CATANIA – Mentre la cantautrice statunitense Miley Cyrus (l’ex Hannah Montana della Disney) è impegnata a diffondere in rete il video del nuovo singolo Adore You, seguito di Wrecking Ball e rappresentante atti di masturbazione femminile, in Sicilia, invece, la Provincia di Catania mette al bando le pubblicità sessiste. La direttiva emanata dall’ente provinciale ricalca un’ordinanza proveniente dal Comune del capoluogo etneo. La prerogativa di ambedue le delibere consiste nell’eliminazione, in terra rossazzurra, di qualsiasi rappresentazione pubblicitaria lesiva della dignità delle donne. La prima decisione è stata presa dopo un accesso dibattito in consiglio comunale; si è tornati a parlare della IV Conferenza Mondiale delle Donne, tenutasi a Pechino nel 1995 e, ovviamente, delle poche pari opportunità offerte dalla Sicilia. Nel 1995 il messaggio partito dalla Repubblica popolare cinese era chiaro: per la prima volta nella Storia si esigeva da tutte le istituzioni degli Stati allora aderenti alla Conferenza di eliminare e scoraggiare contenuti pubblicitari aventi come oggetto di promozione immagini cliché del corpo femminile.
Diciannove anni dopo si vedrà l’attuazione pratica della richiesta della Conferenza a Catania. È stato creato un istituto che, con l’ausilio di un comitato di vigilanza, prenderà in esame la cartellonistica per le strade dell’area di amministrazione provinciale. A presiedere il comitato di vigilanza saranno il presidente e tre membri delComitato Unico di Garanzia accompagnati da tre agenti delle forze dell’ordine. Le pubblicità valutate come offensive della dignità della donna verranno prontamente oscurate e poi rimosse, a danno delle aziende promotrici. Finora non è chiaro se, oltre all’oscuramento e alla rimozione, i messaggi pubblicitari veicolanti l’idea della superiorità maschile avranno anche delle sanzioni pecuniari. È davvero strano che la richiesta internazionale della convention pechinese, soltanto quasi una ventina di anni dopo, si tramuti in una direttiva e per di più a Catania, quando i governi nazionali non hanno mai approfondito la questione.
Alberto Molino
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Fondatore di Voci di Città, ex direttore responsabile dello stesso, ora cura la rubrica di tecnologia di NewSicilia, ha lavorato al Quotidiano di Sicilia, ha collaborato con Sicilia Journal, ha pubblicato un romanzo e un racconto, ha 26 anni ed è laureato in Scienze della Comunicazione. Quando ne aveva 18 ha vinto un premio nazionale per avere diretto il migliore giornalino scolastico del Paese. Definito da alcuni fascista e da altri comunista, il suo vero orientamento politico non è mai stato svelato, ma una cosa è certa: Molino non lo ferma nessuno, tranne forse la sua ragazza.