In seguito allo sciopero promosso dagli studenti dell’intifada studentesca dell’Università di Catania in difesa della causa palestinese, oggi il rettore ha incontrato gli studenti.
Le studentesse e gli studenti dell’ateneo Catania da giorno 15 maggio portano avanti l’intifada studentesca, sciopero per denunciare ciò che sta accadendo a Gaza. L’occupazione prosegue ormai da una settimana all’interno della sede di scienze umanistiche dell’ateneo, presso il Monastero dei Benedettini. L’acampada studentesca ha visto la partecipazione di molti studenti che hanno piantato le tende nel cortile del Monastero. I manifestanti hanno organizzato, oltre ad assemblee per discutere sulla questione, anche varie iniziative per far conoscere la realtà da loro denunciata. Poiché lo sciopero ha avuto inizio presso la sede degli studi umanistici dell’Università, non potevano mancare riflessioni e approfondimenti letterari. Si sono tenuti anche dei reading e cineforum.
Ben note sono le richieste degli studenti verso il rettore dell’Università di Catania Francesco Priolo. Gli studenti chiedono al massimo rappresentante dell’istituzione accademica di prendere posizione. Il punto centrale della questione riguarda l’annullamento di qualsiasi forma di collaborazione con la Leonardo S.p.A e le istituzioni accademiche israeliane.
In seguito a vari giorni di occupazione del Disum (dipartimento di scienze umanistiche di Unict), gli studenti hanno organizzato un corteo per portare la loro protesta anche al di fuori delle mura dell’ateneo. Domenica 19 maggio moltissimi giovani hanno invaso le strade dell’affollata Via Etnea per manifestare in difesa della loro causa. Striscioni e slogan in modo tale da far conoscere la loro posizione a più persone possibili. L’impegno dei giovani che si sono mobilitati per farsi voce di ciò che sta accadendo a Gaza vuole anche allargare il bacino degli interessati alla vicenda.
Lunedi 20 gli studenti partecipanti attivamente all’intifada hanno dato luogo a una passeggiata rumorosa verso la Cittadella, sede della maggior parte delle facoltà e dipartimenti scientifici. Lo scopo era coinvolgere tutta la comunità studentesca nelle loro iniziative, per poter rinforzare la voce delle loro richieste.
Nel corso della settimana di mobilitazione ininterrotta, gli studenti impegnati in prima linea nello sciopero hanno aperto una raccolta firme a supporto delle istanze da presentare al rettore. Le firme di sostegno alla richiesta di sciogliere ogni legame con la Leonardo S.p.A hanno trovato grande adesione e sono state presentate al rettore Priolo. Gli studenti hanno reso note al rettore le richieste tramite un’email istituzionale, dove venivano esplicati tutti i punti caldi dello sciopero.
Oggi giorno 21 maggio gli studenti che da giorni si mobilitano in prima linea per la causa, hanno incontrato il rettore. L’appuntamento ha avuto luogo presso il Monastero dei Benedettini, sede dove sono state montate le tende e dove ha avuto inizio la mobilitazione. All’interno dell’aula gli studenti hanno avuto l’occasione di poter discutere con il rettore Priolo intorno alle richieste da loro presentate. Purtroppo l’incontro sembra non aver avuto l’effetto sperato perché gli studenti hanno deciso di mobilitarsi verso il rettorato per un ulteriore confronto. Tramite i profili social delle due organizzazione giovanili “Spine nel fianco” e “Chi raggia” gli studenti hanno reso nota la situazione di stallo.
“Oggi martedì 21 maggio c’è stato l’incontro con il rettore a seguito della mobilitazione che si è tenuta per una settimana all’interno del Monastero dei Benedettini. Il rettore è stato incontrato in aula A1 dalla comunità studentesca per discutere delle istanze che già erano state presentate via email. Il rettore Priolo non si è espresso riguardo alle questioni e non ha rilasciato nessun tipo di dichiarazione chiara e precisa, senza dare garanzie di una comunicazione ufficiale.” hanno affermato gli studenti.
In seguito all’incontro deludente gli studenti hanno deciso di dirigersi verso il rettorato. Dichiarano di voler rimanere all’interno del Palazzo Centrale situato in Piazza Università fin quando non avranno ottenuto “risposte chiare, certe e ufficiali da parte del rettore“.
Nella giornata di oggi anche presso l’Università degli studi di Bologna vi sono stati momenti di tensione e proteste. La nuova protesta a sostegno della Palestina degli studenti dell’ateneo bolognese ha avuto inizio questa mattina. Un centinaio di studenti si sono riuniti nella piazza davanti al rettorato in attesa di incontrare il rettore. Una piccola delegazione di rappresentanza ha ribadito al rettore le loro posizioni riguardo al boicottaggio relativo a tutto ciò che risulta avere un collegamento al sostegno israeliano. In seguito alla mancata firma dei vari punti del documento presentato, gli studenti hanno occupato il palazzo del rettorato. Poco dopo il gruppo di manifestanti si è diviso in due, una parte si è riunita in un corteo tenutosi per le zone universitarie, mentre un’altra è rimasta seduta per terra al rettorato.
Fonte Foto in evidenza: Point
Alessia La Porta
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Nata a Taormina nel 2001 sotto il segno del toro che le ha conferito tanta pigrizia, ma anche caparbietà. Amante di tutto ciò che c’è di bello al mondo e delle belle lettere, dopo la maturità classica si è iscritta alla facoltà di lettere a Catania. Ha sin da piccola amato leggere e scrivere, passioni di cui non può fare a meno tanto da sperare un giorno di farne un lavoro. Sogna spesso troppo in grande, ma d’altronde, audantes fortuna iuvat, o no?