CATANIA – Da una ferrea collaborazione, fatta di viaggi e sperimentazioni, tra l’informatico Salvatore Vacante e l’imprenditore Massimo Carlo Alberto Rossi nasce SavelGo, sistema e-commerce col quale i venditori e gli acquirenti sono legati a “filo unico”. L’idea è quanto mai semplice e funzionale: riportare il principio dello store window e della relazione sociale con il venditore, in un’era in cui il virtuale prevale. Mossi da quest’iniziativa rivoluzionaria e innovativa, nel porre acquirente e venditore in un contatto diretto (agevolati da buoni propositi per il 2014), Salvatore Vacante e Massimo Carlo Alberto Rossi creano tra il 2010 e il 2013 la nuova piattaforma e-commerce SavelGo; la SavelGo Ltd è ufficialmente riconosciuta dal 2011 con sede a Londra.
Attualmente, dopo l’espansione ottenuta attraverso vari consensi, SavelGo è disponibile in 14 Paesi in lingue che coprono quasi l’intero globo: inglese, italiano, tedesco, portoghese e cinese. Cofondatore, insieme all’imprenditore Rossi, è il catanese Salvatore Vacante, realizzatore di SavelGo. Classe ’89, il giovane informatico ha acquisito basi della disciplina sin dai primi anni di scuola; conclusi gli anni scolastici si è subito tuffato nell’idea di questo nuovo e-commerce. Chiediamo direttamente a lui, in una breve intervista, delucidazioni riguardo a SavelGo.
Salvatore, abbiamo letto che il social commerce da te ideato non è un semplice negozio virtuale, ma molto più avendo, inoltre, funzioni di condivisione e localizzazione delle offerte. Vuoi spiegarci meglio?
«Io, insieme al mio socio fondatore, abbiamo intercettato l’evoluzione che i social network hanno portato anche nel commercio tradizionale, concretizzando di fatto quello che è il social commerce. SavelGo permette di condividere i propri acquisti e quelli che si vorrebbero effettuare in un’unica piattaforma. L’assoluta novità è proprio quella di cambiare il ruolo del consumatore: fino ad oggi ha sempre dovuto subire i limiti dettati dalle leggi di mercato. Possiamo dire che da ora sarà possibile avere un ruolo attivo nello shopping, attraverso offerte plasmate sulle richieste di mercato, che avranno un rapporto qualità/prezzo sempre più vicino a quello desiderato».
A quali venditori consiglieresti di unirsi al tuo progetto? Vi sono vantaggi rispetto ad una diversa pubblicità o collaborazione più “tradizionale”?
«Il principale obiettivo di SavelGo è unire la convenienza del commercio tradizionale in loco con la semplicità del commercio online. Lo consiglio, quindi, a quei venditori che credono sia questo il futuro. Il venditore può mettere un target alle proprie offerte per interessi e per luogo, avere strumenti che gli permettono di sapere in tempo reale cosa vogliono i consumatori, il tutto unito alla forza del gestionale SavelGo che snellisce tutti i processi classici di prevendita e post vendita».
Che tutele hanno, dalle rispettive parti, venditore e acquirente?
«La reputazione è uno dei concetti base di SavelGo. I venditori hanno un proprio punteggio, calcolato in base ad un algoritmo che tiene conto di diversi fattori: la trasparenza, le politiche di rimborso reso e le interazioni social che gli utenti hanno con la pagina. Questa è, quindi, una doppia tutela sia per chi vende sia per chi compra, ma l’acquirente deve sempre star attento».
Dopo averci parlato di SavelGo ti chiediamo: quant’è stato complesso creare questa realtà partendo dalla Sicilia? Consiglieresti ad altri giovani catanesi d’inseguire i loro sogni così come hai provato, in maniera positiva, tu stesso?
«Sognare è importante e fortunatamente è una cosa che si può fare ovunque. Il poter realizzare un sogno è da sempre l’obiettivo più ambito da tutti, ma non ci sono ricette segrete. L’unico consiglio che posso dare è quello d’imparare ad avere una visione più positiva di quello che ci circonda e sfruttarla a nostro vantaggio; questa è la vera e unica difficoltà».
Marco D’Urso
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