A 50 anni dallo scoppio della guerra dello Yom Kippur che colse di sorpresa Israele, il gruppo radicale palestinese Hamas ha organizzato un attacco senza precedenti lanciando migliaia di razzi su Tel Aviv e il sud d’Israele (con allarmi risuonati anche a Gerusalemme) e attaccando via terra le cittadine israeliane al confine con la striscia di Gaza.
Non ci sono ancora stime ufficiali di morti e feriti, ma il Times of Israel riporta di almeno 5 morti e oltre un centinaio di feriti. Il governo israeliano, tramite le forze armate dello stato ebraico (Idf), ha dichiarato lo “stato di allerta di guerra”, mentre Hamas – con il capo della sua ala militare, Mohammed Deif – ha ribattezzato l’operazione scattata all’alba di questo sabato 7 ottobre “Alluvione Al-Aqsa”.
Lo stesso Hamas, in un comunicato, ha affermato di aver lanciato 5mila razzi per “mettere fine ai crimini di Israele e al rifiuto israeliano di liberare i nostri prigionieri”. A tal proposito, per vendetta, il gruppo palestinese sembrerebbe aver preso in ostaggio diversi militari israeliani, mentre il premier Netanyahu ha già richiamato i riservisti oltre che convocato un consiglio di sicurezza per quanto sta avvenendo in questi minuti.
Ripercorrendo quanto avvenuto all’alba della giornata di oggi, alle 7 di mattina israeliane (le 6 in Italia) il gruppo radicale palestinese Hamas ha iniziato un attacco a sorpresa (senza precedenti) contro Israele dalla Striscia di Gaza sia attraverso il lancio di migliaia di razzi che via terra attaccando le città israeliane a ridosso della Striscia.
Nei cellulari dei cittadini israeliani continuano ad arrivare notifiche di possibili lanci di razzi e missili dal sistema di allerta governativo, mentre l’esercito israeliano starebbe cercando di respingere gli attacchi avviando un bombardamento sulla Striscia di Gaza. Quest’ultimo, però, almeno finora, non sembrerebbe aver creato troppi danni al gruppo di Hamas che continua imperterrita nella propria azione offensiva.
Sui Social Network, in particolare su Twitter, stanno spopolando i video di miliziani palestinesi che festeggiano accanto a buchi creati nella recinzione intorno alla Striscia o accanto a mezzi blindati israeliani messi fuori gioco. Inoltre, sempre sul social ribattezzato X da Elon Musk, si possono vedere foto e video di palestinesi (armati e non) che sono entrati nel territorio israeliano al seguito dei miliziani di Hamas. Diversi civili israeliani che abitano al confine con la Striscia di Gaza, difatti, si sarebbero chiusi in casa in attesa dell’arrivo dell’esercito.
A Palestinian films himself near a burning IDF tank at the Gaza border. pic.twitter.com/sHrxw87z4k
— Joe Truzman (@JoeTruzman) October 7, 2023
Insomma, una situazione in continuo divenire che di certo non finirà qui. D’altronde, dopo decenni di attacchi e contrattacchi, era lecito svegliarsi una mattina qualunque di un fine settimana qualunque con negli occhi le immagini di quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza tra Palestina e Israele.
Tuttavia, se è vero che la vita è fatta di corsi e ricorsi storici, ancora una volta l’uomo cade – anzi, ricade – nell’errore più grave: la violenza. Non sappiamo ancora se siamo alla vigilia di una nuova sanguinosa guerra o se semplicemente stiamo assistendo ad un potente attacco palestinese, ma prima o poi tutta questa situazione dovrà essere risolta.
Preferibilmente con il dialogo, ma è giunta l’ora che i “Potenti del Mondo” – se così meritevoli di essere chiamati – facciano qualcosa per evitare un nuovo conflitto (dopo quello tra Russia e Ucraina). Siamo nel 2023, ma sembra di essere tornati 50 anni indietro. Forse, anche di più.
Fonte Foto in Evidenza: il Post
Giuseppe Rosario Tosto
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali). Fin da piccolissimo è appassionato di sport e giornalismo.
Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando da piccolo si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi”.
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