CATANIA – Da giorno 10 aprile 2013, alle fermate della via Etna, molti cittadini in attesa di un autobus scorgevano già da lontano una vettura apparentemente dell’azienda AMT, ma che aveva colori diversi rispetto a quelle a cui eravamo abituati. Domande e perplessità aumentavano quando il veicolo passava davanti alla gente che era sui marciapiedi, senza fermarsi, e con una destinazione apparentemente mai vista prima: Due Obelischi-Stesicoro. Il servizio si chiama Bus Rapid Transit (BRT) e ha coinvolto la città di Catania da mercoledì 10 aprile 2013, attraverso alcuni automezzi appositi, che sono stati costruiti di recente e che sembrano essere una promessa importante a livello comunale. La nuovissima linea BRT1, infatti, collega il parcheggio Due Obelischi, sito a Barriera, con il centro storico in circa venti minuti di tragitto. Le fermate previste sono venti e il percorso riguarda, all’andata, le zone di Cittadella, Gioeni e via Etnea, al ritorno quelle di piazza Lanza, viale Fleming, circonvallazione, via Santa Sofia e nuovamente la zona nord di Catania.
La frequenza di transito si aggira attorno ai sette minuti e non è previsto il pagamento di alcun titolo di viaggio da parte dei viaggiatori, almeno fino al 22 aprile. Da quel giorno in poi, il prezzo del biglietto sarà inversamente proporzionale al numero di passeggeri: un biglietto da 90 minuti costerà 2,50 € per due persone che prendono assieme l’autobus e solo 1 € da tre persone in su; il costo biglietto giornaliero, invece, sarà di 2,50 € nel caso di un singolo e di 2 € nel caso in cui salga in vettura più gente in compagnia. Se ai dati suddetti si aggiunge che il BRT1 ha dei portabici montati sul retro per permettere anche ai ciclisti più o meno dilettanti di usufruire del servizio, si comprende con quanta scrupolosità e dedizione sia stato ideato questo progetto di trasporti, che offre vantaggi ad un’ampia porzione di cittadini e, specialmente, di giovani universitari. Molti di costoro, infatti, avranno adesso l’opportunità di recarsi presso la sede della propria Facoltà in tempo record, pur abitando ad una distanza difficilmente percorribile a piedi.Per garantire l’efficienza del BRT1, fino ad oggi molti vigili urbani hanno gestito il traffico ai crocevia più critici percorsi dall’automezzo, per prevenire eventuali ritardi al capolinea, e alcuni agenti in borghese hanno costantemente comunicato con l’esterno da sopra la vettura tramite ricetrasmittenti.
Parlando dell’argomento, Raffaele Stancanelli ha dichiarato, giorno 11 aprile: «A sentire i commenti dei tanti cittadini che si sono avvalsi del nuovo servizio di trasporto pubblico, possiamo dare un giudizio positivo su queste prime giornate di rodaggio di un sistema di trasporto nuovo che per Catania è una conquista di civiltà e di efficienza. Le piccole criticità, inevitabili se si tiene conto che il percorso si estende per circa tredici chilometri, sono costantemente monitorate e all’attenzione dei tecnici per gli accorgimenti più opportuni». Quella che è stata definita “la scommessa del Sindaco”, infatti, è stata oggetto non solo di entusiasmo da parte dei passeggeri che hanno sperimentato il nuovo servizio, ma anche di molti commenti negativi. Romi Crocitti, per esempio, del comitato dei residenti nella zona di Barriera, ha smentito la puntualità del BRT1 e si è scagliato contro l’aumento del traffico che l’automezzo avrebbe provocato a tutti gli orari. Gli autisti confermano tale posizione, parlando di incroci pericolosi e di alcuni restringimenti eccessivi della carreggiata che rendono difficili certe manovre, poiché molte corsie sono state ora dimezzate e stanno rendendo più lenta la circolazione nei punti di restringimento. A lamentarsi è stato anche il Codacons, che chiede la presenza di segnaletica nell’incrocio fra via Ala e via Cesare Beccaria e una maggiore attenzione ai cordoli, lungo l’intera tratta dell’autobus, per non parlare delle disapprovazioni dei sindacati contro l’AMT, i cui dipendenti non hanno ancora ricevuto gli stipendi del mese scorso.
Nonostante questo, c’è chi ha accolto con fiducia l’introduzione del nuovo mezzo di trasporto, come l’Assessore alla Mobilità del Comune di Catania, Santi Cascone, che ha affermato: «Abbiamo lavorato tanto e intensamente e non ci siamo risparmiati un attimo e sono davvero soddisfatto del risultato, in particolare di essere riuscito, insieme a tutti quelli che hanno lavorato al progetto, a rispettare i tempi. Siamo felici che la città sia curiosa e siamo certi che ogni dubbio verrà sciolto non appena si comprenderà il grande contributo che questo sistema darà alla mobilità cittadina e all’intero sistema di trasporto pubblico». Positive anche le parole del Presidente dell’AMT, Roberto Sanfilippo, a dispetto dei sit-in di protesta dei propri lavoratori: «L’avvio del servizio dimostra ancora una volta l’alta qualità dei dipendenti dell’azienda che, nonostante la Regione non abbia ancora mandato i fondi per il pagamento degli stipendi dimostrando di disinteressarsi al trasporto pubblico di Catania, hanno sempre garantito alta qualità».
Soddisfatto perfino Giacomo Guglielmo, l’esperto del Sindaco in materia di mobilità, che ha personalmente verificato il funzionamento del servizio e, con lui, tutti coloro che si sono già avvalsi di questa vettura per sperimentare un nuovo modo di viaggiare in Catania, un modo che sia all’insegna della modernità, della puntualità e che porti vantaggi economici per il singolo passeggero. A tale proposito, risulta quanto mai appropriata una considerazione del sopracitato Cascone: «Ci sarà sempre tempo per continuare ad apportare miglioramenti e correzioni; la vera sfida, in ogni caso, sarà mettere sopra l’autobus i cittadini». E se, fra questi ultimi, vi saranno anche numerosi studenti universitari altrimenti in difficoltà nei propri spostamenti, la sfida potrà considerarsi senz’altro vinta.
Eva Luna Mascolino
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