Renzi continua a dialogare con l’Eurogruppo in un perpetuo botta e risposta. Il premier ha riportato alla luce il fatto che i compiti della Commissione Ue assegnati all’Italia sono stati portati a termine. Adesso che l’Italia ha attuato le riforme richieste è «l’Europa che deve cambiare». Questa frase, oltre che rafforzare il gioco forza dell’Italia, mira anche ad un altro obiettivo: la progressiva diminuizione dell‘austerity. Dato che, come ha certificato anche Obama, l’austerity crea un clima di sfiducia che non fa crescere l’occupazione.
Prima di Renzi però, Padoan già l’8 Gennaio aveva fatto conoscere dati confortanti sulla crescita del mercato interno italiano. «Aumentano le assunzioni, aumentano i redditi e dunque scende la disoccupazione», afferma il ministro. Quindi l’Italia si sta riprendendo economicamente e sta mantenendo fede a promesse fatte da tempo. Per questo Renzi e il suo Consiglio dei ministri si sentono nella posizione di chiedere cambiamenti all’Ue: il premier infatti ha spesso chiesto all’Europa di adattarsi alle riforme e alle leggi in vigore in Italia, soprattutto sui temi più caldi, tra i quali l’immigrazione. A proposito di essa, il governo non ritiene attualmente necessaria la realizzazione di una nuova riforma, che abolirebbe il reato di clandestinità; una riforma che ad alcuni sembrerebbe inutile e per altri, come i magistrati, è una perdita di tempo.
Claudio Francesco Nicolosi
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