L’Italia possiede circa il 70% delle opere d’arte della cultura mondiale, facendo di lei la nazione più bella del mondo. Tuttavia, di frequente capita anche che molte superfici, per esempio dei palazzi, restino bianche per svariati motivi, in particolare per la mancanza di creatività. A tal proposito, il professore Carlo Ratti, nonché direttore del Senseable City Lab del Mit di Boston, ha ideato e messo a punto una formazione di droni in grado di dipingere le facciate di costruzioni rimaste ancora neutre. Ma come funziona esattamente Paint by Drone (questo il suo nome)?
Paint by Drone è una squadra di droni UAV (Unmanned Aerial Vehicles) equipaggiati, rispettivamente, di sensori, i quali trasportano barattoli di vernice che serviranno a dipingere. Il sistema utilizzato per la composizione delle opere d’arte è il CMYK, caratteristica tipica della stampa tradizionale: ciano, magenta, giallo e china (i quattro colori della quadricromia suddetta) si mescoleranno sulla base di un disegno in precedenza fornito da un artista, che, a sua volta, potrà anche scegliere i colori da impiegare e il segmento della “tela” da abbellire tramite l’applicazione implementata e dedicata appositamente a Paint by Drone. I robot si muoveranno all’interno di una piattaforma predefinita, in modo tale da evitare qualsiasi eventuale incidente, e saranno dotati di un organismo centrale che terrà costantemente traccia di ogni singolo androide.
La Carlo Ratti Associati, in occasione del progetto, ha attivato perfino una campagna di crowdsourcing mediante cui accogliere proposte di idee, disegni e quant’altro, i quali potranno essere riportati sugli edifici. La stagione creativa partirà ufficialmente intorno all’autunno 2017 e tra i primi palazzi che verranno utilizzati per sperimentare questa nuova tecnica, ve ne saranno alcuni messi a disposizione da città come Berlino e Torino. In questo modo, contrariamente ai classici graffiti o murales affissi per i muri di città e paesi, adesso sarà possibile realizzare delle vere e proprie opere d’arte personali. L’arte è e sarà sempre l’incontro inatteso di forme, spazi e colori che prima si ignoravano, come appunto determinate superfici.
Anastasia Gambera
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