Il Comune si prodiga ad installare i nuovi arredi urbani nel centro della città di Bologna: finalmente sarà possibile sedersi sotto le due Torri in piazza Porta Ravegnana e persino nei pressi di Via Santo Stefano in piazza della Mercanzia. Ma la forma e il materiale scelto per le nuove sedute non convincono tutti i cittadini bolognesi.
BOLOGNA – «Ci vediamo sotto le due Torri» seguito da un’ora specifica, è uno degli appuntamenti più diffusi tra gli abitanti della città. Una volta arrivati lì, però, in attesa di un amico/a, di un collega o del proprio amore, lo sguardo vaga davanti a La Feltrinelli sulle due misere e logore panchine in legno, perennemente occupate da turisti o barboni che schiacciano un pisolino; così, non resta che aspettare in piedi, col naso all’insù verso quelle due bellezze storiche, simbolo della città. Da adesso, però, non sarà più così: infatti, sono state installate sotto le due Torri i nuovi arredi urbani. Si tratta di 15 panchine in pietra quadrate e rettangolari, di cui 8 con pianale in legno; inoltre, sono già pronte le strutture di tre totem che conterranno pannelli illustrativi con notizie storiche sul luogo, una mappa del centro storico e indicazioni pedonali. Coerentemente con piazza Porta Ravegnana, sono state installate 9 sedute e tre totem anche in piazza della Mercanzia. Qui, però, per rimanere in armonia con la sua forma triangolare, le pietre e i totem non hanno angoli retti e saranno composte, dunque, da rombi e trapezi.
Le nuove installazioni sotto le due Torri sono in centro solo da qualche giorno, ma i cittadini bolognesi hanno già espresso i loro crudi pareri, non sempre positivi. La maggior parte trova le panchine un pugno nell’occhio: troppe modernità espressa dalle forme geometriche, completamente fuori luogo con una città e con dei luoghi del centro così carichi di storia medievale. Altri, invece, le valutano un tocco originale e diverso dal solito. Gli osservatori più duri le associano a delle lapidi di un cimitero, adatte per fungere da nuovi letti per tutti i senzatetto di via Zamboni. Arriva dai social anche l’esilarante giudizio di Vittorio Sgarbi: «La città di Bologna in mano all’ISIS. Uno dei luoghi più celebri della città e d’Italia, le due Torri, Garisenda e degli Asinelli, è stato infestato da blocchi di pietra geometrici come per indicare postazioni di esplosivi».
Troppo squadrate, troppo bianche, buttate lì a caso, troppo moderne, un pugno agli occhi, tombe di un cimitero, un tetris gigante, ecc: forse basterà aspettare che i nuovi arredi vengano un po’ ingrigiti dallo smog e che qualcuno ci si sieda ad osservare le Torri in una serata primaverile, affinché anche questi diventino parte e storia di Bologna.
Chiara Forcisi
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Da sempre lettrice accanita, Chiara all’età di 13 anni pubblica You are my angel, il suo primo romanzo. Frequenta il Liceo Classico N. Spedalieri di Catania, dove completa gli studi in bellezza in qualità di rappresentante d’istituto e dirige, dopo averlo fondato, il giornalino scolastico Il Punto, degno erede di Voci di Corridoio, antesignano di Voci di Città. A marzo 2013 corona il suo più grande sogno: partire come delegate con l’Associazione Diplomatici alla scoperta della Grande Mela. Si laurea in Scienze della Comunicazione all’Alma Mater Studiorum di Bologna a luglio 2018. Inoltre, anche se è impegnata ad affrontare la vita quotidiana non si arrende e prova ancora a realizzare ciò che voleva fare fin dalla culla: salvare il mondo con le parole.