Arriva la multa per gli studenti che aggrediscono i professori a scuola.Un emendamento depositato dal Governo prevede una certa somma di denaro atta a risarcire la persona vittima di violenze. Un emendamento che non riguarda solo i professori, ma i vari ruoli amministrativi delle scuole. La multa prevede un minimo di 500 euro ed un massimo di 10.000 euro. Un provvedimento con l’intenzione di ridurre qualsiasi tipo di contatto fisico estremo con i docenti.
L’emendamento quindi entra in vigore qualora uno studente aggredisca qualsiasi persona che svolga un ruolo dentro l’istituto scolastico. Quindi non vale solo per professori, ma anche ai direttori, presidi, inservienti, custodi e via discorrendo. La somma da risarcire sarà valutata in base alle conseguenze dell’atto violento subito. Il termine per la presentazione dei sub-emendamenti alla proposta di modifica in commissione è previsto per martedì.
Il motivo della nascita di questo emendamento è sicuramente dovuto alle sempre più frequenti notizie di studenti e genitori che aggrediscono i loro professori a scuola. Dal mese di settembre ad oggi se ne contanto quasi trenta se non di più di casi come questi. Il gesto non si limita solo all’uso della forza e delle mani, ma anche di armi da taglio.
Oltre alle misure punitive, la legge prevede anche percorsi formativi di sensibilizzazione e la costituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico. Tale organo avrà il compito di segnalare casi di violenza, proporre iniziative e redigere report annuali sul fenomeno.
In aggiunta, la legge mira a istituire la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico, da celebrarsi ogni anno il 15 dicembre.
Foto: JK Educate
Simmaco Munno
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Nato e cresciuto a Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta, quando il grunge esplodeva a livello globale, cioè nel ’91, e cresciuto a pane e pallone, col passare del tempo ha iniziato a sviluppare interessi come la musica (sa mettere le mani almeno su tre strumenti) la letteratura e la linguistica. Con un nome provinciale e assonante con la parola sindaco, sogna di poter diventare primo cittadino del suo paese per farsi chiamare “Il sindaco Simmaco”.