A seguito del messaggio di martedì scorso dell’ambasciatore degli Stati Uniti, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deciso di rompere il silenzio, invitando i partiti e i cittadini a vivere con serenità questo passaggio della vita democratica del Paese. Dal profilo Twitter del Quirinale, inoltre, invita a smorzare le polemiche scrivendo: «L’interesse internazionale esiste ma la sovranità resta degli elettori». Infatti, ciò che ha irritato i sostenitori del no al referendum è stata una presunta intromissione degli Stati Uniti venuti in aiuto del Partito Democratico e del suo leader, Matteo Renzi.
Proprio Renzi dalle ultime settimane sta conducendo un’instancabile tour de force per farsi portavoce dei sostenitori del sì alla riforma della Costituzione. «Una riforma che i partiti di centro-sinistra hanno sempre proposto negli anni e che non sono mai riusciti ad approvare. La vittoria del sì significherebbe vincere una battaglia storica» ha dichiarato il capo del Governo lo scorso 11 settembre alla Festa Nazionale dell’Unità, tenutasi a Catania. Mattarella ha poi lanciato un messaggio al presidente della Commissione europea Juncker, riprendendo alcune passate dichiarazioni: «Non c’è dubbio che la risposta più urgente da dare è creare una prospettiva per i giovani di occupazione nella crescita. Si tratta di una cosa assolutamente prioritaria, non solo perché esiste un disagio sociale diffuso in molti Paesi, ma perché occorre far capire che l’Unione Europea vive per i suoi cittadini».
Tornando nel merito della polemica sul referendum che chiamerà i cittadini alle urne entro la fine del 2016, la risposta degli oppositori al superamento del bicameralismo perfetto non si è fatta attendere. «Ringrazio per aver interrotto l’assordante silenzio istituzionale e del Governo sulle dichiarazioni rilasciate ieri dall’ambasciatore americano, circa la necessità di votare si al referendum costituzionale. Un silenzio imbarazzante e intollerabile. Bene ha fatto il Presidente della Repubblica a ricordare, soprattutto a chi a la presunzione di voler cambiare la Costituzione, che la sovranità appartiene ai cittadini. Solo a loro» ha dichiarato il portavoce del movimento politico Possibile, Pippo Civati; mentre l’esponente di Forza Italia, Altero Matteoli, rincara la dose: «Non sarà l’opinione di un ambasciatore straniero che potrà condizionare il voto degli italiani al referendum sulla nostra Costituzione».
Intanto, anche i sostenitori del sì hanno subito espresso la loro opinione circa le dichiarazioni dell’ambasciatore in Italia della Casa Bianca, secondo il quale la vittoria del no rappresenterebbe «un grave ed inaccettabile passo indietro per l’Italia». Il giornalista di Repubblica Michele Serra ha così spezzato una lancia in favore del Governo: «Stavo per scrivere contro l’arrogante intervento dell’ambasciatore Usa quando ho letto, tutte in fila, le reazioni della politica italiana. Si va da Di Maio che paragona Renzi ad un dittatore che ha fatto torturare ed uccidere migliaia di persone, a Salvini che dice che a votare sì saranno solo massoni, banchieri e poteri forti». Insomma, il mosaico di opinioni sul voto imminente sembra quanto mai variopinto, con una battaglia senza esclusione di colpi tra i vari schieramenti politici. Ad ogni modo, se l’intervento del Presidente Sergio Mattarella può servire a smorzare toni divenuti eccessivi, è forse necessario che rompa il silenzio più spesso.
Francesco Laneri
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