Papa Francesco ha preso la decisione di cambiare il consueto rituale funebre che da secoli viene eseguito in occorrenza della morte dei pontefici. La scelta è stata a lungo voluta, a partire della morte di Papa Ratzinger. Oggi 3 aprile esce il libro-intervista con i ricordi di Papa Francesco “El Sucesor“.
Papa Francesco ha comunicato la propria decisione di non voler essere esposto sul tradizionale catafalco nei giorni di veglia solenne che seguono la morte del pontefice. La notizia è stata resa pubblica oggi, giorno della pubblicazione del libro intervista “El Sucesor“, in cui ripercorre alcuni momenti salienti della sua vita e dei suoi ricordi. La volontà di voler dare una ridimensionata a tali celebrazioni nasce in seguito alle polemiche già sorte in occasione dei funerali di Ratzinger. Solitamente in queste tristi occasioni il corpo del defunto papa viene vegliato di notte per giorni presso la Basilica di San Pietro. Al tempo del funerale del papa emerito, Bergoglio aveva già affermato: “Sarà l’ultima veglia fatta così, con il cadavere del Papa esposto fuori dalla bara, in un catafalco. Ho parlato con il maestro di cerimonie e abbiamo eliminato questo e molte altre cose. Sto rivedendo il rituale in modo che i papi siano velati e sepolti come qualsiasi figlio della Chiesa“. Dunque il papa aveva già preannunciato che non ci sarebbe stata più nessuna cerimonia pubblica, né una doppia veglia, ma un’unica cerimonia poiché a suo avviso il cerimoniale era “troppo sovraccaricato“.
Solitamente la veglia notturna durava per vari giorni e la Basilica chiudeva al pubblico alle sette. San Pietro rimaneva però accessibile con una porta laterale da cui entravano le persone più vicine al defunto, permettendo loro di pregare tutta la notte. Adesso Bergoglio ha dato per il proprio funerale delle direttive molto più semplificate, cambiando secoli di tradizione cerimoniale che a suo avviso risultano eccessivi e spettacolarizzate anche in un momento di tanto cordoglio.
“Non ci sarà più una cerimonia per la chiusura della bara. Tutto sarà fatto nello stesso momento. Nel mio caso mi dovranno portare a Santa Maria Maggiore. Quando il funerale sarà finito, che mi portino lì. Ho molta devozione a Santa Maria la Maggiore, già da prima di essere papa, da sempre. Lì è già tutto pronto. Subito dopo la scultura della Regina della Pace c’è un piccolo recinto, una porta che si affaccia su una stanza che usavano per riporre i lampadari. L’ho visto e ho pensato: “È questo il posto”, e il luogo della sepoltura è già pronto. Mi hanno confermato che è già pronto. So che nell’antica Roma, in quella zona, l’Esquilino, venivano sepolti gli schiavi e i poveri. Non lo sapevo!” ha affermato Papa Francesco. La sua devozione per questa Basilica risale al periodo in cui ha soggiornato a Roma durante il suo arcivescovato, infatti nel suo libro ha affermato: “Andavo lì a pregare, sempre, e una volta in quella zona mi volevano truffare. Mi è successo mentre ero sulla strada”.
Riguardo al Conclave, negli ultimi cento anni tutti i Papi che si sono succeduti hanno apportato delle modifiche, ma Bergoglio sembra aver deciso diversamente per il momento. Durante l’intervista ha affermato: “Io non l’ho ancora riformato; soprattutto, perché mi sembra una cosa secondaria. Il meccanismo ha funzionato molto bene nei due conclavi a cui ho partecipato. Ci sono cose che forse sarebbe la pena cambiare, ma non mi sembra che siano urgenti“.
“El Sucesor” è un libro intervista che vede la luce proprio oggi, 3 aprile 2024. Papa Francesco racconta in una profonda intervista la propria vita e i propri ricordi, volendo lasciare quasi un’ultima testimonianza della propria versione degli eventi e delle sue memorie. Non poteva mancare all’interno del libro una menzione quasi necessaria al papa emerito Ratzinger, considerato da Bergoglio come un papa progressista.
Nel libro ricorda: “Ho avuto un colloquio molto bello con lui quando alcuni cardinali sono andati a incontrarlo sorpresi dalle mie parole sul matrimonio, e lui è stato chiarissimo con loro. Un giorno si sono presentati a casa sua per farmi praticamente un processo e mi hanno accusato davanti a lui di promuovere il matrimonio omosessuale. Benedetto non si è agitato perché sapeva perfettamente quello che io penso. Li ha ascoltati tutti, uno ad uno, li ha calmati e ha spiegato loro tutto. È stata una volta che ho detto che, siccome il matrimonio è un sacramento, non può essere amministrato a coppie omosessuali, ma in qualche modo bisognava dare qualche garanzia o protezione civile alla situazione di queste persone. Dissi che in Francia esiste la formula delle ‘unioni civili’, che a prima vista può essere una buona opzione, perché non si limita al matrimonio… Alcuni sono andati a dire a Benedetto che io stavo dicendo eresie. Lui li ha ascoltati e con molta elevatezza li ha aiutati a distinguere le cose… Ha detto loro: ‘Questa non è un`eresia’. Come mi ha difeso!… Sempre mi ha difeso“.
Sempre all’interno del libro intervista realizzato con il giornalista spagnolo Javier Martinez-Brocal Bergoglio ha espresso la propria riguardo alle polemiche sorte con il Monsignore Gaenswein in occasione del funerale di Papa Ratzinger: “Mi ha provocato un grande dolore che il giorno del funerale sia stato pubblicato un libro che mi ha messo sottosopra, raccontando cose che non sono vere, è molto triste. Naturalmente non mi colpisce, nel senso che non mi condiziona. Ma mi ha fatto male che Benedetto sia stato usato. Il libro è stato pubblicato il giorno del funerale, e l’ho vissuto come una mancanza di nobiltà e di umanità“. Papa Francesco si riferisce al libro “Nient’altro che la verità. La mia vita al fianco di Benedetto XVI”, pubblicato il 9 gennaio del 2023 in cui Georg Gaenswein racconta la propria verità sulla figura del pontefice tedesco, la verità raccontata dall’uomo che è stato al suo fianco dal 2003 fino all’ultimo momento della sua vita.
Fonte Foto in evidenza: Point
Alessia La Porta
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Nata a Taormina nel 2001 sotto il segno del toro che gli ha conferito tanta pigrizia, ma anche caparbietà. Amante di tutto ciò che c’è di bello al mondo e delle belle lettere, dopo la maturità classica si è iscritta alla facoltà di lettere a Catania. Ha sin da piccola amato leggere e scrivere, passioni di cui non può fare a meno tanto da sperare un giorno di farne un lavoro. Sogna spesso troppo in grande, ma d’altronde, audantes fortuna iuvat, o no?