Altro week-end, altro programma di Serie A, altro spettacolo. Si inizia già questa sera e si finisce domenica, con una settima giornata (tutta da vivere) che anticipa la sosta per le nazionali. Ecco cosa ci aspetta in questa tre giorni.
Questo settimo turno di campionato parte stasera ore 20:45 dalla Sardegna, in particolar modo da Cagliari, dove i padroni di casa ospiteranno alla Sardegna Arena i neo promossi del Venezia.
Per entrambi, l’inizio di stagione non è stato dei migliori ma quelli che hanno deluso maggiormente le attese sono stati i sardi. Dopo l’esonero alla terza giornata di Leonardo Semplici, la situazione in casa rossoblù non è migliorata. Il subentrante Walter Mazzarri aveva iniziato bene pareggiando in casa della Lazio (2-2) ma poi ha perso le successive due contro Empoli e Napoli. Andando oltre quelli che sono i risultati, quello che sembra mancare a questa squadra è la “leggerezza” nel giocare a calcio. Si pensa troppo a difendere e non sbagliare piuttosto che cercare di imporre un proprio gioco. Unico vero trascinatore Joao Pedro (quattro gol realizzati) che dovrebbe fare reparto d’attacco con Keità, favorito su Pavoletti.
L’ultimo precedente, in massima serie, tra le due squadre risale addirittura al febbraio 2000 e in quell’occasione i veneti riuscirono a imporsi per 3-0. Ripetere lo stesso risultato sarà difficile ma i giocatori di mister Paolo Zanetti ce la metteranno tutta per prolungare la “crisi Cagliari“.
Il programma del sabato parte subito con un’altra partita delicata in zona salvezza. Alle 15, infatti, la Salernitana ospita allo stadio “Arechi” il Genoa dei nuovi padroni americani.
Il ritorno in Serie A, dopo ventitré anni, dei padroni di casa è stato tutt’altro che semplice: un solo punto e cinque sconfitte in sei partite. Invertire la rotta è quello che un navigatore esperto come mister Castori vorrebbe fare ma non è facile quando hai una delle imbarcazioni più deboli del campionato. Pronto dal primo minuto, il recuperato Ribery. Davanti, ancora la coppia Gondo–Simy. Su loro tre ripongono le speranze di una prima vittoria.
Dall’altro lato, c’è una squadra che ha perso quella che era la sua caratteristica principale: prendere pochi gol. Gli uomini di Ballardini, che in classifica si trovano al quindicesimo posto con cinque punti, hanno subito quindici reti in sei giornate e potevano essere di più se non ci fosse stato qualche intervento prodigioso di Salvatore Sirigu. Dopo gli ultimi pareggi pirotecnici con Bologna (2-2) e Verona (3-3), è arrivato il momento di vincere. I liguri si aggrappano a un ritrovato Mattia Destro, il cui gol con la bottiglietta d’acqua in mano ha fatto il giro del mondo.
Si continua, alle 18, con una partita assolutamente da non perdere: il derby cittadino tra Torino e Juventus.
In questo scorcio di stagione, le due squadre hanno avuto un cammino simile. Il Torino, dopo aver perso le prime due giornate, ha aperto una striscia di quattro risultati utili consecutivi: due vittorie e due pareggi. I bianconeri, che hanno faticato maggiormente a rimettersi in gareggiata, arrivano da tre vittorie di fila: due in campionato contro Spezia e Sampdoria e una in Champions League contro i campioni in carica del Chelsea.
La situazione è, pressoché, la stessa anche per quanto riguarda le assenze. Da un lato, Ivan Juric dovrà fare ancora a meno del “Gallo” Belotti, dell’ex della partita Marko Pjaca e sulla fascia sinistra di Ansaldi. A posto loro Sanabria, Brekalo e Aina; dall’altro, Max Allegri per circa un mese non potrà disporre della coppia Dybala-Morata. Scalda il motore Moise Kean che, dopo la panchina di mercoledì sera, questa volta dovrebbe partire titolare.
Non interrompere questo buon momento, l’obiettivo dei due allenatori; vincere il derby, la volontà e le speranze di giocatori e tifosi; prendere per le corna il Toro, il desiderio della società bianconera; incornare i rivali cittadini come fossero toreri, quello della società granata.
Chiude questo sabato di Serie A, alle ore 20:45, un’interessante Sassuolo–Inter. Una partita che ha sempre lasciato il segno nelle stagioni dei neroazzurri. Dalla traversa a porta libera di Gagliardini che, nella ripartenza post-covid, ha messo fine alle speranze interiste di scudetto; alla vittoria dello scorso novembre, che diede il via alla straordinaria cavalcata dell’allora squadra di Antonio Conte.
