• Le firme
  • Disclaimer
  • Contatti
  • Privacy
Facebook Twitter Instagram Linkedin

Logo

  • Best politik
    • Estera
    • Interna
  • Attualità
    • Incontri
  • Business
    • Travel
  • Societas
    • High school
    • Pentole e padelle
    • Fashion
    • Gossip
  • Sex revolution
    • Problemi di coppia
  • Dante & Socrate
    • Art attack
    • Smart language
  • After Big Bang
    • Green planet
    • Pillole di Asclepio
  • Tech
    • App
    • Motori
  • Entertainment
    • Settima arte
    • Tubo catodico
    • Dietro le quinte
    • Pentagramma
    • Web factory
    • Sala giochi
    • Voci di Sport
  • Città
    • Bologna
    • Firenze
    • Milano
    • Parma
    • Roma
    • Torino
    • Agrigento
    • Caltanissetta
    • Catania
    • Enna
    • Messina
    • Palermo
    • Ragusa
    • Siracusa
    • Trapani
  • Voci d’Ateneo
    • UniBO
    • UniCT
    vocidisportp
  • Voci di Sport
  • Calcio
    • Serie A
    • Serie B
    • Euro racconti
    • Fanstasie sudamericane
  • MotoGP
  • Formula 1
  • Basket
  • Pallavolo
  • Tennis
  • Personaggi
  • Altri sport
Flop Referendum giustizia: caos a Palermo e affluenza ai minimi storici
13 Giugno 2022
Best politikInternaSocietasAttualitàDietro le quinteCittà

Flop Referendum giustizia: caos a Palermo e affluenza ai minimi storici

Home » Best politik » Flop Referendum giustizia: caos a Palermo e affluenza ai minimi storici

Nella giornata di ieri si votava in tutta Italia sul referendum sulla giustizia, promosso dai partiti Lega e Radicali. In contemporanea si votava anche in mille comuni italiani per il rinnovo di quasi mille amministrazioni comunali. 

Ecco i cinque punti del referendum

Il referendum in questione era di tipo abrogativo, questo significa che se avessero conquistato il quorum (50% + 1 degli aventi diritto al voto), il referendum avrebbe cancellato le leggi fino ad adesso applicate.

I quesiti che esponevano a favore del “Sì”, secondo la Lega e Radicali, erano cinque: 

  1. Abolizione della legge Severino. La legge in questione dice che chiunque venisse condannato in via definitiva per reati gravi, quale ad esempio la corruzione, non può ricoprire incarichi di governo e non può candidarsi o vincere le elezioni politiche ed amministrative. Alle urne viene domandato di abolire la legge;
  2. Limitazione delle misure cautelari. La carcerazione preventiva (quella che avviene prima di una condanna) è ammessa in alcuni casi come: pericolo di fuga, rischio di inquinamento delle prove o rischio di reiterazione del reato (cioè che il reato venga nuovamente commesso). La cancellazione in questo caso prevede solo l’ultimo punto, la reiterazione del reato;
  3. Separazione delle funzioni dei magistrati. Nel corso della loro carriera, infatti, i magistrati possono decidere se svolgere l’azione da giudice (al di sopra delle parti) o da Pubblico ministro (l’accusa). I partiti che promuovono il referendum vorrebbero che all’inizio della carriera di un magistrato, egli decida cosa essere, se un giudice o un Pubblico ministro e mantenere sempre quel ruolo;
  4. Valutazione dei magistrati. Per valutare il lavoro dei magistrati esistono dei consigli giudiziari, composti da magistrati, avvocati e professori universitari (la parte laica). La parte laica, però fino ad oggi non giudicava i magistrati, mentre in referendum mira alla loro inclusione;
  5. Elezione dei membri togati del Consiglio superiore della magistratura. Fino ad oggi, un magistrato che vuole candidarsi al CSM, deve raggiungere venticinque firme di altri magistrati. Se a vincere fosse stato il “Sì” la richiesta di venticinque firme verrebbe abolita e qualunque magistrato avrebbe potuto candidarsi.

Poca affluenza alle urne

I quesiti messi in discussione dal referendum erano molto tecnici ed era facile intuire che il quorum non si riuscisse a raggiungere. L’affluenza alla fine della giornata sarebbe stata circa il 20,9% dei votanti, la più bassa dal dopoguerra.Questo significa che non essendosi costituito il quorum il referendum non viene applicato a nessuna delle leggi precedentemente messa in discussione. I dati che riguardano le elezioni amministrative si aggirano intorno al 54,69% degli aventi il diritto al voto.

