Il conflitto tra Russia e Ucraina è stato considerato ed analizzato in tutte le sue sfaccettature e secondo le varie conseguenze. I vari racconti, però, mancano di un dettaglio piuttosto importante: il pensiero dei cittadini russi circa l’invasione.
A tal proposito, il popolo russo incurante del divieto di proteste contro l’attacco militare nel territorio ucraino è sceso nelle piazze di oltre 40 città per manifestare contro la guerra. Per dire al mondo che la decisione presa dal loro presidente, Vladimir Putin, non è la loro. Ma quella di un premier sordo che non sente le grida di pace di due nazioni.
Sit-in e cortei sono stati organizzati in importanti centri come Mosca, San Pietroburgo, Ekaterinburg, Novosobirsk e Krasnoyarsk. Nonostante, però, le manifestazioni sono state più che pacifiche hanno avuto come esito comune l’intervento della polizia che ha fatto più di 800 arresti. Nella capitale è stata chiusa la piazza Pushkin, luogo di ritrovo dei manifestanti.
D’altronde, il ministro dell’interno russo aveva avvisato di essere pronto ad adottare “tutte le misure necessarie” per mantenere l’ordine in caso di proteste. Tutto questo perché in Russia, dopo le dure leggi introdotte, è diventato pressoché impossibile manifestare contro le politiche del governo.
Anche per questo, prima che nelle strade, la protesta era iniziata sui social. Molti russi hanno cambiato la loro foto profilo con un quadrato nero in simbolo di lutto o hanno aggiunto la bandiera ucraina sotto la loro immagine.
He was detained within second of holding up that sign. Arrests are getting a lot rougher. pic.twitter.com/UtaaZHKekT
— Andrew Roth (@Andrew__Roth) February 24, 2022
Fonte foto: Sky Tg 24
Giuseppe Tosto
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali) ma, fin da piccolo, è appassionato di sport e giornalismo. Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando ancora bambino si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi“.
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