Non deciderà la stagione, ma quella di domani sera è una partita importante per la squadra di Simone Inzaghi che, dopo i pareggi contro Atalanta (2-2) e Shakhtar (0-0), vuole tornare alla vittoria. Potrebbe partire dal primo minuto, al fianco del connazionale Lautaro Martinez, Joaquin Correa tornato a disposizione già in Champions League dopo la botta al bacino presa con il Bologna. Sulle fasce, favoriti Darmian e Perisic su Dumfries e Dimarco che hanno giocato martedì pomeriggio in Ucraina.
I neroverdi, che hanno avuto un inizio di campionato modesto, vogliono dare continuità alla vittoria di domenica scorsa contro la Salernitana (1-0). Mister Dionisi, per preparare il primo grande colpo della stagione, si affida ai soliti quattro del reparto offensivo: Boga, Djuricic, Berardi e Raspadori (in ballottaggio ma favorito su Scamacca).
Il programma di questa settima giornata, continua con il consueto match del pranzo domenicale che vedrà impegnati, alle 12:30, Bologna e Lazio.
I padroni di casa, dopo un ottimo avvio di Serie A con due vittorie e un pareggio, hanno perso la bussola. Il 6-1 subito in casa dell’Inter ha rotto l’entusiasmo dei giocatori rossoblù che, nelle ultime tre partite, hanno realizzato un solo punto (contro il Genoa 2-2) e subito ben dodici reti. Ritrovare la retta via è quello che sta provando a fare mister Mihajlovic, il quale ha in mente di passare a una difesa a tre. Soriano e Barrow dietro la prima punta Arnautovic.
Chi, invece, sembra aver imboccato la strada giusta è Maurizio Sarri. La sua squadra, a secco di vittorie dal 28 agosto, ha ritrovato i tre punti per due volte nel giro di quattro giorni: prima, nel derby contro la Roma (3-2); poi, giovedì sera in Europa League contro il Lokomotiv Mosca (2-0). In quest’ultima partita, però, è uscito per un fastidio muscolare Ciro Immobile. Le sue condizioni andranno valutate nelle prossime ore ma la presenza al “Dall’Ara” rimane in forte dubbio. Pronto in caso di forfait, Muriqi. In mezzo al campo, Leiva coadiuvato da Milinkovic Savic e Luis Alberto.
Doppio impegno, alle ore 15, quando scenderanno in campo in simultanea Sampdoria–Udinese e Hellas Verona–Spezia.
I blucerchiati, che in queste prime sei giornate di Serie A hanno già affrontato Milan, Inter, Napoli e Juventus, vogliono trovare la prima vittoria casalinga della stagione. Per farlo, mister D’Aversa si affida al tandem Quagliarella–Caputo. Anche il calendario dei friulani non è stato agevolissimo, tantoché la squadra di Gotti viene da tre sconfitte consecutive contro Napoli, Roma e Fiorentina. Deulofeu–Pussetto, la coppia che proverà a invertire questo trend.
Nell’altro match si affrontano due squadre che nonostante la posizione di bassa classifica, mostrano un calcio tutt’altro che brutto. L’Hellas, dopo l’arrivo in panchina di Igor Tudor ha cambiato faccia e soprattutto trovato punti importanti (cinque in tre partite). Lo Spezia sconfitto nelle ultime due partite da Juventus (2-3) e Milan (1-2) ha venduto cara la pelle e vuole uscire dal “Bentegodi” con qualche punto in tasca.
Passiamo, poi, alle sfide delle ore 18 quando si affronteranno Fiorentina-Napoli e Roma-Empoli.
Nella partita del “Franchi” si affrontano le due sorprese di quest’inizio di Serie A. La Viola, con l’arrivo in panchina di Vincenzo Italiano, è stata protagonista di un ottimo avvio di campionato. Quattro vittorie, due sconfitte (contro Roma e Inter) e soprattutto una chiara identità di gioco. Quantità, qualità, giocate a memoria, forza fisica, capacità di soffrire. Tutte queste caratteristiche, messe insieme in piccole parti, racchiudono il segreto della squadra toscana. Dopo l’espulsione rimediata contro i nerazzurri, ritorna titolare nel tridente Nico Gonzalez che supporterà con il grande ex di turno Callejon, bomber Dusan Vlahovic. Fermo ancora ai box Castrovilli. In mediana Torreira, Duncan e Bonaventura.
L’altra sorpresa, ovviamente, sono i partenopei. Nessuno si sarebbe mai aspettato che l’avventura di Luciano Spalletti potesse iniziare così bene in così poco tempo. Sei vittorie in sei partite di Serie A, sedici gol realizzati e soli due subiti. Il cammino in campionato degli azzurri sfiora fin qui la perfezione. Equilibrio e strapotere fisico/qualitativo le parole-chiave. Esempio di ciò, sono i giocatori che vanno a comporre la “colonna vertebrale” della squadra: Koulibaly, Zambo Anguissa e Victor Osimhen. Se poi a loro si affiancano giocatori della qualità di Fabian Ruiz, Zielinski e Insigne ecco che l’undici è perfettamente bilanciato. Giovedì pomeriggio è arrivata in Europa League la prima sconfitta stagionale contro lo Spartak Mosca (2-3), dove però a fare da ago della bilancia è stato il rosso dato a Mario Rui nel primo tempo. Rialzare la testa per andare alla sosta per le nazionali in testa è l’obiettivo del Napoli. Di fronte, però, ha un avversario a cui deve fare molta attenzione.