I nomi definitivi che verranno fuori dalle elezioni amministrative si sapranno oggi, lo sfoglio inizierà alle ore 14.

Caos a Palermo, 40 i seggi mancanti di presidenti o scrutinatori

A Palermo i seggi sono in totale 600, ma 40 di essi nella giornata di ieri hanno tardato ad aprire. La causa di questo ritardo sarebbero state le numerose assenze di presidenti e/o scrutinatori. I presidenti che non si sono presentati sono stati denunciati all’autorità giudiziaria.

L’assenza, infatti, poteva essere ammessa solo per “gravi motivi”. Per fortuna, non c’è stata la necessità di accorpare i seggi. La situazione si è risolta nominando altri 13 presidenti, rendendo attive tutte le 600 urne palermitane.

I reati che potrebbero prospettarsi vanno dall’interruzione di pubblico servizio al rifiuto di atti d’ufficio

Il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, avrebbe persino chiesto il prolungamento dell’apertura dei seggi (solo nella città di Palermo) fino alle 14 di oggi. Lo scrive su Facebook lo stesso presidente, ammettendo che sarebbe stata una mossa che avrebbe preso anche da solo se non si votasse anche per il referendum oltre che per le elezioni amministrative.

Francesca Carpino

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.

  • Autore
  • Ultimi Articoli
Voci di Città

About Voci di Città

Ti piacerebbe entrare a far parte della redazione di Voci di Città? Hai sempre coltivato il desiderio di scrivere articoli e cimentarti nel mondo dell’informazione? Allora stai leggendo il giornale giusto. Invia un articolo di prova, a tema libero, all’indirizzo e-mail redazione@vocidicitta.it. L’elaborato verrà poi letto, corretto ed eventualmente pubblicato. In seguito, ti spiegheremo come iscriverti alla nostra associazione culturale per diventare un membro della redazione.

  • Il vino sfida i confini: l’innovazione tra IA, blockchain e spazio - 16/04/2025
  • Modena, uccide l’ex moglie e trasporta il cadavere fino in caserma per autodenunciarsi - 11/06/2024
  • Dal nuovo anno ChatGPT farà parte di Apple. Elon Musk minaccia esclusione dalle aziende - 11/06/2024
  • Tensioni tra Corea del Nord e Corea del Sud: spari di avvertimento da Seul - 11/06/2024
  • Tir travolge un’auto ferma in autostrada, morto un 31enne - 10/06/2024
  • exitpole
  • Italia
  • urne
  • Palermo
  • Sicilia
  • città
  • scrutinatori
  • elezioni;
  • Musumeci
  • Lega.
  • quesiti
  • voti
  • radicali
  • giustizia
  • presidenti
  • referendum
  • comunali
  • amministrative
   ← precedente
successivo →   
  • F1, cosa ci lascia il GP del Canada: Russell vince su Verstappen e Antonelli F1, cosa ci lascia il GP del Canada: Russell vince su Verstappen e Antonelli
    16 Giugno
    Formula 1
  • Usa: 9mila immigrati (anche europei) saranno deportati a Guantanamo Usa: 9mila immigrati (anche europei) saranno deportati a Guantanamo
    11 Giugno
    Attualità
  • Il Referendum silenzioso delle polemiche rumorose Il Referendum silenzioso delle polemiche rumorose
    11 Giugno
    Best politik
  • Villa Pamphili, diffuse le foto dei tatuaggi della vittima “fantasma” Villa Pamphili, diffuse le foto dei tatuaggi della vittima “fantasma”
    10 Giugno
    Best politik
  • Chiara Ferragni, brand in perdita: in liquidazione il ramo retail Chiara Ferragni, brand in perdita: in liquidazione il ramo retail
    10 Giugno
    Business
  • Qualificazioni Mondiali 2026, Spalletti saluta l’Italia con una vittoria Qualificazioni Mondiali 2026, Spalletti saluta l’Italia con una vittoria
    9 Giugno
    Calcio
© Associazione Culturale Voci di Corridoio Preside Voci di Città
Testata registrata al Tribunale di Catania. 27/2011 del 29/12/2011
Associazione Culturale Voci di Corridoio
Presidente: Francesco Mascali
Direttore Responsabile: Andrea Lo Giudice
Powered by HiddenPC