Giovanni Toti, il presidente della Liguria, è agli arresti domiciliari per corruzione. Toti è accusato dalla procura di Genova di corruzione ambientale, corruzione per atti contrari a doveri d’ufficio e promesse elettorali. In questa operazione, però, non è convilto solo il presidente della Ligura, ma anche altre due persone: Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’Autorità Portuale e ora amministratore delegato e direttore generale della multiutility Iren; e Aldo Spinelli, ex presidente di Genoa e Livorno e ora imprenditore portuale. La Guardia di Finanza ha sequestrato ad entrambi beni pari 570 mila euro.
Aldo Spinelli è accusato di favoritismi nei confronti di Giovanni Toti. L’ex presidente di Genoa e Livorno è accusato di aver finanziato delle fondazioni politiche sostenendo proprio Toti in cambio di rinnovo di concessioni portuali, compreso altri favori, come riqualificare delle ex Colonie Bergamasche di Celle Ligure. Area poi destinata a diventare un resort di lusso. E proprio Signorini sarebbe stato corrotto con escort e soggiorni di lusso, a spese di Spinelli, a Montecarlo.
Altre indagini di corruzione riguardano i finaziamenti e i favori scambiati con la società Esselunga, operante nell’Italia settentrionale e centrale. Esselunga, infatti, da sempre è una grande sostenitore del centrodestra ligure, e proprio con la salita di Toti ha aperti i suoi primi punti vendita in Liguria.
Dietro alle votazioni del suo partito, Cambiamo!, ci sarebbe anche l’influenza della mafia. Secondo queste ricostruzioni, alcuni clan mafiosi avrebbero offerto un pacchetto voti per far in modo che il partito di Toti vincesse. Infatti, contro ogni pronostico, alle regionali del 2020 ottenne un risultato del 22%. Proprio in questa scia di corruzione, oltre ad essere indagato Toti per il reato di false promesse, ci sarebbe anche il capo di gabinetto, Matteo Cozzani, indagato per promesse elettorali aggravate dal metodo mafioso.
Inoltre anche Cozzani è stato arrestato questa mattina per altri indagini avviate dalla procura di La Spezia, sempre per il reato di corruzione. Negli atti illeciti ci sarebbero favoritismi ad imprenditori locali, tra cui suo fratello Filippo. Questi favoritismi rigaurderebbero delle concessioni balneari e appalti all’isola di Palmaria. Proprio Filippo Cozzani avrebbe beneficiato anche dell’appalto della distribuzione dell’acqua grazie ad un aumento dei finanziamenti al Salone Nautico distribuito proprio dalla regione Liguria.
Da queste indagini emergono anche innumerevoli ospitate gratuite al Grand Hotel di Porto Venere di cui ha beneficiato anche lo staff di Giovanni Toti.
Fonte: Il Fatto Quotidiano
Foto: GenovaToday
Simmaco Munno
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Nato e cresciuto a Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta, quando il grunge esplodeva a livello globale, cioè nel ’91, e cresciuto a pane e pallone, col passare del tempo ha iniziato a sviluppare interessi come la musica (sa mettere le mani almeno su tre strumenti) la letteratura e la linguistica. Con un nome provinciale e assonante con la parola sindaco, sogna di poter diventare primo cittadino del suo paese per farsi chiamare “Il sindaco Simmaco”.