Ieri, 3 giugno, è stata eletta la prima presidente donna del Messico, Claudia Sheinbaum, 61 annni. Ecco i dettagli sulla vincitrice delle elezioni e sul suo programma di governo.
Claudia Sheinbaum, classe 1962, è stata eletta a prima presidente del Messico. La sua carriera politica presenta dei precedenti virtuosi in quanto aveva già raggiunto l’approvazione popolare durante il suo mandato di sindaca della popolosa Citta del Messico dal 2018 al 2023. In tale occasione non solo aveva gestito la crisi del Covid-19 in una delle città più popolate del mondo, ma aveva anche affrontato il crollo della metropolitana che aveva provocato 20 morti.
Le elezioni tenutesi per questo mandato avrebbero sicuramente condotto a una vittoria al femminile poiché la sua maggiore avversaria era Xóchitl Gálvez, imprenditrice e ingegnera informatica di origini indigene. Una coalizione di tre partiti molto distanti tra loro sosteneva Galvez. Tra questi partiti troviamo anche il Partito Rivoluzionario Istituzionale, che fino al 2000 è stato in testa nella politica messicana. Già dalle stime dei giorni precedenti allo spoglio, la candidata favorita era stata la Sheinbaum con il 57% delle preferenze. Di contro ritroviamo il 30% di Galvez e il 13% di Jorge Álvarez Máynez, ultimo candidato appartenente al Movimiento Ciudadano di centro-sinistra. La campagna elettorale ha visto una sfida agguerrita, in quanto l’avversaria della Sheinbaum l’ha più volte definita “la candidata dei narcos“.
Claudia Sheinbaum è una scienziata nata a Citta del Messico nel 1962 da una famiglia ebrea che ha lasciato l’Europa all’inizio degli anni 40′ a causa dell’olocausto. Il padre è un chimico, la madre una biologa e il fratello, un fisico; dunque, deriva da un’intera famiglia di scienziati. Ha studiato fisica presso l’Università nazionale autonoma del Messico e successivamente ha conseguito un master a Berkley in California. Conclusi i suoi studi specialistici in America, ha fatto ritorno presso la sede universitaria in Messico, dove ha svolto un dottorato di ricerca in ingegneria energetica. I suoi studi sono incentrati sulle energie rinnovabili e sull’ambiente, tanto che, nel 2007, ha addirittura vinto il premio Nobel con l’Ipcc, Intergovernmental Panel on Climate Change.
La sua carriera politica ha avuto inizio nel 2000 con l’incarico di segretario per l’ambiente di Città del Messico con Obrador, allora governatore della città. Ha abbandonato l’incarico e si è concentrata sui suoi studi di ricerca per poi ritornare in politica nel 2015. Claudia Sheinbaum è stata eletta a capo del distretto di Tlalpan a Città del Messico, diventato la prima donna a ricoprire questo ruolo in un mandato durato fino al 2017. Nel 2018 Città del Messico l’ha voluta come governatore dell’intera città, rappresentando anche in questo ruolo un primato al femminile. Sheinbaum ha lasciato tale incarico nel 2023 per intraprendere la propria campagna elettorale che le ha consegnato proprio ieri la vittoria. Si è candidata con la coalizione Insieme faremo la storia, che raggruppa il Movimento di rigenerazione nazionale (Morena), il Partito del lavoro e il Partito ecologista verde del Messico.
Sheinbaum si insedierà il primo ottobre di quest’anno sostituendo Obradon, suo predecessore e guida. Ha affermato di voler continuare l’operato dell’affermato presidente che, per legge, non poteva più ricandidarsi per un secondo mandato. Sheinbaum ha affermato dunque di voler continuare una politica di aiuti sociali per i più umili, giovani, anziani e disabili. Data la sua carriera da studiosa e anche i suoi precedenti politici, i suoi elettori sicuramente si aspettano delle riforme importanti riguardo all’ambiente.
“Sarò una trasformatrice“, dice la presidente neo eletta. Promette che il loro “governo sarà onesto, senza influenze, senza corruzione, né impunità” e che “combatterà ogni discriminazione“.
“Non sono qui da sola. Siamo arrivate tutte. Con le nostre eroine che ci hanno regalato la nostra patria, con le nostre antenate, le nostre madri, le nostre figlie e le nostre nipoti“; con queste parole Sheinbaum dedica la sua vittoria alle donne che le hanno permesso di essere lì e di poter rappresentare la loro voce. Una delle battaglie che si pone di affrontare è il dilagare sempre più diffuso di casi di violenza sulle donne, stupri e femminicidi. Solo nel 2023 in Messico sono state uccise 2500 donne, quasi 7 ogni giorno, mentre nel 2022, secondo i dati dell’Ufficio del Procuratore Generale dello Stato, il crimine di stupro ha raggiunto la soglia maggiore tra i 10 e i 14 anni.
“Il nostro dovere è e sarà sempre quello di prenderci cura di ogni singolo messicano senza distinzione”: ha affermato Sheinbaum in un discorso tenutosi la mattina della sua vittoria del 3 giugno. “Anche se molti messicani non sono completamente d’accordo con il nostro progetto, dovremo camminare in pace e armonia per continuare a costruire un Messico giusto e più prospero”, ha detto. Parole che fanno ben sperare per il futuro del Messico, un futuro di legalità e democrazia.
I leader e gli ex presidenti di sinistra dell’America latina hanno accolto con entusiasmo la nuova presidente. Xiomara Castro ha affermato tramite un comunicato sui social: “Come prima donna presidente dell’Honduras ho concordato telefonicamente di lavorare insieme per l’unità dell’America Latina e dei Caraibi”.
Il presidente del Guatemala Bernardo Arévalo ha detto: “Il Messico ha eletto il suo primo presidente donna. Insieme a lei celebra un popolo rafforzato dalla democrazia e dalla speranza in un futuro migliore”. Il colombiano Gustavo Petro si è dimostrato lieto che il Messico “ha eletto una progressista come prima presidente della sua storia“.
Le congratulazioni per la vittoria e parole di speranza per un aperto dialogo sono arrivate anche dall’Europa. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen si è congratulata con Sheinbaun e con il popolo messicano. Ha affermato von der Leyen con un comunicato su X: “Il Messico e l’Ue condividono profondi legami storici, economici e culturali. Non vedo l’ora di rafforzare le nostre relazioni bilaterali sotto la tua guida“.
Fonte foto in evidenza: Point
Alessia La Porta
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Nata a Taormina nel 2001 sotto il segno del toro che le ha conferito tanta pigrizia, ma anche caparbietà. Amante di tutto ciò che c’è di bello al mondo e delle belle lettere, dopo la maturità classica si è iscritta alla facoltà di lettere a Catania. Ha sin da piccola amato leggere e scrivere, passioni di cui non può fare a meno tanto da sperare un giorno di farne un lavoro. Sogna spesso troppo in grande, ma d’altronde, audantes fortuna iuvat, o no?