Come detto sopra, l’altra partita delle ore 18 è quella dello “Stadio Olimpico” tra Roma ed Empoli.
I padroni di casa, hanno parzialmente riscattato la delusione della sconfitta nel derby, andando a vincere giovedì in Ucraina contro lo Zorya (0-3). La situazione di classifica è ancora buona visto e considerato il quarto posto in coabitazione con la Fiorentina ma ritornare alla vittoria anche in campionato farebbe ritornare il buon umore a Trigoria. Nel match di Conference League sono stati risparmiati Karsdorp e Veretout che partiranno sicuramente titolari cosi come il capitano e leader Lorenzo Pellegrini che torna dalla squalifica. Davanti, inamovibile, Tammy Abraham.
La squadra giallorossa per conquistare i tre punti dovrà fare molta attenzione perché la squadra di Andreazzoli non è così facile da battere. Ne sa qualcosa la Juventus. Il cammino dei toscani (il cui obiettivo è ovviamente la salvezza) è stato finora ottimo tantoché hanno già conquistato nove punti. Avere la possibilità di giocare liberi mentalmente una partita del genere può dare loro un vantaggio. Dovrebbe essere riconfermato il terzetto Bajrami–Di Francesco–Pinamonti. Ancora panchina per Mancuso e Cutrone.
Chiude questa settima giornata di Serie A, quella che è forse la sfida più attesa: stiamo parlando ovviamente di Atalanta–Milan.
La squadra di casa, che come sempre necessita di più tempo rispetto alle altre per entrare in condizione ottimali, in quest’inizio ha cercato di perdere meno punti possibili e in parte c’è pure riuscita. Tre vittorie, due pareggi e una sconfitta, i risultati ottenuti. Bene in Champions League dove, oltre al pareggio in casa del Villarreal (2-2), mercoledì pomeriggio hanno battuto gli svizzeri dello Young Boys (1-0).
In quest’ultima partita, per Gasperini e tutti i tifosi atalantini sono arrivate due notizie: una buona, l’altra cattiva. La prima, riguarda il ritorno in campo di Luis Muriel che ha giocato gli ultimi venti minuti di partita; la seconda, invece, è lo stop di Robin Gosens che per un problema muscolare dovrà stare fuori per circa due mesi. Per questo motivo, sulle fasce avranno spazio Maehle e Zappacosta mentre in attacco ancora titolare Zapata che dovrebbe essere supportato da Malinovskyi e Pessina.
I rossoneri, arrivano a questa partita dopo l’ottima prestazione di martedì sera contro l’Atletico Madrid, rovinata però dal pessimo arbitraggio del turco Cakir. Il risultato finale è stato 1-2 a favore dei colchoneros ma questo non toglie nulla di quanto di buono fatto vedere nella prima mezz’ora: quando il Milan era in vantaggio e in parità numerica. Se la situazione nel girone sembra spacciata, quella in campionato è tutto tranne che pessima. Il Diavolo si trova al secondo posto (a due punti dal Napoli capolista) e da sfide come questa si capisce se davvero può essere una serie candidata per il titolo finale. Stesso discorso vale per la Dea. Mister Pioli pensa di poter recuperare l’acciaccato Brahim Diaz che può partire dal primo minuto come i ristabiliti Kjaer e Tomori. Davanti, oltre Saelemaekers e Leao, ballottaggio tra Rebic e Giroud. Il rientro di Ibra, invece, slitta al rientro dalla sosta per le nazionali.
Sfida ad alta quota tra due squadre che in alto vogliono restarci fino alla fine!
Una tre giorni di Serie A imperdibile. Signore e signori mettetevi comodi, resterete incollati al divano fino a domenica sera.
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali). Fin da piccolissimo è appassionato di sport e giornalismo.
Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando da piccolo si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi”.
Entrato a far parte di Voci di Città, prima, come tirocinante universitario e, poi, come scrittore nella redazione generalista e sportiva, con il passare del tempo è diventato coordinatore sia della redazione sportiva che di quella generale. Allo stesso tempo, al termine di ogni giornata di campionato, cura la rubrica settimanale “Serie A, top&flop” e si occupa di Calciomercato, Tennis e NBA. Inoltre, scrive riguardo anche le breaking news che concernono i temi più svariati: dallo sport all’attualità, dalla politica alle (ahimè) guerre passando per le storie più importanti e centrali del momento.
Il suo compito? Cercare di spiegare, nel miglior modo possibile, tutto quello che non sa!