Un’inchiesta del The Guardian, insieme ad altri organi di stampa, svela attività controverse della Croce Rossa russa (Rrc). Quest’ultima, secondo le prove raccolte dal giornale britannico, farebbe propaganda pro-Putin e addestrerebbe i bambini per la guerra in Ucraina.
Per tal motivo, la Federazione internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (Ifrc) è chiamata (dai Paesi donatori) a far maggior chiarezza e a prendere provvedimenti contro la Rrc a causa dei legami strettissimi con la macchina bellica e propagandistica del Cremlino.
A sostegno della propria inchiesta, lo stesso The Guardian avrebbe raccolto diverse prove. Tra queste: il ruolo centrale del suo presidente in un’organizzazione “patriottica” pro-Putin; le dichiarazioni di alcuni suoi dirigenti che parlano dell’impossibilità di una pace con i “nazisti ucraini”; le attività di addestramento militare dei bambini in Russia.
In riferimento all’inchiesta giornalistica, l’Ifrc – organismo ombrello che riunisce 191 società nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa – ha dichiarato che sta “esaminando attentamente le affermazioni”. La stessa Federazione Internazionale ha il potere di intraprendere azioni disciplinari o sospendere l’adesione alle società nazionali che violano i principi della Croce Rossa che sono: neutralità, imparzialità e indipendenza.
A tal proposito, come riportato dal The Guardian, molte attività della Croce Rossa russa andrebbero proprio contro i principi di cui sopra. Il capo della Rrc, Pavel Savchuk (29 anni), faceva parte del Fronte Popolare Panrusso. Una coalizione di partiti politici russi, a sostegno di Vladimir Putin, che detiene il marchio della “Z”: il simbolo della guerra in Ucraina.
Tra le prove del The Guardian, il memorandum d’intesa, firmato dallo stesso Savchuk, tra la Rrc (Croce Rossa russa) e Artek. Un campo per bambini in Crimea colpito da sanzioni da parte dei Paesi occidentali per il proprio coinvolgimento nella “rieducazione patriottica” dei bambini ucraini rapiti. A prova di tutto ciò, inoltre, esistono foto del personale della Rrc durante eventi di addestramento militare, dove ai bambini di otto anni viene insegnato come usare le armi.
Nel campo di “Children’s Spetsnaz”, nella città di Khanty-Mansiysk, i bambini venivano accolti da uomini armati che insegnavano loro i combattimenti corpo a corpo, l’uso dei coltelli e dei kalashnikov. Il tutto, davanti la Croce Rossa russa che era presente per insegnare le tecniche di primo soccorso.
Infine, figure di rilievo all’interno della Croce Rossa russa hanno rilasciato inequivocabili dichiarazioni a sostegno di Putin e della guerra in Ucraina. Tra queste, il commento del capo dell’ufficio regionale a Tver, Nikolai Dobylev, che ha definito gli ucraini come “nazisti che stanno commettendo crimini di guerra”.
Insomma, l’ennesima pagina di ombre legate a una Russia che starebbe sempre più assumendo la fisionomia di un Paese autoritario e privo di libertà. Anche per i bambini.
Giuseppe Rosario Tosto
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