Col brivido. Con tanta suspense. Con la trama di una favola dal lieto fine, Jannik Sinner trionfa agli Australian Open. Il tennista azzurro batte in finale, in cinque set, uno stoico Daniil Medvedev conquistando, così, il primo titolo del Grand Slam della sua ancora giovane carriera.
Il classe 2001 altoatesino, alle 13:31 italiane, scrive un’altra bellissima pagina di storia dello sport italiano diventando il primo tennista azzurro a trionfare in Australia. In generale, Sinner diventa il terzo nostro portacolori di sempre a vincere una prova del Grand Slam, dopo i trionfi di Adriano Panatta (Roland Garros 1976) e Nicola Pietrangeli (Roland Garros 1959 e 1960).
L’esito più giusto, forse, vedendo l’andamento nel torneo del tennista altoatesino che, comunque sia, in finale ha dovuto sudare (più del previsto) contro un avversario tostissimo come Daniil Medvedev. Il tennista russo, dal canto suo, paga le troppe energie spese e, di conseguenza, le troppe ore trascorse a Melbourne Park nei turni precedenti. Il “re” delle rimonte in questo Australian Open, stavolta, viene rimontato dal nostro fantastico Jannik Sinner. Praticamente: colui che in rimonta ferisce, rimontato perisce.
L’inizio partita, in generale il primo set, non è proprio dei migliori per il nostro Jannik Sinner. La testa è meno libera. Le gambe sono meno reattive. La velocità di palla nettamente inferiore rispetto alla semifinale contro Djokovic. La prima di servizio fatica a entrare. Insomma, come giusto e normale che sia, sente la tensione di una prima finale Slam che lo vede, addirittura, con i favori dei pronostici.
Dall’altro lato della rete, c’è un Daniil Medvedev alla sua terza finale agli Australian Open. Un giocatore, tra i più intelligenti del circuito, abituato a giocare e vincere finali del genere (come quella degli US Open nel 2021). Al netto degli ultimi tre precedenti (che hanno sempre visto trionfare il tennista italiano) e di un maggior tempo trascorso sul campo in questo torneo (quasi sei ore in più rispetto all’avversario), il tennista russo gioca vicino alla linea di fondo togliendo tempo, ritmo e certezze a un Jannik Sinner che soffre (almeno mentalmente) nel primo parziale dell’incontro.
Per la prima volta nel torneo, infatti, il nostro portacolori perde due volte il servizio nello stesso set (al terzo e nono game) con Daniil Medvedev che, in grande scioltezza, si aggiudica il primo set con il punteggio di 3-6.
Le cose, almeno per gran parte del parziale, non migliorano neanche nel secondo set per Jannik Sinner che fatica maledettamente a tenere i propri turni di battuta. Dopo aver annullato quattro palle break nel secondo game del set, il tennista azzurro perde i successivi due turni di servizio mandando Medvedev a servire per il secondo parziale.
Sotto per 1-5, l’altoatesino ha un primo sussulto d’orgoglio e toglie uno dei due break di vantaggio al tennista russo che, fino a quel momento, non aveva concesso occasioni di break all’avversario. Sul 3-5 e servizio Medvedev, il nostro Jannik ha ancora una chance per strappare il servizio al russo e rientrare del tutto set ma, suo malgrado, spedisce in rete un dritto in allungo. Il numero 3 al mondo ringrazia e, ai vantaggi, si aggiudica anche il secondo set con il punteggio di 3-6.
Sull’onda di quanto fatto vedere nel finale del set precedente, Jannik Sinner inizia il terzo set con meno tensione e più fiducia nei propri colpi. Il livello non è ancora quello mostrato nei turni precedenti ma, quantomeno, tiene con maggior semplicità i propri turni di battuta. Entrambi, a dir la verità, non concedono occasioni all’avversario quando al servizio fino, però, al decimo game. In quest’occasione, Medvedev serve sotto per 4-5 e sente la pressione del momento. Il dritto tradisce il tennista russo che, ai vantaggi, perde la battuta consegnando il terzo set a un Sinner che si aggiudica il primo parziale della sua finale per 6-4.
L’aver vinto il terzo set dà maggior forza a Sinner e toglie energie a un Medvedev che comincia a manifestare i primi segnali di stanchezza. Nel quarto game del quarto set, il tennista italiano ha una palla break ma il russo l’annulla con un vincente. Per contro, nel settimo gioco, anche il numero 3 al mondo ha una chance di togliere il servizio all’altoatesino che, tuttavia, si salva con un ace.
Avanti 5-4 ma servizio Medvedev, il nostro portacolori riesce a portare il game ai vantaggi fino a quando capitalizza il set point con un missile di dritto che costringe all’errore il russo. Con lo stesso copione del terzo set, Sinner si aggiudica il quarto parziale per 6-4.
Si arriva al quinto e decisivo con l’inerzia della partita totalmente cambiata. Le sensazioni di Sinner sono completamente diverse e migliori rispetto ai primi due set. Al tennista italiano, infatti, basta un break – quello conquistato nel sesto game del parziale – per aggiudicarsi il quinto parziale con il punteggio di 6-3. Il tutto, con un meraviglioso dritto lungo linea che si stampa, poco prima della riga di fondo, nei libri di storia dello sport italiano. Jannik Sinner trionfa in 5 set nella finale degli Australian Open!!!
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Fonte Foto in Evidenza: ATP Tour Twitter
Giuseppe Rosario Tosto
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali). Fin da piccolissimo è appassionato di sport e giornalismo.
Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando da piccolo si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi”.
È entrato a far parte di Voci di Città, prima, come tirocinante universitario e, poi, come scrittore nella redazione generalista e sportiva. Con il passare del tempo, è diventato coordinatore sia della redazione sportiva che di quella generale di VdC. Allo stesso tempo, al termine di ogni giornata di campionato, cura la rubrica settimanale “Serie A, top&flop” e scrive anche delle varie breaking news che concernono i tempi più svariati: dallo sport all’attualità, dalla politica alle (ahimè) guerre passando per le storie più importanti, centrali o divertenti del momento.
Il suo compito in sintesi? Cercare di spiegare, nel miglior modo possibile, tutto quello che non sa! (Semicit. Leo Longanesi).