Da molto tempo il movimento No-vax fa discutere, tanto da provocare l’intervento diretto delle massime autorità in materia di salute dell’Unione Europea. I numerosi casi registratisi in Italia di mancata vaccinazione, che hanno tristemente provocato la morte di alcuni bambini, hanno suscitato il disappunto e la rabbia anche della politica estera. Secondo quanto riportato da Repubblica, il tema sarebbe stato sollevato da Vytenis Andriukaitis, commissario europeo alla Sanità, in merito ad una domanda a lui rivolta inerente le posizioni politiche del Movimento 5 Stelle. «Le famiglie che seguono le raccomandazioni dei movimenti no-vax sono costrette a seppellire i loro bambini» dichiara Andriukaitis, con un evidente tono polemico.
Il Movimento, che sarà rappresentato alle prossime elezioni politiche dall’enfant prodige Luigi Di Maio, infatti, aveva più volte sostenuto una linea di scettiscismo nei confronti della vaccinazione obbligatoria. Il partito politico ha però successivamente preso le distanze dai movimenti Antivax, considerati radicalmente estremisti. Il rappresentante Ue continua, ricordando l’utilità storica della vaccinazione: «consiglio di fare il giro dei cimiteri europei, dove ci sono ancora tombe di persone morte all’inizio del 19esimo secolo perché non c’erano vaccini e capire che questi movimenti ci riportano decenni indietro, agli anni dell’oscurantismo, all’età della pietra». Dal 2017 sono ben 10 i vaccini obbligatori, necessari per i bambini che dovranno accedere alle scuole. Un numero ritenuto da molti eccessivo, che trova una forte opposizione, sebbene negli ultimi due anni siano aumentati in maniera esponenziale i casi di malattie quali il morbillo.
Da Bruxelles arriva quindi l’invito rivolto ai governi a «sostituirsi alle famiglie irresponsabili che non vaccinano i figli, garantendo la loro protezione». Secondo la commissione sanità dell’Unione Europea, l’aspettativa di vita in Italia è sopra la media, sebbene i fondi investiti nel settore sanitario siano inferiori a quelli impiegati dai partner europei. Per la commissione, la salute è quindi un settore del Paese complessivamente ben funzionante, il cui equilibrio è però fragile. In particolare, l’aspetto che desta maggiori preoccupazioni riguarda l’enorme disparità tra i servizi sanitari regionali, la cui efficienza risulta estremamente disomogenea tra nord e sud.
Francesco Laneri
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