Un Gran Premio d’esordio così difficilmente era immaginabile per la casa di Maranello. La Ferrari vince e convince in quel di Melbourne, dimostrando di essere ancora una volta lì, per la conquista di quell’insperato titolo. Una vittoria dettata dal singolo episodio, innegabile. Nonostante questo, la Ferrari dimostra di poter tenere il ritmo della Mercedes di Hamilton e questo è un dato più che confortante. Vettel trionfa con caparbietà e furbizia, mentre Raikkonen fa masticare amaro, ancora una volta, a chi gli dava del bollito. La Ferrari ha voglia di rivincita e l’ha dimostrato alla perfezione ad Albert Park, in cui tuona come i bei vecchi tempi: l’ultimo doppio podio della rossa in Australia dista ben 14 anni. Era il 2004, ultimo campionato vinto dall’indimenticato Michael Schumacher.
Al semaforo verde i primi 3 riescono a mantenere salde le proprie posizioni. Guizzo degno di nota, invece, per Magnussen, che supera Verstappen e si porta in quarta posizione. Le Ferrari non lasciano la presa ed Hamilton, nonostante tenti la fuga, continua a vedere rosso dallo specchietto retrovisore. Poi al giro 26 il momento chiave della domenica: entrambe le Haas escono dopo aver effettuato il pit-stop. Un brutto colpo per la casa americana, che stava gestendo alla grande una gara che conferma le buone impressioni maturate nei giorni scorsi. Grosjean rimane fermo a bordo pista e la safety-car è indispensabile che entri.
Vettel sfrutta il momento ed entra ai box (tra i big era l’unico senza un pit-stop). Al rientro Hamilton è dietro: inizia così una gara tutta diversa per il tedesco in rosso. Alla ripartenza è un vero e proprio assalto del britannico, che si vede sbattere il muro in faccia da un sempre attento Vettel. Più indietro Raikkonen deve resistere ai continui attacchi di Ricciardo, ora in quarta posizione. Mentre Alonso, che stava conducendo comunque un’ottima gara, è quinto. Dietro l’asturiano il solito Verstappen, oggi domato dalla solidità mentale di due grandi piloti come il 14 e lo sfortunato Magnussen.
Hamilton ci prova in tutti i modi, ma Vettel è più deciso che mai a portare a casa un’insperata prima vittoria. Nelle retrovie, invece, l’altra Mercedes delude e non poco. Nonostante la safety-car, che solitamente è un vantaggio per chi tenta la rimonta dalle ultime posizioni. Bottas, in poche parole, conduce una gara da 6 in pagella. Pure 5,5, se contassimo le enormi potenzialità di questa vettura. Un ottavo posto davvero anonimo, non un buon segnale per un pilota alla ricerca di una conferma in questa stagione. Ma il campionato è agli inizi e il finlandese avrà sicuramente l’occasione per togliersi qualche soddisfazione.
Più avanti Vettel difende con le unghie e con i denti i continui tentativi del campione in carica. Poi a 6 giri dalla fine la bandiera bianca: le ruote posteriori della Mercedes creano non pochi problemi ed Hamilton è costretto a rallentare. Vettel così allunga e va verso la vittoria, mentre Raikkonen e Ricciardo avvicinano sensibilmente il britannico, che riesce comunque a tenere la seconda piazza. Alla bandiera a scacchi è un tripudio del cavallino: Raikkonen dimostra di poter essere utile alla causa mondiale, mentre l’ex Red Bull ha intenzione di provarci fino alla fine per il titolo. A tal proposito, occhio proprio a Ricciardo e Verstappen, che se gestiscono bene il potenziale a loro disposizione possono dire la loro. Alonso corsaro in McLaren, mentre le Haas potrebbero farci divertire, meccanici permettendo.
Insomma, i presupposti per una stagione da sogno ci sono tutti. Oggi trionfa il tricolore del cavallino rampante ma la Mercedes resta la macchina da battere. A mettere altro pepe ad un campionato che si prospetta scoppiettante, ci pensa poi Arrivabene: «C’è chi parla e chi fa i fatti…La gara è la domenica, i punti si fanno la domenica e noi abbiamo fatto i punti». Una frecciatina che si appresta ad essere replicata. In merito alla gara, Vettel ammette «Abbiamo avuto anche fortuna», mentre Hamilton tuona: «Va migliorata la strategia». Appuntamento al week-end dell’8 aprile, per il GP del Bahrain.
Francesco Mascali
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Proprietario, editore e vice direttore di Voci di Città, nasce a Catania nel 1997. Da aprile 2019 è un giornalista pubblicista iscritto regolarmente all’albo professionale, esattamente due anni dopo consegue la laurea magistrale in Giurisprudenza, per poi iniziare la pratica forense presso l’ordine degli avvocati di Catania. Ama viaggiare, immergersi nelle serie tv e fotografare, ma sopra tutto e tutti c’è lo sport: che sia calcio, basket, MotoGP o Formula 1 non importa, il week-end è qualcosa di sacro e intoccabile. Tra uno spazio e l’altro trova anche il modo di scrivere e gestire un piccolo giornale che ha tanta voglia di crescere. La sua frase? «La vita è quella cosa che accade mentre sei impegnato a fare altri progetti»