Questa mattina è volata in cielo all’età di novant’anni Sandra Milo, attrice italiana di grande successo soprattutto negli anni ’60 quando conobbe Federico Fellini. Il regista infatti si invaghì così tanto dell’attrice tanto da avere una relazione clandestina con lei per quasi vent’anni. Sandrocchia, come la definiva affettuosamente il regista riminese, divenne una vera e propria musa ispiratrice per Fellini, al punto tale da assegnarle vari ruoli sotto i riflettori. Una vera e propria femme fatale per il regista.
Sandra Milo nacque a Tunisi nel 1933 da padre siciliano e madre toscana. Trascorse l’infanzia a Vicopisano, in provincia di Pisa, e da adolescente si trasferì a Viareggio. Sposò il marchese Cesare Rodighiero di cui rimase anche incinta di un bambino, ma il neonato morì alla nascita a causa del parto prematuro. Separatasi in seguito dal marito, debuttò nel mondo del cinema nel 1955 con Alberto Sordi nel film Lo Scapolo. Un commedia dove l’amore è il vero protagonista, con i suoi intrighi e le sue diramazioni.
L’attrice in seguito otterrà altre parti recitattive del genere grazie alla sua bellezza e al suo corpo formoso. Uno dei tanti motivi per cui Federico Fellini si innamorò di lei.
I suoi lineamenti, la sua fisionomia, le sue forme erano considerate tipologie di donne che gli uomini desiderano. Non solo per quanto riguarda l’aspetto fisico, ma anche caratteriale. Sandra Milo possedeva quest’aria spensierata, disinibita, con una voce delicata quasi da bambina, capace di ammaliare qualsiasi uomo. E Fellini decise di assegnarle parti che potessero adattarsi nel modo più naturale possibile.
La vita cinematografica dell’attrice, in seguito, s’interruppe per circa un decennio. La sua vita sentimentale la portò ad avere vari problemi con i corrispetivi partner tanto da decidere di abbandonare il cinema per un periodo. Una carriera che poi decise di riprendere alla fine degli anni ’70, facendo anche esperienze per film anche televisivi. L’ultima apparizione l’ha avuta nella serie tv Gigolò per caso, uscita a dicembre del 2023.
Foto: Vanity Fair
Simmaco Munno
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Nato e cresciuto a Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta, quando il grunge esplodeva a livello globale, cioè nel ’91, e cresciuto a pane e pallone, col passare del tempo ha iniziato a sviluppare interessi come la musica (sa mettere le mani almeno su tre strumenti) la letteratura e la linguistica. Con un nome provinciale e assonante con la parola sindaco, sogna di poter diventare primo cittadino del suo paese per farsi chiamare “Il sindaco Simmaco”.