In Svizzera, i genitori depositano 200 franchi, ogni mese, ai figli dai 12 anni in su per responsabilizzarli. Con quella cifra i ragazzi dovranno imparare a gestire tutte le proprie spese, esclusi vitto e alloggio.
SVIZZERA – In Italia i ragazzini pregano i genitori per avere una misera paghetta, mentre gli adolescenti svizzeri sembrano essere molto più all’avanguardia. Non è più di paghetta che si parla, bensì di quello che potremmo definire quasi un minimo salario mensile, che si aggira dai 100 ai 200 franchi, cifra che i genitori svizzeri depositano sul conto dei figli adolescenti (dai 12 anni in su) ogni mese. A che serve dar loro tutti questi soldi? Il senso potrà non essere subito intuitivo, ma è molto intelligente. Lo scopo del progetto è responsabilizzare i ragazzi e abituarli a dar valore al denaro, a fargli capire che anche il denaro ha un limite e che, dunque, è meglio risparmiare. Infatti, con questa cifra gli adolescenti devono provvedere a tutte le proprie spese, vitto e alloggio esclusi. Nei 200 franchi dovranno, quindi, riuscire a far rientrare spese di uscite, gelati con gli amici, cinema, vestiti, parrucchiere e quant’altro. L’idea nasce da Urs Abt, un terapeuta familiare che non solo ha coniato il progetto, ma ne ha anche depositato il marchio.
A tirare le somme sul risultato, dovranno sicuramente essere i finanziatori, cioè i genitori. Quest’ultimi, finora, sembrano essere alquanto soddisfatti, secondo i dati riportati dall’Università di Lucerna. Nel sondaggio sottoposto a 944 genitori, la maggior parte di loro afferma, infatti, che «i figli imparano a gestire i soldi i quali ricevono, arrivando a comprare in modo autonomo alcuni oggetti essenziali. Soprattutto, dimostrano di aver compiuto passi avanti in autonomia e senso di responsabilità, in tutto ciò che ha a che fare con il denaro» (fonte: EuropaToday).
Chiara Forcisi
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Da sempre lettrice accanita, Chiara all’età di 13 anni pubblica You are my angel, il suo primo romanzo. Frequenta il Liceo Classico N. Spedalieri di Catania, dove completa gli studi in bellezza in qualità di rappresentante d’istituto e dirige, dopo averlo fondato, il giornalino scolastico Il Punto, degno erede di Voci di Corridoio, antesignano di Voci di Città. A marzo 2013 corona il suo più grande sogno: partire come delegate con l’Associazione Diplomatici alla scoperta della Grande Mela. Si laurea in Scienze della Comunicazione all’Alma Mater Studiorum di Bologna a luglio 2018. Inoltre, anche se è impegnata ad affrontare la vita quotidiana non si arrende e prova ancora a realizzare ciò che voleva fare fin dalla culla: salvare il mondo con le parole.