. «Non è facile – dichiara l’editore – scrivere il primo libro, ma il romanzo di Paola Marchese dimostra una maturità letteraria presente già negli autori con diversi anni di carriera e quando in una casa editrice arrivano testi simili da esaminare, il lavoro di tutta la commissione diventa sicuramente più piacevole e proficuo».
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