Sara Khadim al-Sharia, scacchista iraniana ha deciso di partecipare ai mondiali in Kazakistan senza indossare il velo, conosciuto come hijab. Nelle foto scattate si mostra sorridente e fiera della sua scelta, una decisione che ormai non ha più bisogno di spiegazioni.
Da mesi è in atto una vera e propria rivolta da parte delle donne di decidere se indossare il velo. Una battaglia portata avanti anche dagli uomini, i quali appoggiano i diritti delle donne iraniane.
LA CAMPIONESSA DI SCACCHI
Sara Khadim al-Sharia è la più affermata tra le scacchiste del suo paese, l’Iran. All’età di 18 anni vinse il titolo di maestra internazionale all’84esimo Congresso mondiale. Un vero e proprio prodigio, potremmo dire.
Ovviamente la giocatrice si avvale del proprio rischio. Infatti qualche mese fa, l’arrampicatrice Elnaz Kerabi decise di gareggiare senza velo, sempre in segno di protesta, ma secondo alcune fonti pare che l’abitazione dei suoi familiari sia stata demolita da dei funzionari del governo.
Altri esempi di atlete che hanno deciso di mostrarsi senza l’hijab sono Niloufar Mardani, pattinatrice artistica su ghiaccio, e l’arciera Parmida Ghasemi. Quest’ultima ha deciso di togliersi il velo davanti ai funzionari della federazione durante la premiazione al termine della Tehran Tirokman League.
Dalla morte di Mahsa Amini è inutile negare che ormai in Iran c’è il desiderio di un cambiamento radicale da parte della stragrande maggioranza della popolazione iraniana. Rischiare di essere imprigionati, torturati o addirittura uccisi perché l’hijab non è indossanto, o indossato male, non è più accettabile.
Una prova di coraggio che dà voce ad un atto di ribellione che cerca prepotentemente di far valere i propri diritti. Con la stessa prepotenza con cui lo Stato teocratico iraniano mette a tacere queste voci. Una ribellione appoggiata da tutto il mondo, con gli stessi atti di protesta anche da donne non iraniane. Atti che, seppur fini a loro stessi, acquisiscono sempre più valore per mettere in atto questo cambiamento nel paese iraniano.
Simmaco Munno
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Nato e cresciuto a Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta, quando il grunge esplodeva a livello globale, cioè nel ’91, e cresciuto a pane e pallone, col passare del tempo ha iniziato a sviluppare interessi come la musica (sa mettere le mani almeno su tre strumenti) la letteratura e la linguistica. Con un nome provinciale e assonante con la parola sindaco, sogna di poter diventare primo cittadino del suo paese per farsi chiamare “Il sindaco Simmaco”.